La 'natività' di Toshihiko Shibuya che disegna trini di puntine da disegno per evocare la vita che si rinnova

toshihiko shibuya, white generation 2019, all images courtesy toshihiko shibuya

toshihiko shibuya, white generation 2019, all images courtesy toshihiko shibuya

La nuova serie di sculture White Generation 2019 origin-birth di Toshihiko Shibuya, con quel legno tinto di bianco, potrebbe anche far pensare un po’ al presepe. E in effetti proprio di una natività si parla. Una natività immanente e minuscola certo, evocata dall’artista giapponese applicando pazientemente 500 puntine da disegno a testa sferica a dei tronchi prelevati da una foresta . Ma sempre portatrice di un messaggio di speranza: la vita e la bellezza si ricreano incessantemente e spesso inaspettatamente.

Toshihiko Shibuya concentra il suo lavoro sui mutamenti del paesaggio e di solito si limita a inserire degli elementi estranei, ma poco invasivi, nell’ambiente naturale (un parco, la riva di un fiume ecc.). Questi ultimi agiscono così da evidenziatori delle sue trasformazioni. Nella serie White Generation, per esempio, in genere applica le puntine da disegno direttamente sugli alberi, per sottolineare come l’apparente immobilità del bosco nasconda un pullulare di vita e un perenne cambiamento (ne ho parlato qui) che l’artista vive come un regalo .

Di solito, la serie Generation è land art- spiega Toshihiko Shibuya ad Artbooms- Questa volta ho creato 5 oggetti attraverso i quali evoco immagini di vita che si rinnova.”.

In White Generation 2019, infatti, congela il ricordo di quelle trasformazioni per affrontare lo spazio sterile di una galleria d’arte. E lo fa nella maniera più essenziale possibile: semplicemente preleva i tronchi, li dipinge di bianco (per far pensare all’inverno) e li costella di puntine da disegno a testa sferica,

“Evoco immagini di vita che si espande. Le puntine vanno guardate come fossero la massa di uova depositate da un pesce, o minuscoli anfibi, molluschi, funghi oppure ancora, muffe”.

Toshihiko Shibuya ha creato White Generation 2019 origin-birth in occasione della mostra Northern Arts Collaboration 2019 -A new Case- in Tampere Finland Contemporary Art from Japan and Scandinavia che si è tenuta all’inizio di gennaio alla Galleria Ronga di Tampere (Finlandia) per commemorare i 100 anni di amicizia finnico-nipponica.

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La sculturona di Damien Hirst star della mostra di Venezia trova casa in un casinò di Las Vegas

Damien Hirst, Demon with Bowl, 2014, as installed in Palazzo Grassi in “Treasures from the Wreck of the Unbelievable.” Photo by Prudence Cuming Associates, © Damien Hirst and Science Ltd. All rights reserved, DACS 2019.

Damien Hirst, Demon with Bowl, 2014, as installed in Palazzo Grassi in “Treasures from the Wreck of the Unbelievable.” Photo by Prudence Cuming Associates, © Damien Hirst and Science Ltd. All rights reserved, DACS 2019.

La mega-scultura di bronzo Demon with bowl dell’artista Damien Hirst , che è stata al centro della mostra Treasures from the Wreck of the Unbelievable a Palazzo Grassi, ha trovato casa. Verrà collocata in pianta stabile nel Palms Casino Resort di Las Vegas (attualmente nel bel mezzo di una ristrutturazione da 690 milioni di dollari). Quanto abbiano sborsato per l’opera di Hirst quelli di Palms di preciso non si sa, ma una cosa è certa: è una cifra a sei zeri.

Alta oltre 18 metri, Demon with bowl fa parte di una serie di tre fusioni in bronzo. A cui si aggiungono due prove d’artista per l’esposizione veneziana. L’opera che hanno ammirato i visitatori di Treasures from the Wreck of the Unbelievable, invece, era una copia in resina dell’originale (troppo pesante per la bella e fragile città lagunare) ed è stata distrutta. Insomma, non si può dire che l’opera acquisita da Palms sia unica, ma fa parte di un club ristrettissimo ed esclusivo.

Quando i calchi vennero realizzati (nel 2014) le sculture erano prezzate a 14 milioni di dollari. Un portavoce del casinò ha tuttavia rifiutato di dichiarare il costo della transazione. Di sicuro non è l’unica. Al centro del bar di Palms, infatti, ci sarà uno degli squali in formaldeide di Hirst e poi , disseminati qua e là altri 16 dipinti dell’artista britannico.

