Nocturnes: i diorami di Patrick Jacobs in cui il paesaggio si fa splendido e ambiguo

Patrick Jacobs, Marsh with Anemones, 2019 Diorama viewed through 4.5 in. (11.4 cm) window. 15.25 (H) x 14.5 (W) x 12 (D) in. (39 x 37 x 30 cm). Styrene, clay, paper, foam, wood, acrylic, steel, lighting, BK7 glass.

Patrick Jacobs, Marsh with Anemones, 2019 Diorama viewed through 4.5 in. (11.4 cm) window. 15.25 (H) x 14.5 (W) x 12 (D) in. (39 x 37 x 30 cm). Styrene, clay, paper, foam, wood, acrylic, steel, lighting, BK7 glass.

L’artista statunitense Patrick Jacobs realizza degli stupefacenti diorami. Paesaggi iperrealisti, grandi in linea di massima tra i 5 e i 20 centimetri per lato, che si guardano attraverso una lente concava, quasi uno spioncino nel muro che dà accesso a dei veri e propri universi paralleli in cui la luce intensa e vibrante accompagna lo sguardo per orizzonti apparentemente sconfinati.

Jacobs rende omaggio alla pittura rinascimentale con ambienti costituiti di sculture minutissime . Rappresentazioni tanto puntigliose da sembrare fotografie ritoccate. Scampoli evocativi di natura, profondi, in realtà, soltanto pochi centimetri. Che assecondano la loro tensione verso l’infinito, attraverso l’artificio (l’illuminazione interna nascosta, la curvatura della lente che allontana il punto di fuga e addolcisce il rigore della prospettiva). Il paesaggio in tutta la sua sublime bellezza è fatto con pazienza e i materiali più disparati (carta, plastica, gel acrilico, metallo etc.) talvolta curiosi (capelli, borotalco, peli di gatto etc.).

Patrick Jacobs (1971, Merced, CA, USA) vive e lavora a Brooklyn, New York. Ha studiato all'Università di Klagenfurt, in Austria e alla University of West Florida (nel 1994) e ha ottenuto un MFA presso la School of the Art Institute di Chicago( nel 1999). Costruisce i suoi micro-mondi da anni ormai. L’idea gli venne sfogliando le broshures di aziende chimiche specializzate in antiparassitari per il giardino e la casa.

Questo particolare svela l’ambiguità dell’opera di Jacobs, che da una parte ci mette di fronte a un mondo idilliaco e dall’altra lo carica di un’inquietudine latente. Anzi nei lavori più recenti, la serie dei Nocturnes, a momenti si potrebbe giurare che dei mostriciattoli ci sorridano in modo malevolo nel rigoglio della vegetazione, nascosti dalle ombre di uno psichedelico imbrunire.

"I nuovi mondi da sogno di Patrick Jacobs- scrive la galleria The Pool New York City- incuriosiscono sempre più lo spettatore, che nell’atto voyeuristico di sbirciare attraverso la finestrella, si sente ancora più intrigato davanti a forme inattese e al contempo riconoscibili e assai familiari. Siamo di fronte a paesaggi di una fantasia conturbante, poetici, folli e seducenti."

Patrick Jacobs, che l’anno scorso il New York Times ha inserito tra i 30 artisti da vedere assolutamente alla fiera d’arte contemporanea Armory Show, è attualmente in mostra alla galleria The Pool New York City di Milano. L’esposizione si intitola Nocturnes e presenta proprio una carrellata della sua produzione più recente, diorami naturalmente, ma anche opere grafiche e le sculture della serie Les Fleurs du Mal (fino al 15 febbraio)

Marsh with Anemones, 2019 (deatail) Diorama viewed through 4.5 in. (11.4 cm) window. 15.25 (H) x 14.5 (W) x 12 (D) in. (39 x 37 x 30 cm). Styrene, clay, paper, foam, wood, acrylic, steel, lighting, BK7 glass.

Marsh with Anemones, 2019 (deatail) Diorama viewed through 4.5 in. (11.4 cm) window. 15.25 (H) x 14.5 (W) x 12 (D) in. (39 x 37 x 30 cm). Styrene, clay, paper, foam, wood, acrylic, steel, lighting, BK7 glass.

