Ognuno dei pezzi che compongono le monumentali installazioni dell’artista statunitense, Courtney Mattison, richiede tempo e pazienza. Tanta pazienza. Scultura dopo scultura. Ma il risultato è spettacolare. E l’affascinante biodiversità della flora sottomarina rivive sulle pareti dei musei. Che per l’occasione sembrano trasformarsi in magici acquari, brulicanti di vita silenziosa e colorata.
Nella serie di opere in ceramica “Changing seas III”, Cortney Mattison, ha realizzato un’installazione su larga scala, che celebra la bellezza della barriera corallina ed allo stesso tempo ne sottolinea la fragilità.
In “Changing sea III”, infatti, si passa da un centro composto da grandi sculture multicolore accostate le une alle altre, a larghi margini in cui le opere, bianche ed opache, vanno via via facendosi rade e piccole.
L’installazione della Mattison, è un chiaro monito all’azione dell’uomo, che modifica il clima e rende precario l’eco-sistema dei mari.
“Forse- dice l’artista- se il mio lavoro può influenzare gli spettatori di apprezzare la fragile bellezza in pericolo degli ecosistemi delle barriere coralline, agiremo con tutto il cuore per aiutarli a recuperare e persino a prosperare. "
Courtney Mattison, spiega anche che la scelta della ceramica come materiale delle sue sculture non è casuale ma quasi obbligata: "I singoli polipi dei coralli precipitano carbonato di calcio dall’acqua di mare, per formare gli scheletri di pietra che, nel tempo, crescono uno sopra l'altro per comporre le vaste, complesse, strutture che conosciamo come barriere. Per questo è indispensabile che il mezzo del mio lavoro sia la ceramica, dato che il carbonato di calcio è un ingrediente comune sia nei materiali argillosi, che nello smalto. Ma non è solo la struttura chimica del mio lavoro ad essere parallela alla barriera naturale, ma anche la sua consistenza. I fragili tentacoli degli anemoni in ceramica e i rami di corallo si rompono facilmente se utilizzati impropriamente, in modo simile al delicato corpo di organismi che costituiscono la barriera vivente".
Per vedere altre bellissime opere dell’artista si può consultare il suo account Bèhance, seguirla su Facebook o consultare il suo sito internet. (via Creativeboom, le immagini sono di © Arthur Evans per il Tang Museum)