Con Simbiosi, Edoardo Tresoldi porta ad Arte Sella un soffio di autentico romanticismo. In rete metallica e pietre locali

Edoardo Tresoldi, Simbiosi. Tutte le immagini © Roberto Conte

Edoardo Tresoldi, Simbiosi. Tutte le immagini © Roberto Conte

Inserito da Forbes nella lista dei più importanti artisti europei under 30 nel 2017, Edoardo Tresoldi, ha uno stile tutto suo, che risente della scenografia cinematografica in cui si è fatto le ossa, senza limitarsi a creare sfondi tridimensionali..Si potrebbe dire che costruisca e ricostruisca edifici classici con la rete metallica, facendone ad un tempo dei fantasmi, dei miraggi e delle pure idee.

Un lavoro già di per se tendente alla nostalgia, che nell’ ultima opera di Edoardo Tresoldi, intitolata “Simbiosi” e realizzata per “Arte Sella” 2019, si arricchisce di uno spirito romantico potente e silenzioso come la Natura del Trentino Alto Adige che a “Simbiosi” fa da cornice.

L’artista milanese, infatti, ispirandosi al forte temporale che ha colpito e danneggiato il parco artistico lo scorso anno ha creato una struttura architettonica in rete metallica e pietra locale. L’esplicito riferimento è alle rovine, di edifici nobili (come templi, certi spazi dedicati al culto ecc.) e umili (case contadine, rimesse tradizionali per gli attrezzi, stalle ecc.), che nell’opera di Trasoldi si fondono. Il pensiero vola all’impermanenza, alla fragilità della vita. Tema caro agli autori romantici, appunto, che, non a caso, amavano inserire rovine anche nei giardini dove la natura prendeva il sopravvento su questi scampoli di passata umana quotidianità.

Anche “Simbiosi” si propone di diventare con il tempo un ecosistema fuso con il bosco circostante. (muschio, insetti, piante, rampicanti, tane di uccelli e piccoli animali).

"Il carattere della rovina all'interno del paesaggio è un elemento che ho sempre trovato affascinante- ha detto Tresoldi- perché fa parte del mio territorio e incarna l'idea della morte dell' architettura nell'immaginario collettivo. Quindi, essendo attratto da questo elemento, ho sentito che volevo possederlo, cosa che ho fatto ridefinendolo, ricostruendolo nel mio mondo, un universo fatto di non-materia e di elementi che provengono dal mio patrimonio culturale e dalla mia immaginazione ".

Simbiosi” è una scultura site specific di Edoardo Tresoldi realizzata per Arte Sella che rimarrà nel parco scultoreo altoatesino in modo permanente.

Edoardo_Tresoldi_Simbiosi © Roberto Conte_19.jpg
Edoardo_Tresoldi_Simbiosi © Roberto Conte_14.jpg
Edoardo_Tresoldi_Simbiosi © Roberto Conte_8.jpg
Edoardo_Tresoldi_Simbiosi © Roberto Conte_3.jpg
Edoardo_Tresoldi_Simbiosi © Roberto Conte_16.jpg
Edoardo_Tresoldi_Simbiosi © Roberto Conte_4.jpg
Edoardo_Tresoldi_Simbiosi © Roberto Conte_7.jpg
Edoardo_Tresoldi_Simbiosi © Roberto Conte_10.jpg
Edoardo_Tresoldi_Simbiosi © Roberto Conte_15.jpg
Edoardo_Tresoldi_Simbiosi © Roberto Conte_9.jpg
Edoardo_Tresoldi_Simbiosi © Roberto Conte_17.jpg
Edoardo_Tresoldi_Simbiosi © Roberto Conte_20.jpg
Edoardo_Tresoldi_Simbiosi © Roberto Conte_11.jpg

Biennale di Venezia 2019| La cittadina americana ideale di Alex da Corte, psichedelica e tanto pop, che finge di rassicurare i visitatori di "May you Live in Interesting Times"

