Comedian, la banana di Maurizio Cattelan, messa in panchina dal troppo successo, ha lasciato Art Basel Miami anzitempo (+ aggiornamento)

image © designboom

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Sarà che dopo gli anni della pensione anticipata alle provocazioni di Maurizio Cattelan il pubblico non era più abituato, sarà che la performance dell’artista David Datuna (che si è mangiato l’opera di Cattelan) ha toccato la sensibilità popolare. Fatto sta che Comedian, la banana appesa nello stand della Perrotin Art Gallery ad Art Basel Miami, ha attirato talmente tanti curiosi da forzare la galleria e la fiera stessa a rimuoverla anzitempo Non prima però di averne vendute 3.

Ma andiamo per ordine.

CAPITOLO I: All’apertura della fiera d’arte Art Basel Miami i media di tutto il mondo riportavano come divertente curiosità che lo stand della Perrotin esponeva l’opera di Maurizio Catttelan Comedian, consistente in un banana appiccicata con il nastro adesivo alla parete della galleria e prezzata 120mila dollari (in realtà il prezzo si è poi alzato ma lo vedremo in seguito).

La scultura, oltre a riportare alla mente il famoso “ready made” Fontana di Marcel Duchamp, che Cattelan aveva già esplicitamente menzionato con America (il wc d’oro zecchino rubato in settembre dalla mostra Victory is Not an Option al Blenheim Palace), è un autocitazione.

Aggiornamento:

Comedian di Maurizio Cattelan è stata donata al Guggenheim di New York da un anonimo.. Il direttore del museo, Richard Armstrong, ha dichiarato: "Il lavoro di Maurizio Cattelan è stato importante per la storia recente del Guggenheim. Siamo grati per aver ricevuto "Comedian" in dono. L'opera è un'ulteriore dimostrazione dell'abile legame dell'artista con la storia dell'arte moderna. Oltre a ciò ci da pochi problemi al nostro magazzino".. Artsy ha, inoltre, rivelato che le quotazioni delle opere di Cattelan da dopo Art Basel Miami , sulla loro piattaforma (come quasi sicuramente altrove, sono quadruplicate.

Installation view of Maurizio Cattelan's America (2016) in "Victory is Not an Option" at Blenheim Palace, 2019. Photo by Tom Lin.

Installation view of Maurizio Cattelan's America (2016) in "Victory is Not an Option" at Blenheim Palace, 2019. Photo by Tom Lin.

Nel ‘99, infatti, in occasione di una mostra, Maurizio Cattelan appese con il nastro adesivo il suo gallerista Massimo De Carlo alla parete dello spazio espositivo milanese. Ai tempi l’idea era più o meno, che è il gallerista con il suo talento e a fare il successo del lavoro di un artista e quindi tanto vale appendere direttamente lui.

Comedian è stata creata attraverso un ragionamento meno diretto. Cattelan, infatti, aveva provato a realizzare l’opera in diversi materiali ma senza raggiungere il risultato desiderato, di lì la decisione di usare una vera banana fissata con del vero nastro adesivo.

Quasi fosse nata per far discutere l’opera ha raccolto il plauso di qualcuno che la ritiene una sintesi minimale e la disapprovazione di altri. Tutti ne hanno parlato. Riprodotta nella metropolitana di New York da un anonimo, ha persino un suo profilo instagram su cui persone comuni e artisti pubblicano post a tema.

1,203 Likes, 12 Comments - Maurizio Cattelan's banana (@cattelanbanana) on Instagram: "Genesis I @plannedalism #cattelanbanana #mauriziocattelan #cattelan #perrotin"

CAPITOLO II: Sabato più o meno all’ora di pranzo l’artista statunitense di origini georgiane David Datuna l’ha staccata dalla parete e se l’è mangiata. Ha spiegato che la sua è stata una performance intitolata: Hungry Artist. Naturalmente a quel punto c’è stato un bel trambusto: Emmanuel Perrotin che stava prendendo un aereo per la Francia, avvertito, è tornato di corsa alla fiera. Datuna è stato allontanato (ma la galleria ha fatto sapere che non lo denuncerà).

Infine Perrotin ha preso una nuova banana che, riferisce artnet, teneva per ogni evenienza nella stanza sul retro, e l’ha nuovamente attaccata al muro.

