L’artista Rintaro Hara ha inventato una macchina che fa bolle di sapone giganti

RintaroHara

Le opere dell’artista giapponese Rintaro Hara sono ingegnosi e spesso giganteschi riferimenti ai giocattoli dei bambini. E’ il caso dell’installazione Projection Wall, che attraverso una griglia di corda immersa in acqua saponata e alzata dal pavimento fino al soffitto dai visitatori, produce enormi bolle di sapone.

Projection Wall è stata creata in occasione del Japan Alps Festival e si basa su un semplice congegno meccanico; come quasi tutte le installazioni di Rintaro Hara. Di diverso c’è l’aspetto partecipativo, la possibilità data al visitatore di giocare in prima persona con le sculture-balocco concepite dall‘artista.
Rintaro Hara aveva già ideato un’opera simile a Projection Wall nel 1998 ('Soap Opera') prendendo spunto dagli alieni acquatici del thriller fantascientifico The Abyss. Ma da allora aveva più spesso lavorato con palline (come in ‘Ascending and Descendin-Sounds and Colors’ realizzata nella galleria d’arte sotterranea ‘Cave’ e ispirata alle complicatissime macchine di Rube Goldberg) e giochi di luce. 

Per saperne di più sul lavoro di Rintaro Hara  si può consultare il suo sito internet ma le fotografie non rendono l’idea delle installazioni. Per vederle invece in azione c’è l’account Vimeo. (via Colossal)

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Tadashi Kawamata invade un antico edificio parigino con un enorme nido fatto di… bacchette

tadashi kawamata, the nest, 2017 | bastoncini, colla | dimensioni variabili tutte le immagini © tadashi kawamata tutte le fotografie, archivi kamel mennour / courtesy l'artista e kamel mennour paris / londra

tadashi kawamata, the nest, 2017 | bastoncini, colla | dimensioni variabili
tutte le immagini © tadashi kawamata
tutte le fotografie, archivi kamel mennour / courtesy l'artista e kamel mennour paris / londra

Per fare ‘The Nest’ nell’antico palazzo parigino che ospita la galleria Kamel Mennour a Tadashi Kawamata ci sono volute 100 mila bacchette di legno. Comprensibilmente, visto che l’opera non si limita a riempire tre grandi stanze ma si estende anche sulla facciata dell’edificio. Tra un angolo di tetto in ardesia e un terrazzo ornato, tra una finestra e un cornicione. 

L’artista giapponese Tadashi Kawamata a qualche mese dalla sobria e magica installazione ‘The Shower’ alla Fondazione Made in Cloister, nel chiostro della chiesa di Santa Caterina a Formiello di Napoli, torna nella sua Parigi (è originario di Hokkaido ma vive nella ville lumière ormai da anni) con un’opera importante. L’installazione ‘The Nest’, infatti,  è grande e laboriosa ma anche un concentrato di temi cari a Kawamata.
C’è il fluire del tempo, il rapporto stretto e conflittuale con l’architettura. Ci sono l’ordine e il caos. E c’è innanzitutto il nido, che insieme alla capanna e alla casa sugli alberi, è una forma ricorrente nel suo lavoro.
“Se qualcuno vede una capanna su un albero in giardino, ripensa a quando era bambino- ha spiegato in un’intervista rilasciata tempo fa al sito Artribune- Per me è molto interessante il ricordo di quelle sensazioni. La mia capanna sull’albero non è in realtà abitabile. È solo un richiamo all’immaginazione delle persone, alla sensazione di stare lì. Ovviamente questo vale anche per il mio nido.”
‘The Nest’, inoltre, è un opera effimera. Destinata a durare il tempo della mostra.
“I miei lavori sono come bozzi sulla fronte- ha detto al sito Designboom- sono una reazione dell’organismo, di cui si nutrono e dal quale scompaiono con la stessa rapidità con cui sono apparsi". 
Perché l’installazione di Kawamata è rassicurante solo a prima vista ma a uno sguardo più prolungato svela la sua natura parassitaria. Come fosse il bozzolo per qualche forma di vita aliena.

La galleria Kamel Mennour di Parigi ospiterà ‘The Nest’ di Tadashi Kawamata fino al 27 gennaio 2018. ( via Designboom)

