Etherea| Edoardo Tresoldi porta a Villa Borghese un remoto brivido californiano, in salsa ambientalista

Edoardo Tresoldi, Etherea; Back to Nature. All images © Roberto Conte

Edoardo Tresoldi, Etherea; Back to Nature. All images © Roberto Conte

Etherea , l’installazione in rete metallica creata da Edoardo Tresoldi per il Coachella Valley Music and Art Festival del 2018 (ne ho parlato qui), dopo aver rappresentato un rifugio fluttuante e un evanescente scenario per le canzoni di Beyoncé, Eminem, The Weeknd, David Byrne, alt-J e Fleet Foxes, è tornata in Italia. Ridisegnata dall’artista, è stata allestita a Roma in occasione della mostra a cielo aperto “Back to Nature - Arte Contemporanea a Villa Borghese”.

Decisamente meno monumentale e fiduciosa, l’Etherea di Villa Borghese dialoga con gli alberi e il paesaggio del Parco dei Daini. Sembra essersi trasformata però in un palazzetto fantasma che, come un miraggio, appare per alludere a un tempo e un luogo lontani. Ma scomparirà. Anzichè dare la sensazione di diventare sempre più grande e solida con l’arrivare della notte.

D’altra parte, l’argomento della mostra “Back to Nature” di cui fa parte è diverso. Curata da Costantino D’Orazio, l’esposizione, infatti, "riflette sul futuro- spiega il sito dell'evento- e sulla necessità di costruire un nuovo rapporto con la natura, in questo complicato periodo di cambiamenti climatici e di pandemia."

Ed effettivamete l’opera si fonde al paesaggio che, illuminato dalla calda luce autunnale, si specchia nella rete metallica. Pronta a svanire da un momento all’altro e cotemporaneamente a moltiplicare bagliori e colori della natura che la circonda, in un gioco senza soluzione di continuità di chiaroscuri senape.

“Back to Nature ” intende portare l’arte contemporanea nei parchi storici della capitale. Oltre ad Etherea di Edoardo Tresoldi ci saranno opere di; Andreco, Mario Merz, Davide Rivalta, Grazia Toderi, Nico Vascellari. Divise tra il Parco dei Daini, la Loggia dei Vini e la Meridiana. Partecipano poi il Museo Bilotti con l'esposizione di Benedetto Pietromarchi e il Museo Pietro Canonica con l'installazione di Mimmo Paladino.

Inaugurata il 15 settembre, Etherea di Edoardo Tresoldi (così come le altre opere che compongono “Back to Nature - Arte Contemporanea a Villa Borghese”), si potrà visitare fino al 13 dicembre 2020. L’ingresso è gratuito, permettendo a chi si troverà spesso a Roma. di ammirare la diversa percezione dell’opera con il trascorrere del tempo e il cominciare a mutare della stagione.

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Con Quiet ensemble puoi ammirare le stelle mentre gli ortaggi fanno musica e gli insetti disegnano

E’ un universo poetico e vigoroso quello creato dal duo di artisti Quiet Ensemble. Ingannevole però. Dove i suoni elettronici e la ritualità della performance mascherano l’ironia. Dove la teatralità delle luci prende il centro della scena e svia l’attenzione dagli attori. D’altra parte un mondo in cui gli insetti tracciano intricati disegni astratti, i topolini compongono melodie orecchiabili e gli ortaggi suonano, deve pur custodire i suoi segreti.

Quiet Ensemble è il nome che si sono dati Fabio Di Salvo e Bernardo Vercelli. Entrambi romani, l’uno focalizzato sulla creazione di opere video interattive ed esperto nei software di manipolazione audio-video, l’altro light designer in Danimarca con in tasca una laurea in scenografia teatrale conseguita in Norvegia. Professionalmente inseparabili dal 2009.

Per lavorare usano di tutto: luci, sensori di movimento, amplificatori, video, software. Il loro chiodo fisso è dare voce a chi una voce non ce l’ha come gli oggetti inanimati, gli insetti o l’ambiente. Li chiamano “concerti invisibili” e la band è sempre composta da improbabili musicisti come i fari che servono a illuminare la scena di un teatro, o i pesciolini rossi che nuotano in un acquario.

Hanno cominciato con frutta e verdura. In “Natura Morta hanno usato patate, mele, pere, banane e ananas per fare musica: “E’ un concerto-spiegano gli artisti sul loro sito internet- dove i soli strumenti usati sono veri frutti e il microvoltaggio\carica elettrica che hanno dentro di se. Ogni frutto contiene acido che produce tensione elettrica, usando una speciale tecnica noi possiamo amplificare queste frequenze rendendo udibile l’inudibile”. Naturalmente anche le luci, che richiamano un po’ quelle di un dj, hanno peso nel video che documenta e completa la performance. Di “Natura Morta” hanno fatto anche una versione tropicale.

Ma l’illuminazione si fa centrale in lavori come “Unshaped (nell’ installazione un lenzuolo sospeso in una grande stanza buia fluttua nell’aria sorretto dal vento e trasforma lo spazio industriale in un paesaggio sottomarino) o “Mechanical Ballet” in cui dei faretti motorizzati si muovono puntando il loro fascio luminoso qua e là e compongono lineari ma complesse coreografie.