Il valore dell’opera non è in nessun modo diminuito (anzi è possibile che il surplus di visibilità l’abbia accresciuto) perchè i clienti non comperavano tanto l’oggetto (che per ovvie ragioni avrebbe avuto vita breve) quanto il certificato d’autenticità. Una buona notizia per gli acquirenti. E si, perchè l’opera è stata venduta.

CAPITOLO III: Il New York Times riferisce che Comedian ha avuto successo anche dal punto di vista prettamente commerciale. L’opera di Maurizio Cattelan è stata, infatti, venduta a tre diversi acquirenti. Due privati e un museo. Che l’avrebbero pagata una cifra compresa tra i 120 e i 150mila dollari. Portando nelle casse della galleria francese un totale di circa 390mila dollari.

image courtesy of gallerie perrotin via designboom

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CAPITOLO IV: La grande visibilità avuta dalla scultura di Maurizio Cattelan ha creato anche problemi agli organizzatori di Art Basel Miami e alla stessa Perrotin Art Gallery. Dopo la “performance” di Datuna, infatti, la folla di curiosi è diventata insostenibile. E Comedian è uscita di scena anzitempo.

Lucien Terras, direttore delle relazioni museali per la Perrotin Art Gallery, ha detto al Miami Herald: "Quella banana è stata fotografata più della Gioconda".

Qualche agente di polizia è intervenuto per permettere alla gente di circolare ma non c’è stato niente da fare. L’unica soluzione per tutelare le opere d’arte e permettere alla gente di visitare la fiera in santa pace era rimuovere la banana dalla parete.

Domenica la galleria ha comunicato la notizia con parole amareggiate: “Comedian con la sua composizione semplice, alla fine offriva un riflesso complesso di noi stessi. Vorremmo ringraziare calorosamente tutti coloro che hanno partecipato a questa memorabile avventura, così come i nostri colleghi. Ci scusiamo sinceramente con tutti i visitatori della fiera (…)”

3,048 Likes, 259 Comments - Emmanuel Perrotin (@emmanuelperrotin) on Instagram: "With a heavy heart, I regret to inform you that 'Comedian' will be removed from our Art Basel Miami..."

'Order of Importance' di Leandro Erlich porta un'effimera autostrada a sei corsie sulla spiaggia di Miami

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Leandro Erlich in concomitanza con Art Basel Miami (in corso da oggi fino a domenica) ha realizzato una monumentale installazione effimera sulla spiaggia della città. Apparentemente fatta di sabbia, l’opera si intitola Order of Importance ed è la riproduzione a grandezza naturale di una trafficata autostrada a sei corsie, con macchine in fila, camion, guardrail e cartelli stradali.

Art Basel Miami è la fiera d’arte contemporanea più importante del mondo, il fiore all’occhiello della Miami Art Week (che conta in tutto 20 fiere) in grado di attirare visitatori da tutto il mondo e di generare, tra le altre cose, uno smisurato traffico nelle strade di Miami. Su questo ha deciso di giocare l’artista di origine argentina Leandro Erlich.

Ma le automobili che solcano l’immaginaria superstrada sono state riprodotte solo fino a metà. Da sotto il parafango solo la sabbia del litorale che, mossa dai passi delle persone e dal vento, sembra increspata dalle onde. Erlich, infatti, con Order of Importance intende parlare di cambiamento climatico e di porre l’attenzione sui rischi connessi all’innalzamento degli oceani.

"Il cambiamento climatico e le sue conseguenze non sono più una questione di prospettiva o di opinione- dice Erlich- La crisi climatica è diventata un problema oggettivo che richiede soluzioni immediate".

La curatrice del progetto, Ximena Caminos, ha invece così commentato: "Oltre alla sua surreale bellezza e poesia, Order of Importance, come un'immagine proveniente da una Pompei contemporanea o una reliquia futura, allude anche alla nostra fragile posizione nella grande tela universale. Interagisce con la crisi climatica che sta affrontando il mondo, in particolare l'innalzamento del livello del mare".

Leonardo Erlich (di cui ho parlato qui) ha rappresentato l’Argentina alla Biennale di Venezia appena pochi anni fa. La sua opera, venata d’ironia, punta a rendere straordinario l’ordinario. con una narrazione surreale e un gusto spettacolare.

