Inaugura domani al Pirelli Hangar Bicocca di Milano “....the Illuminating Gas” di Cerith Wyn Evans. La mostra, sarà la più grande esposizione mai dedicata all’artista gallese nato nel ‘58. Paragonata a “ una partitura armonica”, accosterà ben 25 tra opere storiche e lavori recenti. C’è persino una scultura monumentale realizzata per l’occasione (StarStarStar/Steer). E visto che si parla di Wyn Evans non è cosa da niente.
Per quanto poco conosciuto al grande pubblico, Cerith Wyn Evans è considerato uno degli artisti più influenti già da alcuni decenni. Ha vinto il prestigioso Hepworth Prize per la scultura, esposto alla Biennale di Venezia e a Documenta di Kassel. Ma soprattutto è riuscito a portare la scultura in una terra di confine dove è possibile dare forme ricercate e complesse alla luce, modellare il suono e mettere il tempo in modalità stand by. Nelle sue mostre ci sono lampadari in vetro soffiato di Murano che emettono luce intermittente (in realtà sono citazioni in linguaggio morse o melodie). palme che ruotano su giradischi, gigantesche sculture sospese di tubi al neon , colonne immateriali fatte solo di suono. Usa anche i fuochi d’artificio
E si, perchè Wyn Evans è un artista concettuale con lo show nel cuore. Ama la musica, ha cominciato come assistente dello scomparso regista Derek Jarman e un po’ di cinema, di spettacolo con la S maiuscola, c’è in ogni sua mostra. D’altra parte alcune sue sculture di tubi al neon altro non sono che diagrammi dei movimenti degli attori nel teatro Noh giapponese.
Persino i 2 chilometri di luci al neon sospese “Forms in Space...by Light (in Time) “ della Tate Gallery di Londra (verrà riallestita all’Hangar Bicocca in modo diverso) in fondo rappresentavano uno spettacolo pirotecnico.