Il Messico di Storia, di colore e d'ornamento nella fotografia architettonica di Candida Höfer

museo nazionale del virreinato tepotzotlán V, 2015 . tutte le immagini © candida höfer, colonia / VG bild-kunst, bonn | per gentile concessione di Sean Kelly, New York

museo nazionale del virreinato tepotzotlán V, 2015 . tutte le immagini © candida höfer, colonia / VG bild-kunst, bonn | per gentile concessione di Sean Kelly, New York

L’artista tedesca Candida Höfer, con lo stile descrittivo e distante che la caratterizza fin dai suoi esordi, in una recente serie di fotografie architettoniche traccia il ritratto del Messico. Ne viene fori uno spazio sociale succube alla bellezza, rituale, in cui le persone sembrano quasi sul punto di perdersi e in cui l’individuo appare ben poca cosa in confronto al grandioso ed incessante fluire di una Storia che lo trascina anziché celebrarlo.

Allieva di Bernd Becher, Candida Höfer (nata a Eberswalde, Germania, 1944) nel corso di quarant'anni di carriera ha prodotto un'opera fotografica che esplora l'impatto psicologico dell'architettura. I suoi scatti focalizzano l'attenzione sul contrasto tra i gli scopi per cui uno spazio è stato creato e gli usi attuali. Le sue immagini catturano gli interni di grandi luoghi aperti al pubblico tra cui biblioteche, teatri, chiese e musei. Non vi compaiono mai persone: "Mi sono resa conto- ha detto a questo proposito Candida Höfer- che ciò che le persone fanno all'interno di un ambiente - e ciò che gli spazi fanno per loro - è più ovvio quando nessuno è presente, proprio come un ospite assente può spesso diventare argomento di conversazione. "

Nella serie di fotografie dedicate al Messico (realizzate nell'ambito del programma di scambi culturali Messico-Germania Dual Year), che la Höfer stampa in grandi formati, si possono ammirare le stanze di luoghi iconici antichi e contemporanei come il Museo Nacional del Virreinato in Tepotzotlán, il Convento de Santo Domingo in Oaxaca, il Palacio de Bellas Artes in Mexico City e la Iglesia de Santa Maria in Tonantzintla.

La serie di fotografie architettoniche dedicate al Messico da Candida Höfer dal 2 febbraio (fino al 16 marzo) sara’ al centro di una mostra della galleria Sean Kelly di New York. (via Designboom)

hospice cabañas cappella tolsá dal lavoro in situ di daniel buren guadalajara I, 2015

hospice cabañas cappella tolsá dal lavoro in situ di daniel buren guadalajara I, 2015

convento de santo domingo oaxaca IV, 2015

convento de santo domingo oaxaca IV, 2015

Chiesa di Santa Maria Tonantzintla I, 2015

Chiesa di Santa Maria Tonantzintla I, 2015

edificio basurto ciudad de méxico I 2015

edificio basurto ciudad de méxico I 2015

teatro degollado guadalajara I, 2015

teatro degollado guadalajara I, 2015

hospicio cabañas guadalajara III, 2015

hospicio cabañas guadalajara III, 2015

passage II, 2015

passage II, 2015

shadow, 2015

shadow, 2015

L'archivio digitale del Getty Museum raddoppia. Disponibili 135mila immagini in hd da scaricare gratis

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Il programma Open Content dell’istituzione artistica statunitense J.Paul Getty Trust che fa capo all’omonimo J. Paul Getty Museum ha recentemente reso disponibili altre immagini in hd di capolavori della sua collezione. Per un totale di 135mila tra fotografie, dipinti e oggetti pregiati, che è possibile scaricare gratuitamente “senza restrizioni d’uso” (quindi anche a scopo commerciale).

Occasione che va colta al volo visto che J..Paul Getty e con lui il Getty Museum (se si considera un periodo della sua storia recente) non sembrano destinati a passere alla Storia per la loro generosità. E neppure per la loro onestà.