Pink Sickle Moon with Stars, 2019 Diorama viewed through 2.75 in. (7cm) window 4.75 (H) x 11.25 (W) x 9.25 (D) in. (12 x 28.5 x 23 cm). Styrene, clay, paper, foam, wood, acrylic, steel, lighting, BK7 glass

Pink Sickle Moon with Stars, 2019 Diorama viewed through 2.75 in. (7cm) window 4.75 (H) x 11.25 (W) x 9.25 (D) in. (12 x 28.5 x 23 cm). Styrene, clay, paper, foam, wood, acrylic, steel, lighting, BK7 glass

Pink Sickle Moon with Stars, 2019 (deatail) Diorama viewed through 2.75 in. (7cm) window 4.75 (H) x 11.25 (W) x 9.25 (D) in. (12 x 28.5 x 23 cm). Styrene, clay, paper, foam, wood, acrylic, steel, lighting, BK7 glass

Pink Sickle Moon with Stars, 2019 (deatail) Diorama viewed through 2.75 in. (7cm) window 4.75 (H) x 11.25 (W) x 9.25 (D) in. (12 x 28.5 x 23 cm). Styrene, clay, paper, foam, wood, acrylic, steel, lighting, BK7 glass

Raked Leaves (Apparition) 2019 Diorama viewed through 7.5 in. (19 cm) window. 19 (H) x 24 (W) x 22.5 (D) in. (48 x 61 x 57 cm). Styrene, acrylic, paper, polyurethane foam, clay, acrylite, vinyl film, wood, steel, lighting, BK7 glass.

Raked Leaves (Apparition) 2019 Diorama viewed through 7.5 in. (19 cm) window. 19 (H) x 24 (W) x 22.5 (D) in. (48 x 61 x 57 cm). Styrene, acrylic, paper, polyurethane foam, clay, acrylite, vinyl film, wood, steel, lighting, BK7 glass.

Raked Leaves (Apparition) 2019 (deatail) Diorama viewed through 7.5 in. (19 cm) window. 19 (H) x 24 (W) x 22.5 (D) in. (48 x 61 x 57 cm). Styrene, acrylic, paper, polyurethane foam, clay, acrylite, vinyl film, wood, steel, lighting, BK7 glass.

Raked Leaves (Apparition) 2019 (deatail) Diorama viewed through 7.5 in. (19 cm) window. 19 (H) x 24 (W) x 22.5 (D) in. (48 x 61 x 57 cm). Styrene, acrylic, paper, polyurethane foam, clay, acrylite, vinyl film, wood, steel, lighting, BK7 glass.

Marsh with Moon and Stars, 2019 Diorama viewed through 4.5 in. (11.4 cm) window. 15.25 (H) x 14.5 (W) x 12 (D) in. (39 x 37 x 30.5 cm). Styrene, clay, paper, foam, wood, acrylic, steel, lighting, BK7 glass.

Marsh with Moon and Stars, 2019 Diorama viewed through 4.5 in. (11.4 cm) window. 15.25 (H) x 14.5 (W) x 12 (D) in. (39 x 37 x 30.5 cm). Styrene, clay, paper, foam, wood, acrylic, steel, lighting, BK7 glass.

Marsh with Moon and Stars, 2019 (detail) Diorama viewed through 4.5 in. (11.4 cm) window. 15.25 (H) x 14.5 (W) x 12 (D) in. (39 x 37 x 30.5 cm). Styrene, clay, paper, foam, wood, acrylic, steel, lighting, BK7 glass.

Marsh with Moon and Stars, 2019 (detail) Diorama viewed through 4.5 in. (11.4 cm) window. 15.25 (H) x 14.5 (W) x 12 (D) in. (39 x 37 x 30.5 cm). Styrene, clay, paper, foam, wood, acrylic, steel, lighting, BK7 glass.

Yellow Eclipse, 2018 Diorama viewed through 2.75 in. (7 cm) window. 11 (H) x 14.5 (W) x 9.25 (D) in. (28 x 37 x 23 cm). Styrene, clay, paper, foam, wood, acrylic, steel, lighting, BK7 glass.

