Philippe Echaroux ritrae i passanti sulle chiome degli alberi di Central Park

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Secondo Philippe Echaroux si tratta di street-art 2.0, anche se in realtà il suo è un processo a basso impatto tecnologico. Il nocciolo sono fotografia e luci. Mezzi con cui l’artista francese riesce a creare scenografici progetti d’arte pubblica. Come quello dello scorso anno nella foresta amazzonica (ne ho parlato qui) e quello appena conclusosi a Central Park.

A New York Echaroux, che è un virtuoso del ritratto (è diventato famoso per i ritratti fatti in soli 2 minuti alle celebrità ed è riuscito a effigiare le persone come fossero in un iper-accessoriato studio di posa con solo un telefonino, una piccola torcia elettrica e la confezione vuota di un Big Mac), ha fotografato i passanti. Poi, con un attento gioco di luci, ha proiettato i loro volti sulle chiome degli alberi di Central Park. 

Nelle immagini compaiono nello stesso momento sia il parco che i grattacieli ma le luci che li illuminano suggeriscono ritmi molto diversi. Anche se, alla fine, l’impressione di chi osserva è di una strana ma non stridente continuità.
La natura e la città gomito a gomito, insomma, e in mezzo l’uomo

"Central Park è un simbolo perfetto di persone che cercano di dominare la natura-ha detto l’artista- qui la natura è contenuta in un rettangolo, ma chi sta circondando chi alla fine?"

Per vedere altre fotografie di Philippe Echaroux si può dare uno sguardo al suo sito internet o seguirlo sugli account instagram e facebook. (via Bored Panda

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15 scatti da urlo tra i finalisti del concorso fotografico dello Smithsonian

Rain, © Seyed Mohammad Sadegh Hosseini. Niloofar, una giovane nomade iraniana

Rain, © Seyed Mohammad Sadegh Hosseini. Niloofar, una giovane nomade iraniana

In questo periodo sono diversi i concorsi fotografici internazionali che si concludono annunciando i vincitori per l’anno che ci siamo lasciati alle spalle. Tra questi uno dei più prestigiosi è lo Smithsonian Photo Contest che fa capo alla Smithsonian Institution. E che per la sua quindicesima edizione ha ricevuto 48mila contributi fotografici da 155 paesi. Tra cui l’Italia ovviamente.

Lo Smithsonian.com’s 15th Annual Photo Contest ha recentemente annunciato i sessanta scatti finalisti. Le fotografie sono divise in sei categorie ( Natural World, The American Experience, Travel, People, Altered Images, Mobile ) che porteranno ad altrettanti vincitori.

Le votazioni per decretare il vincitore della Reader’s Choise sono aperte a tutti. Si può votare fino alle 14 del 26 marzo e è possibile ripetere la preferenza ogni giorno (alla stessa immagine o ad un’altra).

Il 26 Smithsonian annuncerà i nomi dei vincitori del Grand Prize, della Reader’s Choice e dei sei fotografi che si sono aggiudicati il primato nelle categorie. Il 27 marzo, invece, si aprirà ufficialmente la sedicesima edizione del concorso.

In questo post troverete solo 15 fotografie ma potete vedere tutti i sessanta scatti finalisti sul sito del Smithsonian.com’s 15th Annual Photo Contest. E naturalmente votare per le vostre immagini preferite.

Split Screen.ì, © Jassen Todorov. Stagni industriali nel New Mexico (foto aerea)

Split Screen.ì, © Jassen Todorov. Stagni industriali nel New Mexico (foto aerea)

Joy, © Erika Valkovicova. Un cucciolo di foca gode della brezza mattutina sull'isola di Düne in Germania

Joy, © Erika Valkovicova. Un cucciolo di foca gode della brezza mattutina sull'isola di Düne in Germania

Making Incense, © Tran Tuan Viet. Fasci di incenso per le cerimonie buddiste in Vietnam

Making Incense, © Tran Tuan Viet. Fasci di incenso per le cerimonie buddiste in Vietnam

Lion's Mane Jellyfish, © Martin Prochazka. Una medusa criniera di leone

Lion's Mane Jellyfish, © Martin Prochazka. Una medusa criniera di leone

Salt Field Workers, © Martin Prochazka. Un gruppo di donne lavorano in perfetta sincronia in una salina vietnamita