J. Paul Getty fu uno degli uomini più ricchi del mondo, un abile imprenditore e una persona senza scrupoli. Leggendaria la sua avarizia. Il suo lavoro e l’amore per l’arte lo legarono al nostro Paese, in un rapporto da cui il patrimonio italiano non uscì indenne. Chi lo ha seguito non fu da meno. La sontuosa collezione che raccolse, poi confluita e ulteriormente ampliata dal J. Paul Getty Museum, è stata al centro di più di un procedimento giudiziario. E’ ancora in corso la battaglia legale per il Lisippo ma quando, una decina di anni fa, si scatenò la bufera (la vicenda portò alla restituzione all’Italia di 40 reperti e ad un processo finito in prescrizione) su Repubblica il giornalista Vittorio Zucconi scrisse: “Se si guardano le cifre, il numero e la storia delle opere esposte o acquisite nella sezione della antichità, questo stupendo museo potrebbe subire, legalmente, la spoliazione alla quale illegalmente avrebbe contribuito, in Italia e nel resto del mondo.”.

La collezione di dipinti ricalca la passione del milionario statunitense per l’arte classica, neoclassica e rinascimentale. Ma la maggior parte della raccolta digitale è composta da fotografie (da non confondere con la società Getty images fondata da uno dei figli di J. Paul). Un patrimonio inestimabile, accumulato dopo la morte di J. Paul Getty acquisendo alcune importanti collezioni private. Non tutte le immagini di famose fotografie sono tuttavia disponibili ad accesso gratuito, ma la scelta resta comunque ampia, con 112,261 file da scaricare.

E poi ci sono sculture, gioielli, manoscritti, disegni, oggetti d’arte decorativa, mappe, stampe e tanto altro ancora. La caratteristica più interessante è che le immagini a dimensione massima sono davvero grandi (8557 X 6559 ). Scomodo invece il procedimento per il download (bisogna indicare in un menù a discesa la tipologia del richiedente e il motivo per cui si sta scaricando l’immagine). (via Open Culture)

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Chi è Sara Shakeel l'artista che ha inventato l'aereo ricoperto di diamanti che fa impazzire i social

sara shakeel per emirayes airline

sara shakeel per emirayes airline

Sara Shakeel è una giovane creativa pakistana che si è guadagnata la fama a colpi di like. Il suo account su instagram conta 540mila follower e anche su facebook non se la cava male. Lei è l’autrice dell’aereo di Emirates Airlines ricoperto di diamanti. Un’immagine che ha stregato la rete e è circolata come la documentazione di un vero modello di velivolo. Questione di luoghi comuni amplificati dai social e di appeal. D’altra parte per costruirsi una carriera con instagram bisogna averne parecchio.

Perchè Sara Shakeel, fino a poco tempo fa sedeva poco convinta sui banchi della facoltà di medicina. Voleva diventare dentista. In casa sua, ha spiegato in un’intervista, “ci sono ingegneri, insegnati e medici” invece di artisti nemmeno l’ombra e quella per lei era una sorta di scelta obbligata. Ma faceva dei collages digitali con foto raccolte in rete, a titolo di svago. Poi la svolta: ha ricoperto (e a volte creato) le smagliature di un soggetto con dei glitter. E’ stato il successo.

Dai glitter ai brillantini il passo è stato breve e ha cominciato a ricoprirci di tutto. Ogni immagine era buona. Le zampette di un gattino, il duomo di milano, vecchie fotografie, lacrime o le patatine di Macdonald. Adesso Sara Shakeel ha alle spalle la collaborazione con importati aziende (Emirates appunto, Swarovski ecc.), una solida base social e completare gli studi non è più un’opzione contemplata.

Sara Shakeel continua a usare immagini trovate per elaborare i suoi luccicanti lavori ma non bisogna farsi ingannare, non è tutt’oro quel che luccica. I brillantini, infatti, almeno la maggior parte delle volte, non li incolla ma li applica in digitale. Questione di sfaccettature. (via Designboom)

foto d'archivio del brand svizzero bally

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omaggio a milano dopo un viaggio nella città del nord-italia di sara

omaggio a milano dopo un viaggio nella città del nord-italia di sara

omaggio a milano dopo un viaggio nella città del nord-italia di sara

omaggio a milano dopo un viaggio nella città del nord-italia di sara

foto d'archivio del brand svizzero bally

foto d'archivio del brand svizzero bally

18.8k Likes, 135 Comments - Sara Shakeel (@sarashakeel) on Instagram: "It looked like God's Promise ✨🏝💎 . . . CollageArt SaraShakeel . . . #art #collageart #artwork..."