Toshihiko Shibuyaha appena finito di editare un video che mostra la sua ultima installazione ambientale (“Snow Pallet 9” di cui ho parlato qui) completamente ricoperta dalle neve. Ci sono le sue minimali strutture in metallo con i loro allegri riflessi sulla coltre bianca e ci sono i loro colori fluorescenti da caramelle alla frutta. Viste però, in tutte (ma proprio tutte) le prospettive possibili.
Il mini-film tuttavia non si limita a questo, ma racconta in modo inaspettato un angolo di paesaggio apparentemente incontaminato, nel bel mezzo dei grattacieli di Sapporo (un milione e 910mila abitanti!).
L’artista, con le riprese, ci suggerisce che sia la neve ad operare questo miracolo.
Toshihiko Shibuya comincia con un’infilata di immagini di “Snow Pallet 9” che si succedono velocemente a suon di musica, mentre la neve aumenta, per poi stupirci con riprese aeree e circolari che mostrano l’installazione in una prospettiva nuova e al contempo ci ricordano come la natura sia sempre in grado di riprendere il sopravvento.
Il video non è brevissimo ma è veloce e davvero bello. A tratti, per qualche motivo che non riesco a decifrare, sembra l’ambientazione di un videogioco.
D’altra parte, il lavoro di Toshihiko Shibuya ha la particolarità di mixare, senza forzature, la mutevole grandezza della sinfonia della natura, con una nota stridente. Palesemente artificiale.
Il nono capitolo della serie “Snow Pallet”, come in genere tutte le installazioni dell’artista giapponese, si limita a sottolineare, con delle semplici strutture (in metallo, dipinte sul fondo di colori fluorescenti) la capacità della neve di riflettere le nuances. Di trasformarsi in tela di un quadro astratto e di mutare il paesaggio e la nostra percezione dello spazio, continuamente. A seconda della stagione, del vento e dell’ora.
L’installazione è stata allestita in un piccolo parco di Sapporo.
La città si trova sull’isola settentrionale di Hokkaido conosciuta per i suoi paesaggi selvaggi e gli inverni rigidi.