La ricerca di Quiet Ensemble- continua il duo- passa attraverso l'osservazione del bilanciamento tra caos e controllo, natura e tecnologia, creando soggetti che fondono quegli elementi, elementi che prendono forma dalla relazione tra organico e artificiale, concentrandosi su elementi insignificanti e meravigliosi, come il movimento di una libellula o il suono degli alberi.

Tuttavia la lista delle loro originali creazioni è ancora lunga. D’altra parte si definiscono un “agenzia olistica e iperattiva”.

Per vedere qualche altro video di Quiet Ensemble basta dare uno sguardo al loro canale Vimeo o seguirli su Instagram.

Unshaped. Tutte le immagini per gentile concessione degli artisti

Unshaped. Tutte le immagini per gentile concessione degli artisti

Mechanical Ballet

Mechanical Ballet

Ephemeral

Ephemeral

Primitive Primavere

Primitive Primavere

Le fugaci forme dipinte da Y. Z. Kami nei suoi Night Paintings con una sola sfumatura di indaco

Veduta d'installazione della mostra "Night Paintings" di Y. Z. Kami presso Gagosian Roma.The photographer is: Matteo D'Eletto, M3Studio. Courtesy Gagosian and the artist

Veduta d'installazione della mostra "Night Paintings" di Y. Z. Kami presso Gagosian Roma.The photographer is: Matteo D'Eletto, M3Studio. Courtesy Gagosian and the artist

Inafferrabili come volute d fumo, come apparizioni che si immergono in una notte liquida.La serie Night Paintings dell’artista iraniano-americano Y. Z. Kami è composta da una serie di grandi tele quasi completamente dipinte con una sola sfumatura di indaco.

"I misteriosi Night Paintings (2017–) di Kami-spiega sul suo sito la galleria Gagosian- sono in gran parte composti da un’unica sfumatura di indaco, conosciuto come il colore della notte, mescolato a varie gradazioni di bianco. "

Grandi dipinti che da lontano attirano l’attenzione, ma che più ci si avvvicina più diventano inafferrabili. Sembrano fotografie sfocate. Tanto da rendere il soggetto difficile da cogliere, in bilico tra l’astrazione pura e la rappresentazione dell’interno di una nuvola appena è calata la notte. Tanto da far dubitare l’osservatore dei propri sensi. Spingendolo a procedere a tentoni tra volute di fumo prive di nitore, o a darsi per vinto, lasciandosi trasportare in un mondo moncromatico che sembra fatto per la meditazione.

"Con i loro bordi morbidi e gli scintillanti motivi biomorfi, i dipinti di Kami limitano i confini tra il terreno e il sublime. Sottilmente informata dal suo patrimonio culturale ma decisamente cosmopolita e secolare, l'opera di Kami comunica una riflessività filosofica e spirituale".

Ma questo solo se visti da vicino. Da lontano invece questi dipinti sono mondi in divenire, inquieti, solcati da una vaga amarezza e a tratti illuinati da una scintilla di splendore.

Kami è nato in Iran nel 1956, ha studiato in California e a Parigi ma da anni vive a New York. Con la pittura ad olio riece ad ottenere una superficie asciutta e opaca, simile a quella degli affreschi e dei dipinti murali sacri dell'arte bizantina e del primo Rinascimento. Per sviluppare questa tecnica ha trascorso anni a sperimentare oli, pigmenti secchi e polveri.

Y. Z. Kami l'estate scorsa ha partecipato alla mostra The Spark Is You (organizzata dalla fondazione Parasol unit per l'arte contemporanea di Londra), in concomitanza con la Biennale di Venezia. E appena prima del lockdown imposto per contrastare l’emergenza coronavirus è stato protagonista di Y. Z. Kami: Night Paintings alla galleria Gagosian di Roma. Era la sua prima mostra in Italia.

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Veduta d'installazione della mostra "Night Paintings" di Y. Z. Kami presso Gagosian Roma.The photographer is: Matteo D'Eletto, M3Studio. Courtesy Gagosian and the artist

Veduta d'installazione della mostra "Night Paintings" di Y. Z. Kami presso Gagosian Roma.The photographer is: Matteo D'Eletto, M3Studio. Courtesy Gagosian and the artist

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Veduta d'installazione della mostra "Night Paintings" di Y. Z. Kami presso Gagosian Roma.The photographer is: Matteo D'Eletto, M3Studio. Courtesy Gagosian and the artist

Veduta d'installazione della mostra "Night Paintings" di Y. Z. Kami presso Gagosian Roma.The photographer is: Matteo D'Eletto, M3Studio. Courtesy Gagosian and the artist

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Veduta d'installazione della mostra "Night Paintings" di Y. Z. Kami presso Gagosian Roma.The photographer is: Matteo D'Eletto, M3Studio. Courtesy Gagosian and the artist

Veduta d'installazione della mostra "Night Paintings" di Y. Z. Kami presso Gagosian Roma.The photographer is: Matteo D'Eletto, M3Studio. Courtesy Gagosian and the artist

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Veduta d'installazione della mostra "Night Paintings" di Y. Z. Kami presso Gagosian Roma.The photographer is: Matteo D'Eletto, M3Studio. Courtesy Gagosian and the artist

Veduta d'installazione della mostra "Night Paintings" di Y. Z. Kami presso Gagosian Roma.The photographer is: Matteo D'Eletto, M3Studio. Courtesy Gagosian and the artist