Alla steakhouse, invece, ci sarà un Jean-Michel Basquiat; sculture di Dustin Yellin al social club; opere di KAWS, Andy Warhol, Richard Prince e Christopher Wool, oltre a quelle di altri artisti contemporanei dai prezzi proibitivi completano la collezione.

La personale di Damien Hirst Treasures from the Wreck of the Unbelievable, salutata da molti come la rinascita dell’artista, si è svolta nel 2017 tra Palazzo Grassi e Punta della Dogana, in contemporanea alla scorsa edizione della Biennale d’arte di Venezia. Attualmente, invece, è possibile vedere tre opere di Hirst alle Gallerie d’Italia di Napoli dove è in corso la mostra London Shadow: La rivoluzione inglese da Gilbert & George a Damien Hirst. (via Artsy)

Damien Hirst, Demon with Bowl, 2014, as installed in Palazzo Grassi in “Treasures from the Wreck of the Unbelievable.” Photo by Prudence Cuming Associates, © Damien Hirst and Science Ltd. All rights reserved, DACS 2019.

Damien Hirst, Demon with Bowl, 2014, as installed in Palazzo Grassi in “Treasures from the Wreck of the Unbelievable.” Photo by Prudence Cuming Associates, © Damien Hirst and Science Ltd. All rights reserved, DACS 2019.

bar of the Palms Casino Resort. courtesy Palms Casino Resort

bar of the Palms Casino Resort. courtesy Palms Casino Resort

"Love is in the bin" di Banksy, autodistrutto a metà, vola in Germania per una mostra al museo di Baden Baden

Sono passati meno di 3 mesi da quando Girl with balloon di Banksy (2006) si è autodistrutta in asta da Sotheby con gran clamore mediatico e per l’opera , che adesso si chiama Love is in the bin, è cominciata una nuova vita. Con un neo-proprietario (il cui nome non è mai stato reso noto), con un certificato d’autenticità nuovo di zecca e un valore verosimilmente accresciuto dalla sua storia recente, il dipinto si appresta a volare in Germania. Il Museum Frieder Burda di Baden Baden, infatti, gli dedicherà una mostra.

Con buona pace dell’intenzione di Banksy di mettere in scena l’autodistruzione dell’opera per criticare il mercato dell’arte, l’esposizione, che si svolgerà dal prossimo 5 febbraio (fino al 3 marzo) nelle sale del museo tedesco, segna una sua ulteriore legittimazione (con conseguente consolidamento del valore commerciale). Love is in the bin viene addirittura definita dal materiale ufficiale: “la nuova icona globale”.

"Ci aspettiamo un grande interesse da parte del pubblico, in particolare dei giovani e dei fan di Banksy. Allo stesso tempo, dobbiamo resistere alla tentazione di mostrare l'immagine come un trofeo. Questo non sarebbe sicuramente quello che l'artista aveva in mente. Invece, stiamo cercando di aderire al suo approccio consistente nel democratizzare l'arte e stiamo attualmente discutendo su come rendere l'immagine accessibile a quante più persone possibili" ha detto il direttore del Museum Frieder Burda, Henning Schaper. E’ già confermato, comunque, che l’accesso all’opera sarà gratuito.

Nel frattempo, a Port Talbot il murale Season’s Greetings di Banksy è stato oggetto di un intenso pellegrinaggio durante l’intero mese di dicembre e di un attacco da parte di un ubriaco. Tanto che è stato necessario proteggerlo con un’intelaiatura di plastica. L’opera ha anche portato il proprietario dell’edificio su cui è stata realizzata a un accorato sfogo mediatico. Il signor Lewis, infatti, si era sentito ricadere sulle spalle (e sul portafoglio) la responsabilità di tutelare da solo parte del patrimonio artistico inglese. Inutile dire che il Comune di Port Talbot non se l’è fatto ripetere due volte, e si è offerto di farsi carico di ogni spesa in cambio di Season’s Greetings.

A questo punto, per chi non intendesse partire per la Germania o l’inghilterra, ma avesse un gran desiderio di vedere qualche opera di Banksy, va segnalato che al Mudec di Milano è in corso A Visual Potest- The Art of Banksy. La mostra non è stata autorizzata dal writer britannico, come del resto tutte le altre a lui dedicate.

Image via @Banksy

Image via @Banksy

Banksy, Love is in the Bin, 2018, Privatsammlung, Foto: Sotheby's, © Banksy

Banksy, Love is in the Bin, 2018, Privatsammlung, Foto: Sotheby's, © Banksy