Inaugurata lo scorso 12 settembre, “Opera”, di Edoardo Tresoldi è un colonnato che gioca con forma, altezza e prospettiva, per accompagnare i passanti in un viaggio fisico e interiore atraverso il parco che si estende sull lungomare di Reggio Calabria.
L’anteprima del progetto (di cui ho parlato qui) permetteva di farsi un’idea dell’aspetto della scultura ma anche del clamore che avrebbe suscitato. D’altra parte, il lavoro di Tresoldi con la sua capacità di fondere monumentalità e leggerezza, tradizione storica e contemporaneità ma anche arte ed architettura, possiede un’immediatezza che lo fa amare dai media e dal grande pubblico. E come già era accaduto a “Simbiosi” ma soprattutto ad “Etherea” la scultura la fatto il giro del salotto buono della stampa italiana. Con un’attenzione ultimamente riservata solo al lavoro di Banksy o Maurizio Cattelan
“Opera” è un colonnato in rete metallica illuminato all’interno. Le colonne sono 46 disposte in modo da giocare col paesaggio e con le ombre del parco, modificando la prospettiva ma anche la percezione del paesaggio.
"L’installazione- spiega il materiale dedicato all'opera- delinea un’agorà mentale che trasporta i visitatori in una dimensione percettiva mutevole tramite giochi di altezze e profondità con il parco. Opera apre relazioni in più direzioni all’interno di uno spazio già materialmente aperto: i corridoi prospettici corrono verso il paesaggio mentre le colonne trasparenti definiscono un’architettura che accoglie, accompagna e scandisce l’esperienza del luogo stabilendo un rapporto diretto tra terra e cielo.
“Opera”, realizzata nel Parco di via Giunchi sul Lungomare Falcomatà di Reggio Calabria, è la seconda grande opera pubblica permanente in Italia di Edoardo Tresoldi, dopo la Basilica di Siponto in Puglia, commissionata dal MiBACT nel 2016. A seguire potete vedere le immagini della nuova opera pubblica scattate durante il giorno e la notte.
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