Alex Da Corte , The Decorated Shed, 2019 , Mixed media. Photo by: Francesco Galli. Courtesy: La Biennale di Venezia

Alex Da Corte , The Decorated Shed, 2019 , Mixed media. Photo by: Francesco Galli. Courtesy: La Biennale di Venezia

Le opere dell’artista statunitense Alex Da Corte proprio non ci stanno a passare inosservate. Assomigliano a quei sistemi che fulminano gli insetti attirandoli con la luce verso l’elettricità. E Da Corte di colori psichedelici, led e quant’altro fa un largo uso. Ma una volta dentro le sue installazioni immersive il cortocircuito è in agguato. Perchè nulla è come sembra.

“The decorated Shed” realizzata da Alex da Corte per la Biennale d’Arte di Venezia 2019, “May Yuo Live in Interesting Times” (curata da Ralph Rugoff), ad esempio, a prima vista potrebbe sembrare un semplice diorama. La rappresentazione di una cittadina americana dall’aria vintage, ingenuamente calata nella quiete notturna. In realtà è la copia del plastico della serie tv per l’infanzia “Mister Roger’s Neighborhood”. Piazzata su un tavolo di mogano in stile federale, riempita di insegne al neon di famose catene di ristoranti, e messa al centro di una stanza le cui pareti sono state ricoperte con una tappezzeria floreale in velluto, che cita in un colpo solo Prince e gli architetti di Philadelphia Robert Venturi e Denise Scott Brown.. Un vero tripudio del pop, con riferimenti alla cultura alta, a rendere più allucinatorio il tutto.

D’altra parte il fine di Alex Da Corte è proprio quello di spingerci ad abbandonare il pensiero razionale per entrare in un mondo del memorabilia il cui linguaggio assomiglia a quello del sogno. Dove passato e presente sono sincronizzati, dove l’eccesso è di casa e il paradosso dietro l’angolo, ma anche dove le radici della purezza personale e collettiva riemergono anche se per un solo, sfavillante, istante.

“The decorated Shed” è stata collocata nel Padiglione Centale e insieme a “Rubber Pencil Devil” all’Arsenale costituisce il contributo di Alex Da Corte alla mostra “May you Live in Interesting Times”. Come le altre opere ovviamente si potrà visitare fino al termine della Biennale d’Arte di Venezia 2019 (24 novembre)

Alex Da Corte , The Decorated Shed, 2019 , Mixed media. Photo by: Francesco Galli. Courtesy: La Biennale di Venezia

Alex Da Corte , The Decorated Shed, 2019 , Mixed media. Photo by: Francesco Galli. Courtesy: La Biennale di Venezia

Alex Da Corte , The Decorated Shed, 2019 , Mixed media. Photo by: Francesco Galli. Courtesy: La Biennale di Venezia

Alex Da Corte , The Decorated Shed, 2019 , Mixed media. Photo by: Francesco Galli. Courtesy: La Biennale di Venezia

Alex Da Corte , The Decorated Shed, 2019 , Mixed media. Photo by: Francesco Galli. Courtesy: La Biennale di Venezia

Alex Da Corte , The Decorated Shed, 2019 , Mixed media. Photo by: Francesco Galli. Courtesy: La Biennale di Venezia

Alex Da Corte , The Decorated Shed, 2019 , Mixed media. Photo by: Francesco Galli. Courtesy: La Biennale di Venezia

Alex Da Corte , The Decorated Shed, 2019 , Mixed media. Photo by: Francesco Galli. Courtesy: La Biennale di Venezia

Alex Da Corte , The Decorated Shed, 2019 , Mixed media. Photo by: Francesco Galli. Courtesy: La Biennale di Venezia

Alex Da Corte , The Decorated Shed, 2019 , Mixed media. Photo by: Francesco Galli. Courtesy: La Biennale di Venezia