Sono migliaia le immagini di opere d’arte ad alta risoluzione già disponibili sul web. Ma in alcuni casi, è davvero difficile, capire cosa sia possibile farne.
Molti i musei e le strutture pubbliche che hanno deciso di muoversi nella direzione di mettere a disposizione della comunità le riproduzioni di opere d‘arte in formato digitale. Ma ogni ente, pubblico o privato, ha una sua specifica politica e per l’utente può essere veramente difficile capire come comportarsi.
Soprattutto se le spiegazioni sono criptiche e poco chiare.
E’ il caso dello splendido Archivio fotografico della rivista Life (ospitato da Google). Che non fornisce indicazioni precise. Perché purtroppo può solo essere solo visionato ma non ha nessun uso gratuito possibile (se non scaricare le foto come screen saver).
Il Metropolitan Museum di New York (MET) ha invece messo a disposizione una gran quantità di materiale: 400 mila immagini. A patto di ricordarsi che gli usi commerciali o la manipolazione da parte di artisti sono esclusi. Resta la possibilità di condividere a scopo educativo o online.
Sono invece utilizzabili senza restrizioni l’archivio digitale della National Gallery of Art di Washington e buona parte di quello della New York Public Library. Ma anche musei non statunitensi come la National Gallery di Danimarca (che ha anche il pregio di essere molto chiara e semplice nelle spiegazioni) o il Museo della nuova Zelanda hanno un buon numero di immagini scaricabili senza restrizioni.
La Nasa mette a disposizione diverse bellissime foto e l’accesso ad altri materiali multimediali ed è molto esplicita sulla libertà per chiunque di farne l’uso che vuole, comprese le manipolazioni da parte di artisti.
Scansionato e disponibile su Flickr per essere condiviso l’archivio della British Library.
Esente da restrizioni di copyright anche centinaia e centinaia di immagini della Galleria d’Arte dell’Università di Yale.
Libero accesso infine, da parte della fondazione Getty a 99 mila immagini di opere in mostra al Paul Getty Museum (di cui 72 mila dell’archivio del Research Institute's Foto Arte Minore).
In ultimo però, è bene ricordare che il diavolo si nasconde nei dettagli, e che alcuni chiedono di essere citati mentre altri di non alterare l’aspetto delle opere d’arte riprodotte. Controllare caso per caso è la parola d’ordine.