L’artista statunitense Patrick Jacobs realizza degli stupefacenti diorami. Paesaggi iperrealisti, grandi in linea di massima tra i 5 e i 20 centimetri per lato, che si guardano attraverso una lente concava, quasi uno spioncino nel muro che dà accesso a dei veri e propri universi paralleli in cui la luce intensa e vibrante accompagna lo sguardo per orizzonti apparentemente sconfinati.
Jacobs rende omaggio alla pittura rinascimentale con ambienti costituiti di sculture minutissime . Rappresentazioni tanto puntigliose da sembrare fotografie ritoccate. Scampoli evocativi di natura, profondi, in realtà, soltanto pochi centimetri. Che assecondano la loro tensione verso l’infinito, attraverso l’artificio (l’illuminazione interna nascosta, la curvatura della lente che allontana il punto di fuga e addolcisce il rigore della prospettiva). Il paesaggio in tutta la sua sublime bellezza è fatto con pazienza e i materiali più disparati (carta, plastica, gel acrilico, metallo etc.) talvolta curiosi (capelli, borotalco, peli di gatto etc.).
Patrick Jacobs (1971, Merced, CA, USA) vive e lavora a Brooklyn, New York. Ha studiato all'Università di Klagenfurt, in Austria e alla University of West Florida (nel 1994) e ha ottenuto un MFA presso la School of the Art Institute di Chicago( nel 1999). Costruisce i suoi micro-mondi da anni ormai. L’idea gli venne sfogliando le broshures di aziende chimiche specializzate in antiparassitari per il giardino e la casa.
Questo particolare svela l’ambiguità dell’opera di Jacobs, che da una parte ci mette di fronte a un mondo idilliaco e dall’altra lo carica di un’inquietudine latente. Anzi nei lavori più recenti, la serie dei Nocturnes, a momenti si potrebbe giurare che dei mostriciattoli ci sorridano in modo malevolo nel rigoglio della vegetazione, nascosti dalle ombre di uno psichedelico imbrunire.
"I nuovi mondi da sogno di Patrick Jacobs- scrive la galleria The Pool New York City- incuriosiscono sempre più lo spettatore, che nell’atto voyeuristico di sbirciare attraverso la finestrella, si sente ancora più intrigato davanti a forme inattese e al contempo riconoscibili e assai familiari. Siamo di fronte a paesaggi di una fantasia conturbante, poetici, folli e seducenti."