Commissionata dal Comune di Miami Beach, Order of Importance di Leandro Erlich, rimarrà sulla spiaggia della città della Florida anche dopo la conclusione di Art Basel (fino al 15 dicembre).

Il video condiviso da Dezeen è di Kabinett Inc e Honeylab. Tutte le immagini sono fotogrammi tratti dal video.

Il video condiviso da Dezeen è di Kabinett Inc e Honeylab. Tutte le immagini sono fotogrammi tratti dal video.

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Riappare a Miami una manona di Lorenzo Quinn. Questa volta lancia un missile sugli States

Lorenzo Quinn, A Dangerous Game, Miami; photo © designboom

Lorenzo Quinn, A Dangerous Game, Miami; photo © designboom

Dopo il successo di ‘Support’ posizionata in occasione della Biennale di Venezia (in cui due enormi mani si levavano dal Canal Grande per sostenere la città, minacciata dal riscaldamento climatico), Lorenzo Quinn è tornato a far parlare le sue mani giganti con la scultura ‘A Dangerous Game’ (Un gioco pericoloso). 
L’opera di Lorenzo Quinn ha fatto la sua comparsa a Miami durante la settimana dell’arte (‘Miami Art Week’ che ha il suo fulcro nella tappa statunitense della fiera ‘Art Basel’) e rappresenta una mano umana, rigorosamente bianca, mentre regge con leggerezza, quasi si trattasse di un giocattolo, un missile colorato in modo realistico. Ad ispirare ‘A Dangerous Game’ è stata una mostra sulla crisi cubana visitata da Quinn e, c’è da supporre, la tensione tra Stati Uniti e Corea del Nord.

Vedo i leader delle nazioni' giocare 'con i loro militari come bambini in un pericoloso gioco di sfida- ha spiegato l'artista- E’ spaventoso vedere come giocano con i loro missili come se fossero delle freccette. Non daresti una freccia a un bambino che non è consapevole delle conseguenze che le sue azioni potrebbero causare ".

Lorenzo Quinn, A Dangerous Game, Miami; photo © designboom

Lorenzo Quinn, A Dangerous Game, Miami; photo © designboom

La scultura monumentale di Miami è alta circa 6 metri e supera i 10 metri di lunghezza. E’ stata collocata di fronte alla parete esterna del centro eventi Mana Wynwood su cui è rappresentato il simbolo delle Nazioni Unite, che quindi, appariva come un bersaglio
Lorenzo Quinn è uno dei figli dell’attore Antony Quinn. Nato a Roma, ha vissuto tra Italia e Stati Uniti, per poi trasferirsi in Spagna. Le sue sculture non sono molto apprezzate dalla critica ma hanno un costante riscontro di pubblico. Attualmente lavora con la Halcyon Gallery di Londra che ha contribuito alla sua affermazione professionale ed ha promosso la realizzazione sia di ‘Support’ a Venezia che di ‘A Dangerous Game’.

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Lorenzo Quinn ha recentemente dichiarato in un’intervista a Lifegate che le mani giganti che componevano ‘Support’, per quanto fatte interamente in materiale riciclabile, non verranno distrutte ma usate per una nuova installazione. A chiedergliele sarebbero stati in molti e uno dei progetti prevede di posizionarle come se sostenessero la Torre di Pisa ma l’artista si è detto contrario perché "il fatto che la torre penda non è dovuto ai cambiamenti climatici. ”. Quinn pensa invece di usarle per sostenere un ghiacciaio e di filmare in timelapse l’immagine: "avere le mani che inizialmente sostengono il ghiacciaio e un anno dopo che reggono il nulla perché questo non c’è più.” (via Designboom)

Lorenzo Quinn, A Dangerous Game, Miami; photo © designboom

Lorenzo Quinn, A Dangerous Game, Miami; photo © designboom

Lorenzo Quinn, A Dangerous Game, Miami; photo © designboom

Lorenzo Quinn, A Dangerous Game, Miami; photo © designboom

Lorenzo Quinn, A Dangerous Game, Miami; photo © designboom

Lorenzo Quinn, A Dangerous Game, Miami; photo © designboom

Lorenzo Quinn, A Dangerous Game, Miami; photo © designboom

Lorenzo Quinn, A Dangerous Game, Miami; photo © designboom