Philippe Echaroux ha recentemente realizzato un progetto di street-art, che lui chiama 2.0, cioè basata sulla proiezione di immagini, nel cuore della foresta amazzonica brasiliana. Per conto di una tribù di nativi.
Il fotografo francese Philippe Echaroux è un giovane uomo di successo. Talentuoso ritrattista ha scattato per le riviste, le reti televisive francesi e per la pubblicità di grandi marchi (tra cui Fiat). Ma è anche una persona impegnata nel sociale e molto sensibile alle battaglie ecologiste. Così quando, Almir Narayamoga Surui, capo della tribù Surui della foresta amazzonica brasiliana lo ha contattato non ci ha pensato due volte ed è partito.
Ai Surui premeva sensibilizzare l’occidente alla deforestazione che sta’ sconvolgendo il loro mondo ed alterando inesorabilmente l’equilibrio di uno dei polmoni verdi più grandi della Terra.
Sapendo questo, Echaroux, forte di un passato come amante degli sport estremi, ha portato un’attrezzatura all’altezza del terzo millennio nel primitivo ed incontaminato scenario della giungla. Ha parlato e ritratto i Surui e poi ha deciso di proiettare i loro volti sugli alberi.
Il risultato, maestoso e spettacolare di questo intervento di street-art, ripete un messaggio semplice ma importante: per ogni albero in meno le possibilità che le tribù native possano continuare a vivere lì si fanno più rade.
Il risultato di questo poetico e unico progetto di street-art è già in mostra a Parigi alla Galleria Tagliatella (fino al 15 dicembre). Per chi non intendesse andare nella capitale francese e non si accontentasse di questo post ci sono gli account Facebook ed Instagram di Philippe Echaroux. (via Fubiz)