Salt Field Workers, © Martin Prochazka. Un gruppo di donne lavorano in perfetta sincronia in una salina vietnamita

Red Chili Pepper Pickers, © Azim Khan Ronnie. Un gruppo di lavoratori circondati dai peperoncini in Bangladesh

Red Chili Pepper Pickers, © Azim Khan Ronnie. Un gruppo di lavoratori circondati dai peperoncini in Bangladesh

Breakfast at the Weekly Market, © Thong Huu. Colazione in un bar affollato prima del mercato settimanale in Vietnam

Breakfast at the Weekly Market, © Thong Huu. Colazione in un bar affollato prima del mercato settimanale in Vietnam

Soul of the Winter Woods, © Swaroop Singha Roy. Un cervo nella foresta durante una fredda mattinata invernale

Soul of the Winter Woods, © Swaroop Singha Roy. Un cervo nella foresta durante una fredda mattinata invernale

A Belgian Angel, © Alain Schroeder.  Un uomo torna a casa dopo il festival di Mayboom a Bruxelles

A Belgian Angel, © Alain Schroeder.  Un uomo torna a casa dopo il festival di Mayboom a Bruxelles

The King, © Pedro Jarque Krebs. Ritratto di un avvoltoio

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Seeing Double, © Vikas Datta. Volo di gabbiani che proiettano le loro ombre su una spiaggia

Seeing Double, © Vikas Datta. Volo di gabbiani che proiettano le loro ombre su una spiaggia

Sardines in the Sun, © Giacomo Marchione. Sardine che emergono da un muro di corallo nelle Filippine

Sardines in the Sun, © Giacomo Marchione. Sardine che emergono da un muro di corallo nelle Filippine

The Boatman, © Debashis Mukherjee. Un barcaiolo legge un giornale sulla sua barca

The Boatman, © Debashis Mukherjee. Un barcaiolo legge un giornale sulla sua barca

Affection, © Thomas Chadwick. Un cucciolo abbraccia affettuosamente la madre

Affection, © Thomas Chadwick. Un cucciolo abbraccia affettuosamente la madre

Le fotografie dei rari funghi della foresta pluviale ecuadoriana che sembrano organismi alieni o opere d’arte

Tutte le foto © Danny Newman e Roo Vandegrift

Tutte le foto © Danny Newman e Roo Vandegrift

Molte specie fino ad oggi erano sconosciute, altre sono rare, la maggior parte, con ogni probabilità, sta per estinguersi. Si tratta di funghi insoliti che sembrano usciti dalla fantasiosa immaginazione di un illustratore o dalle mani di un artista, organismi di cui non si conoscono le proprietà, che nel giro di qualche anno forse non esisteranno più. 
Se non nelle fotografie scattate dai micologi Danny Newman e Roo Vandegrift che per studiarli si sono spinti a Reserva Los Cedros, nella foresta pluviale ecuadoriana.

Quello dei funghi è un mondo a parte, in gran parte inesplorato. Basti pensare che i biologi stimano che sulla terra ne esistano 3 milioni e 200 mila specie ma solo 120 mila sono note alla scienza. La maggior parte di questo patrimonio si trova ai tropici dove Newman e Vandegrift hanno viaggiato spesso (alcune fotografie pubblicate in questo post sono state scattate in altre zone visitate dai due micologi).

A minacciare i funghi come le altre forme di vita sono il cambiamento climatico e lo sviluppo. Ma le specie di Riserva Los Cedros hanno una storia a se. 
L’area è uno degli ultimi bacini imbriferi alle pendici delle Ande e quando gli studiosi l’hanno visitata era del tutto incontaminata ma recentemente il governo dell’Ecuador ha autorizzato il settore minerario a sfruttare la zona. Destinando l’habitat di questi funghi, così strani e colorati, alla distruzione.

"L'identificazione e la descrizione di specie rare o endemiche provenienti dalla riserva- ha spiegato Newman- contribuiranno a dimostrare il valore di questi habitat e l'importanza della loro conservazione"

La coppia di micologi sta attualmente cercando sostegno per sequenziare il DNA di 350 campioni di funghi scoperti in Ecuador. Per saperne di più di funghi e scienza si può consultare il sito dell‘associazione micologica italiana o la rivista Mushroom Observer. (via Colossal)

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