Realizzata recentemente sulle rovine del cementificio della città fantasma di Lime (Oregon), la serie ‘Valley of secret values’ di Trashbird, rappresenta delle grandi e coloratissime borsette firmate. Da Louis Vuitton a Gucci fino a Dolce e Gabbana, con tanto di ciondoli fatti di copertoni e tracolle ricavate da vecchie cinghie di trasmissione.
Trashbird è uno street-artist di Los Angeles. Che sia piuttosto giovane lo si evince dalle fotografie in cui appare a volto rigorosamente coperto, dato che sulla sua identità anagrafica vige il segreto. Lavora prevalentemente sui contrasti: aree degradate, rovine di stabilimenti produttivi da una parte, società dei consumi con le sue contraddizioni e i suoi eccessi dall’altra. Insomma fin qui niente di nuovo (la valigia degli ideali e dei temi cari agli artisti di strada al gran completo). Ma questo giovane statunitense all’atto pratico non è affatto convenzionale. Recupera infatti dall’immaginario collettivo simboli della cultura di massa (dalle emoticon alle borsette firmate) che riproduce, sovradimensionate, con vivacissimi colori, in contesti improbabili e più o meno monocromi (muri grigi, campi riarsi dal sole). Insomma, un bel colpo d’occhio!
Usa anche materiali trovati sul posto (copertoni abbandonati, assi di legno, cinghie meccaniche) per rendere le sue opere delle vere e proprie sculture.
Lo ha fatto anche in ‘Valley of secret values’ in cui ha trasformato delle rovine in una serie di coloratissime borsette firmate. Il risultato, in palese contrasto con il paesaggio decadente e squallido, è indubbiamente ironico ma ha anche una nota surreale. Trashbird ha raccontato di aver pensato che uno dei muri di quel sito avesse la forma di una borsetta e che da quella intuizione sia nata la serie di sculture.