K-8, 2017 | legno, bastoni, colla | 45 x 45 x 30 cm

K-8, 2017 | legno, bastoni, colla | 45 x 45 x 30 cm

the nest, 2017 | bastoncini, colla | dimensioni variabili

the nest, 2017 | bastoncini, colla | dimensioni variabili

the nest, 2017 | bastoncini, colla | dimensioni variabili

the nest, 2017 | bastoncini, colla | dimensioni variabili

K-7, 2017 | legno, bastoni, colla | 50 x 45 x 30 cm

K-7, 2017 | legno, bastoni, colla | 50 x 45 x 30 cm

the nest, 2017 | bastoncini, colla | dimensioni variabili

the nest, 2017 | bastoncini, colla | dimensioni variabili

the nest, 2017 | bastoncini, colla | dimensioni variabili

the nest, 2017 | bastoncini, colla | dimensioni variabili

K-6, 2017 | legno, bastoni, colla | 185 x 45 x 40 cm

K-6, 2017 | legno, bastoni, colla | 185 x 45 x 40 cm

K-1, 2017 | legno, bastoni, colla | 100 x 85 x 90 cm

K-1, 2017 | legno, bastoni, colla | 100 x 85 x 90 cm

the nest, 2017 | bastoncini, colla | dimensioni variabili

the nest, 2017 | bastoncini, colla | dimensioni variabili

the nest, 2017 | bastoncini, colla | dimensioni variabili

the nest, 2017 | bastoncini, colla | dimensioni variabili

the nest, 2017 | bastoncini, colla | dimensioni variabili

the nest, 2017 | bastoncini, colla | dimensioni variabili

the nest, 2017 | bastoncini, colla | dimensioni variabili

the nest, 2017 | bastoncini, colla | dimensioni variabili

Riappare a Miami una manona di Lorenzo Quinn. Questa volta lancia un missile sugli States

Lorenzo Quinn, A Dangerous Game, Miami; photo © designboom

Lorenzo Quinn, A Dangerous Game, Miami; photo © designboom

Dopo il successo di ‘Support’ posizionata in occasione della Biennale di Venezia (in cui due enormi mani si levavano dal Canal Grande per sostenere la città, minacciata dal riscaldamento climatico), Lorenzo Quinn è tornato a far parlare le sue mani giganti con la scultura ‘A Dangerous Game’ (Un gioco pericoloso). 
L’opera di Lorenzo Quinn ha fatto la sua comparsa a Miami durante la settimana dell’arte (‘Miami Art Week’ che ha il suo fulcro nella tappa statunitense della fiera ‘Art Basel’) e rappresenta una mano umana, rigorosamente bianca, mentre regge con leggerezza, quasi si trattasse di un giocattolo, un missile colorato in modo realistico. Ad ispirare ‘A Dangerous Game’ è stata una mostra sulla crisi cubana visitata da Quinn e, c’è da supporre, la tensione tra Stati Uniti e Corea del Nord.

Vedo i leader delle nazioni' giocare 'con i loro militari come bambini in un pericoloso gioco di sfida- ha spiegato l'artista- E’ spaventoso vedere come giocano con i loro missili come se fossero delle freccette. Non daresti una freccia a un bambino che non è consapevole delle conseguenze che le sue azioni potrebbero causare ".

Lorenzo Quinn, A Dangerous Game, Miami; photo © designboom

Lorenzo Quinn, A Dangerous Game, Miami; photo © designboom

La scultura monumentale di Miami è alta circa 6 metri e supera i 10 metri di lunghezza. E’ stata collocata di fronte alla parete esterna del centro eventi Mana Wynwood su cui è rappresentato il simbolo delle Nazioni Unite, che quindi, appariva come un bersaglio
Lorenzo Quinn è uno dei figli dell’attore Antony Quinn. Nato a Roma, ha vissuto tra Italia e Stati Uniti, per poi trasferirsi in Spagna. Le sue sculture non sono molto apprezzate dalla critica ma hanno un costante riscontro di pubblico. Attualmente lavora con la Halcyon Gallery di Londra che ha contribuito alla sua affermazione professionale ed ha promosso la realizzazione sia di ‘Support’ a Venezia che di ‘A Dangerous Game’.

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Lorenzo Quinn ha recentemente dichiarato in un’intervista a Lifegate che le mani giganti che componevano ‘Support’, per quanto fatte interamente in materiale riciclabile, non verranno distrutte ma usate per una nuova installazione. A chiedergliele sarebbero stati in molti e uno dei progetti prevede di posizionarle come se sostenessero la Torre di Pisa ma l’artista si è detto contrario perché "il fatto che la torre penda non è dovuto ai cambiamenti climatici. ”. Quinn pensa invece di usarle per sostenere un ghiacciaio e di filmare in timelapse l’immagine: "avere le mani che inizialmente sostengono il ghiacciaio e un anno dopo che reggono il nulla perché questo non c’è più.” (via Designboom)

Lorenzo Quinn, A Dangerous Game, Miami; photo © designboom

Lorenzo Quinn, A Dangerous Game, Miami; photo © designboom

Lorenzo Quinn, A Dangerous Game, Miami; photo © designboom

Lorenzo Quinn, A Dangerous Game, Miami; photo © designboom

Lorenzo Quinn, A Dangerous Game, Miami; photo © designboom

Lorenzo Quinn, A Dangerous Game, Miami; photo © designboom

Lorenzo Quinn, A Dangerous Game, Miami; photo © designboom

Lorenzo Quinn, A Dangerous Game, Miami; photo © designboom