Vanessa Barragão reinventa il mondo (senza l'Italia) in un arazzo lungo 20 metri e fatto interamente di lana riciclata

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La giovane designer portoghese Vanessa Barragão realizza tappeti e arazzi artigianali con tessuti riciclati. Mixa varie tecniche (maglia, macramè, uncinetto ecc.) per ottenere diversi volumi e tessiture. II suo soggetto prediletto sono i fondali marini e le barriere coralline.

Ultimamente si è però cimentata nella realizzazione di un’enorme carta geografica. L’opera, commissionatale a Vanessa Barragão in occasione di una partnership tra l'aeroporto Londra Heathrow e il Royal Botanic Gardens di Kew, rappresenta il mondo con riferimenti alla flora dei vari continenti. E’ stupefacente per la grandezza e la ricchezza dei particolari, anche se la comprensibile approssimazione topografica appare a volte eccessiva. Nella mappa, ad esempio non sembra esserci traccia dell’Italia. Probabilmente troppo piccola per non essere nascosta da uno dei fiori applicati all’arazzo.

In compenso ci sono riferimenti alla profondità dei fondali marini, alle correnti e alla presenza di barriere coralline. Ma anche alla quantità di precipitazioni in un determinato territorio e al conseguente sviluppo della vegetazione. Per arricchire il suo arazzo di questi particolari Barragão ha usato i colori dei filati ma anche tecniche artigianali diverse. Così le zone secche corrispondono a punti in cui il tappeto ha pelo raso, mentre dove le piante abbondano si fa lungo e lavorato.

Ha anche inserito piante autoctone dei luoghi tratteggiati. Come il Gingko biloba cinese, il Cypripedium calceolus europeo ( orchidea selvatica Scarpetta di Venere ) e il Caffè africano

L’arazzo, lungo 20 metri, è stato posizionato nella zona destinata alle partenze dell’aeroporto Londra Heathrow. Per completarlo a Vanessa Barragão sono servite 520 ore di lavoro. (via Colossal)

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Le fotografie subacque di Mark Mawson che ritraggono rose e fioriture d’acqua colorata

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Il fotografo Mark Mawson ha una curiosa specializzazione. Il suo forte, infatti, è cogliere le volute subacque di onde colorate. Un po’ come fa l’artista statunitense Kim Keever (di cui ho parlato qui) nell’acquario del suo studio.

Va da se che in genere gli scatti del fotografo inglese siano astratti.

Ma non sempre. Nella serie di immagini “Flowers and Swirls” come in “Aqueus Roses”, infatti, Mark Mawson riesce a coniugare la sua premiata tecnica e la figurazione. Il risultato è uno strabiliante e scenografico susseguirsi di fioriture aggraziate di colori liquidi. Entrambe le serie hanno richiesto molto lavoro e un surplus di precisione, per riuscire a cogliere i vortici di colore subacquei, immediatamente dopo l’esplosione e, per di più, con un inquadratura perfettamente frontale.

Insomma, capire quanto sia difficile ottenere questi scatti non è immediato come apprezzarli. Perché le foto del gruppo “Aqueus” (di cui fanno parte anche le serie “Flowers and Swirls” e “Aqueus Roses) attraggono subito l’attenzione per la loro inconsueta bellezza.

E sono diventati un libro oltre ad aver fruttato a Mawson commissioni da importanti marchi dell’alta moda (da Prada ad Omega fino a Versace).

Online Mark Mawson è rappresentato dalle gallerie Modern ArtBuyer e On Gallery. Per vedere altri suoi scatti si può ricorrere al suo sito internet o al suo account Instagram. (via Colossal)

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