Gli animali giganti di Vadim Solovyov che invadono una Russia fantasy e misteriosa

Tutte le immagini © Vadim Solovyov

Tutte le immagini © Vadim Solovyov

In bilico tra la surrealismo e fantascienza, le fotografie di Vadim Solovyov conducono chi le guarda in una San Pietroburgo misteriosa e fantasy. Dove le piovre giganti prendono l’autobus, mentre le signore portano a spasso ramarri grandi come cavalli.

Vadim Solovyov lavora sulle immagini per attirare l’attenzione e tramutare ogni singolo scatto in una storia. Il tono è quello delle grandi produzioni hollywodiane ricche di effetti speciali del filone catastrofico-apocalttico solo che invece di provocare tensione strappano sempre un sorriso.

Al centro della scena ci sono sempre gli animali. E una San Pietroburgo giocattolo-gioiello. Polpi, gabbiani, piccioni, tartarughe, corvi, procioni che, sovradimensionati, si aggirano indisturbati per la città (non hanno mai intenzioni bellicose però, a differenza del mostricione di The Host del regista coreano Bong Joon-ho).

Tuttavia i protagonisti delle immagini di Vadim Solovyov qualcosa in comune con la bellicosa creatura Bong Joon-ho ce l’hanno: spesso stanno lì per sottolineare una stortura.

"Attraverso il mio lavoro- ha detto in una breve intervista- spesso trasmetto in modo velato (e talvolta strano) problemi che mi stanno a cuore o problemi della società in generale (atteggiamento nei confronti degli animali, politica, difetti sociali). Ma questo, ovviamente, non esclude il fatto che alcune opere siano un ironico 'gioco visivo' senza ulteriori significati".

Per scorrere l’intero fanta-bestiario di Vadim Solovyov c’è il suo account instagram. (via Colossal)

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Le sculture iperrealiste di Sun Yuan & Peng Yu trasformano la sfarzosa hall del St Regis Rome in un luogo surreale e inquietante

If I Died , vedute della mostra, The St. Regis Rome, 2020. Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA . Photo by: Ela Bialkowska, OKNO Studio

If I Died , vedute della mostra, The St. Regis Rome, 2020. Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA . Photo by: Ela Bialkowska, OKNO Studio

E’ un mondo onirico e disturbante, immobile ma pulsante, ironico eppure crudele quello che la coppia di artisti cinesi Sun Yuan & Peng Yu ha messo in scena nella lobby dell’antico hotel St Regis di Roma. Dove un’infilata di sculture talmente iperrealiste da sembrare vive, stupiscono i visitatori e, senza che se ne rendano conto, attraverso il paradosso, li portano sul poco confortevole terreno del dubbio.

Sun Yuan & Peng Yu, che solo pochi mesi fa hanno monopolizzato l’attenzione del pubblico della Biennale di Venezia con i loro macchinari feroci, per il St Regis Rome hanno scelto le tre opere: Teenager Teenager; Didn’t notice what I am doing e If I Died. Ognuna composta da un complesso di sculture iperrealiste in vetroresina che dal portone dell’hotel accompagnano i visitatori per tutta la vasta lobby fino all’area ristorante quasi mischiandosi al personale e agli ospiti dell’albergo.

Per prima si incontra Didn’t notice what I am doing, coposta dalle riproduzioni a grandezza più o meno naturale di un rinoceronte e un triceratopo. Posti a guardia dell’ingresso come i leoni della classica tradizione scultorea, sembrano due creature strettamente imparentate, qualsi indistinguibili nella distrazionne. Eppure niente li unisce, spingendo a interrogarsi sulla falllacia delle impressioni e sull’inadeguatezza della conoscenza.

If I Died è una sinfonia scultorea toccante, che installata nei vasti interni sfarzosi del palazzo romano dà il meglio di se. Al centro c’è l’anziana madre di Peng Yu che si libra nell’aria guidata da razze giganti e uccelli colorati. La scena descrive il modo in cui la donna immagina se stessa nella vita dopo la morte. Poetica fino ad essere struggente, l’opera ha in se anche un’intensa nota cruda.

