A Parigi un artista nasconde 1000$ di bitcoin in un murale che celebra i gilet gialli

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Lo street artist francese Pboy-artist, alias Pascal Boyart , ha recentemente realizzato una versione aggiornata del dipinto romantico La libertà che guida il popolo di Eugène Delacroix (1830).. Il murale si intitola La Liberté guidant le peuple 2019 e ricalca l’originale, non fosse che la folla armata di baionette è stata sostituita da un nutrito gruppo di gilet gialli. Ma Pascal Boyart non si è fermato qui: nell’opera sono nascosti 1000 dollari in bitcoin.

L’artista ha condiviso la chiave pubblica su cui sono depositati i fondi (1NqPwPp7hEXZ3Atj77Ue11xAEMmXqAXwrQ ) ma per poter ricevere il pagamento è necessario risolvere un enigma nascosto nel murale..Secondo Pascal boyart si tratta di: “arte della caccia al tesoro”.

Il progetto è stato realizzato per celebrare i dieci anni del blocco Genesi di Bitcoin (cioè il primo blocco della sua blockchain) ma anche per simpatizzare con l’accesa rivolta fiscale dei gilet gialli, ed è stato finanziato tramite crowdfunding. L’artista che è un fervente sostenitore delle criptovalute inserisce un codice a barre in ogni suo murale, da usare per fargli donazioni in monete digitali (secondo il suo sito web è il primo ad aver usato questo metodo di finanziamento).

Pascal Boyart avverte chi volesse tentare di vincere i 1000 dollari che è necessario guardare frontalmente l’affresco per risolvere l’enigma (qui c’è un’immagine hd dell’opera ). Tuttavia mantiene il mistero riguardo al muro di Parigi su cui è stato dipinto.

Nel momento in cui scrivo questo post nessuno è ancora arrivato alla soluzione. (via Artsy)

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'Season’s greetings': Arrivano gli auguri di Buon Natale di Banksy tra critiche alla qualità dell'aria e nostalgia

L’inquinamento non è un problema del solo nord IIalia, come testimonia il murale che Banksy (ne ho parlato ad esempio qui) ha realizzato a Port Talbot in Regno Unito. L’opera, intitolata 'Season’s greetings' (un po’ per sarcasmo un po’ per davvero), è dedicata alla qualità dell’aria. L’estetica è nostalgica , il tono ovviamente critico.

Il murale è stato dipinto con stencils e bombolette spray su due muri che fanno angolo, in maniera da suscitare una reazione in chi vede rivelarsi la storia a poco a poco. Nella prima parete, infatti, un bimbo vestito di tutto punto, con uno slittino vecchia maniera, allarga le braccia e apre la bocca guardano verso l’alto, mentre dei fiocchi bianchi cadono dal cielo. Il Natale, gli auguri, la neve:. Ma girando l’angolo si scopre che i fiocchi bianchi altro non sono che cenere di immondizia bruciata. L’icona è rotta, il romanticismo si muta in disgusto. Un sorriso amaro.

Banksy ha eseguito questo murale a Port Talbot perchè, per errore (poi smentito), L’Orgnizzazione Mondiale della sanità aveva inizialmente indicato questo piccolo centro come il più inquinato del Regno Unito. Port Talbot è sede di una delle più grandi acciaierie d’Europa, tuttavia, la sua qualità dell’aria è ben superiore a quella di tre centri della Val Padana (Soresina, Brescia, Settimo Torinese), che si sono accaparrati un posto tra le 50 città più inquinate d’Europa .insieme a diverse decine di comuni polacchi e bulgari. L’OMS in questo caso non ha smentito.

Con ‘Season’s Greetings’ il writer britannico fa ufficialmente gli auguri al mondo (l’anno scorso aveva organizzato una recita) . Anche se già la sua riffa poteva suonare come un Buon Natale in stile Banksy.

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Lo street-artist Trashbird ha realizzato delle enormi borsette firmate sulle rovine di una città fantasma

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Realizzata recentemente sulle rovine del cementificio della città fantasma di Lime (Oregon), la serie ‘Valley of secret values’ di Trashbird, rappresenta delle grandi e coloratissime borsette firmate. Da Louis Vuitton a Gucci fino a Dolce e Gabbana, con tanto di ciondoli fatti di copertoni e tracolle ricavate da vecchie cinghie di trasmissione.

Trashbird è uno street-artist di Los Angeles. Che sia piuttosto giovane lo si evince dalle fotografie in cui appare a volto rigorosamente coperto, dato che sulla sua identità anagrafica vige il segreto. Lavora prevalentemente sui contrasti: aree degradate, rovine di stabilimenti produttivi da una parte, società dei consumi con le sue contraddizioni e i suoi eccessi dall’altra. Insomma fin qui niente di nuovo (la valigia degli ideali e dei temi cari agli artisti di strada al gran completo). Ma questo giovane statunitense all’atto pratico non è affatto convenzionale. Recupera infatti dall’immaginario collettivo simboli della cultura di massa (dalle emoticon alle borsette firmate) che riproduce, sovradimensionate, con vivacissimi colori, in contesti  improbabili e più o meno monocromi (muri grigi, campi riarsi dal sole). Insomma, un bel colpo d’occhio! 
Usa anche materiali trovati sul posto (copertoni abbandonati, assi di legno, cinghie meccaniche) per rendere le sue opere delle vere e proprie sculture. 

Lo ha fatto anche in ‘Valley of secret values’ in cui ha trasformato delle rovine in una serie di coloratissime borsette firmate. Il risultato, in palese contrasto con il paesaggio decadente e squallido, è indubbiamente ironico ma ha anche una nota surreale. Trashbird ha raccontato di aver pensato che uno dei muri di quel sito avesse la forma di una borsetta e che da quella intuizione sia nata la serie di sculture.

Per vedere altre opere di Trashbird c’è il suo sito internet ma ovviamente anche l’account facebook. Per supportarne il lavoro poi, basta comprare qualcosa dal suo negozio.

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