L’artista Chiharu Shiota tesse a mano un enorme bozzolo di fili rossi e sedie antiche

all images courtesy of savannah college of art and design

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Chiharu Shiota, dopo aver realizzato un opera per “Le Bon Marchè” (qui), torna a parlare dei temi che le sono cari con una grande installazione di fili rossi. Intrecciati a mano dall’artista giapponese, come un’enorme ragnatela.

La complessa ed affascinante scultura ambientale di Chiharu Shiota riempie alcuni spazi espositivi dello SCAD Art Museum di Savannah (Stati Uniti) e si intitola “Infinity Lines”.
Come sempre si tratta di un opera pittorica tridimensionale, in cui la forza del colore e il moltiplicarsi delle linee giocano con gli oggetti disseminati nello spazio. Nel caso di “Infinity lines” si tratta di sedie antiche.

La rete di fili collega tra loro queste sedute, le isola e le protegge, ma le separa anche dagli spettatori e quindi dal fluire della vita.

Le sedie nell’economia dell’opera hanno sia una funzione estetica, che concettuale. Dal punto di vista visivo, fanno quando da contraltare quando da complemento al disegno di fili rossi. Per usare un linguaggio che andrebbe bene per in pittura: sono l’unico elemento figurativo in un lavoro altrimenti astratto.

Dal punto di vista concettuale le sedie rappresentano le persone che le hanno possedute. “Infinty lines” parla, infatti, di sradicamento, dell’impossibilità di avere qualcosa che ci faccia da appiglio in una vita che anziché dipanarsi in maniera flessuosa diventa un insieme caotico di esperienze che iniziano e finiscono. L’esistenza, ad esempio, di chi, come la Shiota stessa, vive lontano dal proprio Paese. “Loro vivono- dice l’artista- con i loro corpi come unico vero possedimento”.

I temi del ricordo, dello scorrere del tempo e del senso d’identità, sono i pilastri di questa coinvolgente installazione. Che sarà possibile visitare al museo del Savannah College of Art fino al 6 Agosto.

Per vedere altre immagini del lavoro di Chiharu Shiota, oltre al suo sito, ci sono gli account Instagram e Facebook dell’artista. (via Designboom)

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