Teenager Teenager, infine, nel sostituire dei massi alla testa di un vasto numero di sculture elegantemente abbigliate esprime in maniera plastica l’incapacità di comunicare e i conflitti generazionali.

La mostra di Sun Yuan & Peng Yu al St Regis Rome è stata organizzata da Galleria Continua che così sintetizza il lavoro del duo cinese: “Conosciuti internazionalmente per il carattere spesso destabilizzante e provocatorio delle loro opere e per l’uso di materiali singolari, Sun Yuan & Peng Yu hanno iniziato a collaborare in coppia dalla fine degli anni ’90. Le loro opere sono la dimostrazione di una costante analisi della vita attraverso l’esperienza a cui spesso anche il pubblico è invitato a partecipare nella volontà di trovare l’essenza e la sostanza che si nasconde dietro l’apparenza.

Con una sede storica a San Giminiano e tre nel mondo, Galleria Continua è ormai un brand internazionale. All’interno del St Regis (nella sala Diocleziano) ha appena inaugurato il suo quinto avanposto. La mostra di Sun Yuan & Peng Yu nella capitale si inserisce nelle celebrazioni per questo nuovo matrimonio e per il trentennale della galleria. Le opere, rimarranno esposte fino al 26 aprile 2020.

If I Died , 2013 vetroresina, gel, simulazione di scultura Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA . Photo by: Ela Bialkowska, OKNO Studio

If I Died , 2013 vetroresina, gel, simulazione di scultura Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA . Photo by: Ela Bialkowska, OKNO Studio

Teenager Teenager , 2011, simulation di scultura, sofa, simulazione di pietra. Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA . Photo by: Ela Bialkowska, OKNO Studio

Teenager Teenager , 2011, simulation di scultura, sofa, simulazione di pietra. Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA . Photo by: Ela Bialkowska, OKNO Studio

If I Died , vedute della mostra, The St. Regis Rome, 2020. Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA . Photo by: Ela Bialkowska, OKNO Studio

If I Died , vedute della mostra, The St. Regis Rome, 2020. Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA . Photo by: Ela Bialkowska, OKNO Studio

Teenager Teenager , 2011, simulation di scultura, sofa, simulazione di pietra. Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA . Photo by: Ela Bialkowska, OKNO Studio

Teenager Teenager , 2011, simulation di scultura, sofa, simulazione di pietra. Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA . Photo by: Ela Bialkowska, OKNO Studio

Teenager Teenager , 2011, simulation di scultura, sofa, simulazione di pietra. Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA . Photo by: Ela Bialkowska, OKNO Studio

Teenager Teenager , 2011, simulation di scultura, sofa, simulazione di pietra. Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA . Photo by: Ela Bialkowska, OKNO Studio

If I Died , 2013 vetroresina, gel, simulazione di scultura Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA . Photo by: Ela Bialkowska, OKNO Studio

If I Died , 2013 vetroresina, gel, simulazione di scultura Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA . Photo by: Ela Bialkowska, OKNO Studio

If I Died , 2013 vetroresina, gel, simulazione di scultura Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA . Photo by: Ela Bialkowska, OKNO Studio

If I Died , 2013 vetroresina, gel, simulazione di scultura Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA . Photo by: Ela Bialkowska, OKNO Studio

If I Died , 2013 vetroresina, gel, simulazione di scultura Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA . Photo by: Ela Bialkowska, OKNO Studio

If I Died , 2013 vetroresina, gel, simulazione di scultura Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA . Photo by: Ela Bialkowska, OKNO Studio

If I Died , 2013 vetroresina, gel, simulazione di scultura Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA . Photo by: Ela Bialkowska, OKNO Studio

If I Died , 2013 vetroresina, gel, simulazione di scultura Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA . Photo by: Ela Bialkowska, OKNO Studio

I Didn’t Notice What I am Doing , 2012, sculture in fibra di vetro: scultura di triceratopo, scultura di rinoceronte.Triceratopo: 400 x 190 x 120 cm | Rinoceronte: 300 x 160 x 120 cm. Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA . Photo by: Ela Bialko…

I Didn’t Notice What I am Doing , 2012, sculture in fibra di vetro: scultura di triceratopo, scultura di rinoceronte.Triceratopo: 400 x 190 x 120 cm | Rinoceronte: 300 x 160 x 120 cm. Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA . Photo by: Ela Bialkowska, OKNO Studio

