In occasione della manifestazione Obihiro Contemporary Art 2018 (Obihiro, Hokkaido), Toshihiko Sibuya ha disseminato la foce del fiume Shinkawa con centinaia di puntine da disegno. Talvolta grigie altre violentemente colorate, le puntine sono state inserite in varie locations per sottolinearle. Dai boschi alle spiagge sabbiose, fino a coprire 1400 metri di paesaggio.
Vari scampoli di natura che l’artista di Sapporo ha scelto per il canto di un uccello, perché ha trovato del muschio su un ramo o perché dei minuscoli funghi blu hanno fatto la loro comparsa nel sottobosco. Facendo emergere lo straordinario nell’ordinario, la poesia dal normale fluire della vita, Toshihiko Sibuya ha di fatto creato un haiku diffuso. e tridimensionale
L’installazione si intitola ‘Generation V’ e prende le mosse da una ricerca storica di Shibuya sull’estuario del fiume Shinkawa. Nel ‘800, infatti, uno sciame di locuste aveva preso a bersaglio la zona scatenando la reazione dei contadini che cercarono di sterminarle con ogni mezzo. Il governo nipponico tentò persino con i metodi usati all’epoca in Occidente ma niente sembrava fermare i voraci insetti. Finchè un’estate fresca e piovosa mise fine all’invasione, impedendo alle uova di schiudersi.
La cosa strana è che il cumuli di corpi di locuste morte in quella lotta senza quartiere esistono ancora: “Le creste sabbiose trovate a Theine-Yamaguchi-spiega Toshihiko Shibuya- ne sono un esempio ”.
“Tuttavia secondo me la cosa importante è che alla fine è stato il potere della natura a salvare le persone- continua- Il tema della mia arte è la "circolarità della vita", la simbiosi e la convivenza con la natura. Penso quindi che questa sia la posizione migliore per il mio lavoro”.
Le installazioni dell’artista giapponese Toshihiko Shibuya, che reinventano la Land Art con elementi artificiali (quasi alieni) e un approccio strettamente minimale, seguono con rigore il fluire del tempo e delle stagioni. Nella poetica di Shibuya c’è un’opera in inverno (serie Snow pallet) e una in estate (serie Generation). Entrambe sono effimere e vengono modificate dagli elementi. ‘Generation V’, poi, è particolarmente fragile legata a doppio filo com’è al delicato ecosistema dell’estuario.