Yellow Eclipse, 2018 Diorama viewed through 2.75 in. (7 cm) window. 11 (H) x 14.5 (W) x 9.25 (D) in. (28 x 37 x 23 cm). Styrene, clay, paper, foam, wood, acrylic, steel, lighting, BK7 glass.

Yellow Eclipse, 2018 (deatail) Diorama viewed through 2.75 in. (7 cm) window. 11 (H) x 14.5 (W) x 9.25 (D) in. (28 x 37 x 23 cm). Styrene, clay, paper, foam, wood, acrylic, steel, lighting, BK7 glass.

Yellow Eclipse, 2018 (deatail) Diorama viewed through 2.75 in. (7 cm) window. 11 (H) x 14.5 (W) x 9.25 (D) in. (28 x 37 x 23 cm). Styrene, clay, paper, foam, wood, acrylic, steel, lighting, BK7 glass.

Blue-Green Moonlight, 2019 Diorama viewed through 4.5 in. (11.4 cm) window. 15.25 (H) x 14.5 (W) x 12 (D) in. (39 x 37 x 30 cm). Styrene, clay, paper, foam, wood, acrylic, steel, lighting, BK7 glass.

Blue-Green Moonlight, 2019 Diorama viewed through 4.5 in. (11.4 cm) window. 15.25 (H) x 14.5 (W) x 12 (D) in. (39 x 37 x 30 cm). Styrene, clay, paper, foam, wood, acrylic, steel, lighting, BK7 glass.

Silver Moonscape, 2018 Diorama viewed through 7.5 in. (19 cm) window. 20 (H) x 28 (W) x 20 (D) in. (51 x 71 x 51 cm). Styrene, clay, paper, foam, wood, acrylic, steel, lighting, BK7 glass

Silver Moonscape, 2018 Diorama viewed through 7.5 in. (19 cm) window. 20 (H) x 28 (W) x 20 (D) in. (51 x 71 x 51 cm). Styrene, clay, paper, foam, wood, acrylic, steel, lighting, BK7 glass

Installation View: Room of Nocturnes Dimensions Variable. 120 (h) x 180 (w) x 312 (d) in. Wood, paint, five dioramas. Soundtrack by John Zorn.

Installation View: Room of Nocturnes Dimensions Variable. 120 (h) x 180 (w) x 312 (d) in. Wood, paint, five dioramas. Soundtrack by John Zorn.

L'Ikebana Rock'n Roll delle sculture in ceramica di Andrea Salvatori

Andrea Salvatori, in collaborazione con WASP, Composizione 40100#03 ( Tarantella ), ceramica, 2019, h 43 34 x 34 cm

Andrea Salvatori, in collaborazione con WASP, Composizione 40100#03 ( Tarantella ), ceramica, 2019, h 43 34 x 34 cm

Il ceramista Andrea Salvatori per creare la sua ultima serie di lavori è partito da due pensieri ben distinti: l’ikebana, l’antica arte giapponese di disporre i fiori, e i rock and roll, magari nella sua variante più addomesticata, più nostrana, ma sempre arrabbiato quanto basta. Li ha shakerati e ne sono uscite delle sculture frizzanti e dinamiche, dove l’ironia prende il posto di una conflittualità nemmeno troppo nascosta, tra la necessità di rigore e la voglia di trasgressione. Il tutto ovviamente condito in salsa Pop.

Del resto Andrea Salvatori dedica gran parte della sua carriera a recuperare piccole ceramiche di dubbio gusto da robivecchi e mercatini di antiquariato per farne modelli estetici da reinventare (e con cui giocare). Il kitsch, insomma, è una categoria che ha più volte visitato. E in questa ultima serie di lavori la tradisce in favore dell’astrazione ma senza smettere di amarla. Come testimoniano le sfere rosa confetto che saltano fuori qua e là dai fili di ceramica. I titoli delle opere sono quelli delle composizioni musicali (Andante, Preludio ecc), e le sfere rappresentano le note, illustrano il ritmo che cresce o cala, ma possono anche far pensare a bolle di chewing gum, o a bozzi, indici di una qualche mutazione genetica (da cartone animato però) in atto.