I Didn’t Notice What I am Doing , 2012, sculture in fibra di vetro: scultura di rinoceronte 300 x 160 x 120 cm. Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA . Photo by: Ela Bialkowska, OKNO Studio

I Didn’t Notice What I am Doing , 2012, sculture in fibra di vetro: scultura di rinoceronte 300 x 160 x 120 cm. Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA . Photo by: Ela Bialkowska, OKNO Studio

I Didn’t Notice What I am Doing , 2012, sculture in fibra di vetro: scultura di triceratopo 400 x 190 x 120 cm. Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA . Photo by: Ela Bialkowska, OKNO Studio

I Didn’t Notice What I am Doing , 2012, sculture in fibra di vetro: scultura di triceratopo 400 x 190 x 120 cm. Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA . Photo by: Ela Bialkowska, OKNO Studio

I Didn’t Notice What I am Doing , 2012, sculture in fibra di vetro: scultura di triceratopo 400 x 190 x 120 cm. Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA . Photo by: Ela Bialkowska, OKNO Studio

I Didn’t Notice What I am Doing , 2012, sculture in fibra di vetro: scultura di triceratopo 400 x 190 x 120 cm. Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA . Photo by: Ela Bialkowska, OKNO Studio

I Didn’t Notice What I am Doing , 2012, sculture in fibra di vetro: scultura di rinoceronte 300 x 160 x 120 cm. Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA . Photo by: Ela Bialkowska, OKNO Studio

I Didn’t Notice What I am Doing , 2012, sculture in fibra di vetro: scultura di rinoceronte 300 x 160 x 120 cm. Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA . Photo by: Ela Bialkowska, OKNO Studio

La bellezza desolata e l'immobilità irrequieta nei ritratti di giovani donne di Cristina Coral

All images Courtesy Cristina Coral

All images Courtesy Cristina Coral

Cristina Coral scatta fotografie enigmatiche le cui protagoniste sono quasi sempre giovani donne ritratte in ambienti retrò riccamente decorati. Le modelle hanno spesso il volto coperto e solo il riflesso di uno specchio, può occasionalmente, regalare qualche particolare in più sull’identità delle protagoniste o sul racconto.

Le immagini sono immobili in modo surreale, tuttavia si intuisce che qualcosa è già successo o stà per accadere. Qualcosa di traumatico o misterioso. Perchè l’inquietudine è palpabile e la paura si insinua nella tranquillità apparente di scene falsamente quotidiane. Alcuni scatti anzi, prendono spunto dalle scene di film horror più o meno famosi (per esempio Shining)..

Le serie di fotografie di Cristina Coral sono dichiaratamente trasposizioni in immagini di argomenti introspettivi (la parte nascosta delle persone, la capacità di entrare in contatto con la storia di vecchie dimore ecc)

Le mie storie sono spesso introspettive-spiega- credo scaturiscano da un mio modo di sentire che mi appartiene profondamente, dal mio pensiero estetico e dal mio modo di interpretare la realtà. I miei progetti nascono da intuizioni o da riflessioni.”

Tuttavia, a ben vedere sembra sempre essere la momentanea perdita di identità delle protagoniste a generare la tensione che resta sospesa. Visivamente questo si traduce in pose oniriche, specularità ma soprattutto nei volti coperti.

Gli ambienti hanno sempre un ruolo fondamentale nelle immagini che accostano abiti fantasia e tappezzerie floreali, arredi vintage e chiaroscuri drammatici.

"La ricerca di luoghi- continua- oggetti, costumi sono per me altrettanti atti creativi che compio sempre da sola. Le ambientazioni retrò e le geometrie mi fanno sentire a mio agio. Diciamo che quasi sempre sono il punto di partenza e la chiave di lettura."

Cristina Coral è cresciuta in Italia e ha vinto diversi premi per le sue fotografie. Tra le sedi espositive figurano la Somerset House di Londra, il PhotoVogue Festival 2016 e Santa Maria della Scala di Siena. Lavora in Italia ma anche in Slovenia e a Berlino. Per vedere altre sue fotografie si può dare uno sguardo al sito internet o seguire il suo account instagram.

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