La nobile arte dell’Ikebana, con la sua solida ossatura spirituale, in cui anche la forma del vaso diventa parte della racconto (non solo perchè contiene i fiori ma perchè la sua struttura può prolungarne la vita ), ne esce un po’ acciaccata. Ma Salvatori non si scompone: “La ricerca dell’equilibrio tra tutti gli elementi passa anche dal contenitore. Ci sono numerose scuole di Ikebana e ognuna opta per un arrangiamento particolare. Alcune usano vasi alti e linee verticali, altre invece contenitori poco profondi”.

In questa serie di sculture l’artista ha usato una stampante 3d per ceramica (WASP) intervenendo manualmente quasi su ogni singolo filamento depositato dalla macchina. In breve l’ha usata come uno strumento per ottenere una trama su cui lavorare.

Questa serie di opere di Andrea Salvatori è attualmente visibile alla galleria The Pool New York City (fino al 31 maggio), in una mostra che si intitola, appunto, “Ikebana Rock ‘n Roll”. Per farsi un’idea complessiva sulla sua produzione se abitate distante da Milano ci sono il suo sito web o l’account instagram.

Andrea Salvatori, in collaborazione con WASP, Composizione 40100#01 ( Mesto con Elegia), ceramica, 2019, h 32 34 x 34 cm

Andrea Salvatori, in collaborazione con WASP, Composizione 40100#01 ( Mesto con Elegia), ceramica, 2019, h 32 34 x 34 cm

Andrea Salvatori, in collaborazione con WASP, Composizione 40100#08 ( Sarabanda ), ceramica, 2019, h 38 40 x 40 cm

Andrea Salvatori, in collaborazione con WASP, Composizione 40100#08 ( Sarabanda ), ceramica, 2019, h 38 40 x 40 cm

Andrea Salvatori, in collaborazione con WASP, Composizione 40100#12, ceramica, 2019, h 35 30 x 30 cm

Andrea Salvatori, in collaborazione con WASP, Composizione 40100#12, ceramica, 2019, h 35 30 x 30 cm

Andrea Salvatori, in collaborazione con WASP, Composizione 40100#04 ( Discanto ), ceramica, 2019, h 20 42 x 42 cm

Andrea Salvatori, in collaborazione con WASP, Composizione 40100#04 ( Discanto ), ceramica, 2019, h 20 42 x 42 cm

Andrea Salvatori, in collaborazione con WASP, Composizione 40100#06 ( Dorico ), ceramica, 2019, h 60 25 x 25 cm

Andrea Salvatori, in collaborazione con WASP, Composizione 40100#06 ( Dorico ), ceramica, 2019, h 60 25 x 25 cm

Le riviste accartocciate, gli specchi,le piante e gli elementi di tappezzeria di Stefania Fersini dipinti tanto meticolosamente da diventare invisibili

Stefania Fersini, serie Trash

Stefania Fersini, serie Trash

Guardando la serie Trash di Stefania Fersini chiunque penserebbe di trovarsi di fronte alle pagine rovinate di una rivista di moda. Invece no, si tratta di dipinti iperrealisti che le riproducono minuziosamente. L’artista le recupera dai rifiuti e poi le copia, ingrandendole, pennellata dopo pennellata.

E’ un lavoro talmente lungo che non riesce a fare più di 12-15 opere l’anno.

La mia pratica continua ad affrontare la questione fondamentale di cosa significa creare immagini in un mondo sempre più saturo di immagini- ha spiegato in un’intervista rilasciata ad Artnet- In risposta, ho scelto di non aggiungerne altre, ma di riflettere sulle immagini che abbiamo già. (…) Quindi quello che faccio è semplicemente copiare un'immagine da una rivista e ricrearla con il mio talento, senza alcun supporto meccanico o tecnologico, con solo i miei occhi, le mie mani e i pigmenti che la natura ci offre. Il mio lento processo necessario per riprodurre queste immagini e trasformarle in una scala diversa (a grandezza naturale) mi consente di dipingere solo 12-15 opere all'anno. La pittura è il mio modo di meditare”.

Ma se si osserva la questione da un altro punto di vista si scopre che i dipinti della Fersini sono la riproduzione alterata di fotografie che dopo essere state trasformate in rifiuti avevano perso la loro forma originaria e che in partenza non descrivevano la realtà ma la reinventavano a loro uso e consumo. Copie di copie di copie. A leggerlo fa venire un po’ di mal di testa ma il lavoro di Stefania Ferzini è così: un continuo gioco di specchi immediato a vedersi e incredibilmente tortuoso quando qualcuno cerca di spiegarlo.

Classe 1982, Stefania Fersini è originaria di Aosta e vive a Torino. Non riproduce solo le pagine delle riviste, la sua pittura gioca a nascondino anche con l’architettura e il design d’interni. Tra piccoli inganni e astuti espedienti per invadere lo spazio senza uscire della bidimesionalità della pittura. Ha copiato specchi a Palazzo Reale di Milano (serie Mirrors) che riflettevano l’ambiente in cui erano collocati (sostituendoli ovviamente), ha sparso tessere di puzzle in stanze antiche dipingendole in maniera da renderle invisibili (serie Puzzle).

Adesso è in mostra alla galleria The Pool Nyc di Milano (Toreros d’aujourd’hui, Palazzo Fagnani Ronzoni, fino al 21 Dicembre 2018) e per confrontarsi con la splendida architettura della storica location ha creato una serie di opere nuove. Alcune sono dipinte sulla seta. Ma ovviamente non è tutto lì: lo spazio espositivo si è trasforma per l’occasione in un contenitore ideale in cui ciò che è e ciò che appare diventano definizioni confuse e il confine tra immaginazione e realtà si fa labile.

Toreros d’aujourd’hui (qualche immagine dall’account instagram dell’artista in fondo al post ndr) trasforma Palazzo Fagnani Ronzoni, sede espositiva della galleria THE POOL NYC, nella stessa unica opera di Fersini presentata. Un luogo che diventa etimologicamente domestico, alcova di tinte pastello ed elementi riconoscibili; uno spazio che diviene un perpetuo dejà vu di tende e tappezzerie dipinte parzialmente e in maniera periferica, con mobili e quadri fittizi, che gioca sull'ambivalenza di aspettativa e realtà, sfondo e soggetto, margine e protagonismo”.

Stefania Fersini, Toreros d’aujourd’oui, veduta d’insieme. Courtesy The Pool Nyc

Stefania Fersini, Toreros d’aujourd’oui, veduta d’insieme. Courtesy The Pool Nyc

Stefania Fersini, serie Reflection

Stefania Fersini, serie Reflection

Stefania Fersini, Toreros d’aujourd’oui. Courtesy The Pool Nyc

Stefania Fersini, Toreros d’aujourd’oui. Courtesy The Pool Nyc

Stefania Fersini, serie Trash

Stefania Fersini, serie Trash

Stefania Fersini, Toreros d’aujourd’oui. Courtesy The Pool Nyc

Stefania Fersini, Toreros d’aujourd’oui. Courtesy The Pool Nyc

Stefania Fersini, serie Trash

Stefania Fersini, serie Trash

Stefania Fersini, Toreros d’aujourd’oui. Courtesy The Pool Nyc

Stefania Fersini, Toreros d’aujourd’oui. Courtesy The Pool Nyc

Stefania Fersini, serie Trash

Stefania Fersini, serie Trash

Stefania Fersini, Toreros d’aujourd’oui. Courtesy The Pool Nyc

Stefania Fersini, Toreros d’aujourd’oui. Courtesy The Pool Nyc

Stefania Fersini, serie Trash

Stefania Fersini, serie Trash

Stefania Fersini, Toreros d’aujourd’oui. Courtesy The Pool Nyc

Stefania Fersini, Toreros d’aujourd’oui. Courtesy The Pool Nyc

Stefania Fersini, serie Trash

Stefania Fersini, serie Trash

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