Le storie d'arte più amate nel 2022 dai lettori di Artbooms- Seconda Parte

Le storie più viste dai lettori di Artbooms durante il 2022. Storie d’Arte (principalmente) ma anche di Fotografia e Design.

Per interpretare il futuro rileggendo il più recente passato.

Online dal 2016, Artbooms ha un vasto archivio di articoli e fotografie ad illustrazione di ognuno da consultare spulciando il sito a ritroso.

La prima parte delle Storie d’arte più amate nel 2022 dai lettori di Artbooms la trovate qui.

- Seconda Parte -

Simone Leigh, Brick House, veduta dell’installazione (con intorno i quadri di Belkis Ayòn) 59th International Art Exhibition – La Biennale di Venezia, The Milk of Dreams. Photo by: Roberto Marossi Courtesy: La Biennale di Venezia

“Brick House” di Simone Leigh

Parte della serie “Anatomy of Architecture”, il monumentale busto bronzeo "Brick House" dell'artista statunitense Simone Leigh, è stato una della opere più ammirate della Biennale d'Arte di Venezia 2022. 

D'altra parte Leigh, oltre a rappresentare il suo paese, a "Il Latte dei sogni" si è guadagnata il Leone d'Oro come miglior artista partecipante.

Il successo del tutting di Sadeck Waff partito dai social

I successo del coreografo, bellerino e designer francese, Sadeck Waff (nome d’arte di Sadeck Berrabah),è nato su internet. Il suo account instagram, infatti, con migliaia di followers è seguitissimo.

Tuttavia, oggi, gli spettacoli in cui usa solo le braccia per danzare (tutting), sono famosi a prescindere dalla rete. Durante il 2022 tra le altre cose, Sadeck Waff, ha creato uno show per il passaggio di testimone delle Paralimpiadi tra Tokyo e Parigi. 

Immagin e per gentile concessione di Banksy

Le imperdibili fotografie degli orsi polari che occupano case abbandonate nel profondo nord

Sulla remota, Isola di Kolyuchin, tra la Siberia e l’Alaska, esiste una vecchia stazione metereologica abbandonata. E' in quegli edifici che il fotografo russo, Dmitry Kokh, ha incontrato e immortalato un gruppo di orsi polari. Gli animali avevano occupato gli spazi interni e guardavano fuori dalle finestre delle case. 

Kokh, con la serie di immagini che documentano l'evento, si è aggiudicata la prima posizione in un concorso organizzato da National Geographic. 

Maurizio Cattelan, You, 2021. silicone al platino, vetroresina epossidica, acciaio inox, capelli veri, vestiti e corda in canapa, fiori140 × 40 × 25 cm. Courtesy of the Artist and MassimoDeCarlo Galleery

Tutto il meglio de “Il Latte dei sogni

La 59. Esposizione Internazionale d’Arte, Il latte dei sogni, a cura di Cecilia Alemani, prodotta dalla Biennale di Venezia, conclusasi alla fine di novembre era attesissima. Non stupisce quindi, che con 800mila biglietti venduti (più le 22.498 presenze della pre-apertura), abbia superato se stessa, con una crescita del 35%. 

Meno automatico che sia arrivata alla più alta affluenza di pubblico nei 127 anni di storia della Biennale di Venezia.

L'articolo, pensato come una miniguida, sintetizza tutto quello che c'era da sapere (e da vedere) nella 59esima edizione della Biennale.

Yunchul Kim, Chroma V. Korean Pavilion, 2022. Courtesy of the artist. Photo by Roman März

Refik Anadol con l’IA ha riletto il Rinascimento a Firenze

L’opera Renaissance Dreams dell’artista turco-statunitense, Refik Anadol, ha occupato il cortile di Palazzo Strozzi a Firenze. Parte della pionieristica serie Machine Hallucinations, l’installazione, era quasi oltraggiosa nella sua volontà di presentare una sintesi del Rinascimento ripensato da una macchina. Eppure ci è riuscita.

Refik Anadol, con Renaissance Dreams ha presentato in Italia un lavoro, come complessità e argomento, molto simile all’installazione attualmente in mostra al Moma di New York.

Adriano Pedrosa curerà la Biennale Arte di Venezia 2024

Al curatore brasiliano Adriano Pedrosa è stata affidata la guida della prossima edizione dell’Esposzione Internazionale d’Arte. La sessantesima Biennale di Venezia. Pedrosa ne sarà il primo curatore latino-americano e iinsieme il primo a provenire dall’emisfero sud del Pianeta.

Nato a Rio de Janeiro 57 anni fa, Pedrosa non è uno sconosciuto. Già premiato dal prestigioso Central for Curatorial Studies del Bard College di New York, E’ il Direttore Artistico del Museu de Arte de São Paulo Assis Chateaubriand (MASP). Dove è stato lodato da tutti gli osservatori per il modo radicale in cui ha riallestito il materiale delle collezioni ma anche per le mostre temporanee focalizzate su forme d'arte popolari e vernacolari. D’altra parte Pedrosa è noto sia per per importanti studi monografici su artisti brasiliani che  per  aver  curato importanti  manifestazioni  artistiche internazionali come, per  esempio, la Biennale di San Paolo, quella di Istambul (come  co-curatore) e il Padiglione  di  San Paolo alla Biennale di Shanghai. Un curriculum che giustifica ampiamente la dichiarazione del Presidente della Biennale di Venezia, Roberto Cicutto:

La scelta di Adriano Pedrosa come curatore della 60. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia è il frutto di un processo partito dall’esperienza maturata con il lavoro fatto da Cecilia Alemani (...)Pedrosa, stimato curatore e direttore dell’importante Museo de Arte de São Paulo in Brasile (realizzato dall’architetta italiana Lina Bo Bardi), è conosciuto per competenza e originalità nel concepire le sue mostre con occhio attento alla contemporaneità, muovendosi da un punto di osservazione del mondo che non può prescindere dalla natura del proprio luogo di appartenenza (...)"

Adriano Pedrosa ha, invece, detto:

Sono onorato e riconoscente per questo prestigioso incarico, soprattutto come primo latino-americano a curare l’Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, e di fatto il primo a risiedere nell'emisfero sud del mondo (…)”.

La 60esima Esposizione Internazionale d’Arte- la Biennale di Venezia verrà aperta al pubblico il 20 aprile 2024 e si concluderà il successivo 24 novembre.

Sotto la guida di Refik Anadol l'Intelligenza Artificiale condensa tutta la collezione del Moma in tre opere bizzarre e monumentali

Installation view of Refik Anadol: Unsupervised, The Museum of Modern Art, New York, November 19, 2022 – March 5, 2023. © 2022 The Museum of Modern Art. Photo: Robert Gerhardt

La grande installazione, Unsupervisited di Refik Anadol, esposta al Museum of Modern Art di New York dalla metà di novembre, condensa e reiterpreta l’intera collezione del Moma. Cioè una massa di materiale che copre oltre di 200 anni di Storia dell'Arte e va dai dipinti alla fotografia, dalle automobili ai videogiochi. Ma l’Intelligenza Artificiale ricorda tutto nei minimi particolari e, guidata dall’artista turco statunitense, sa anche trasformrlo in qualcosa di diverso.

Composta da tre opere, Unsupervisited, viene proiettata su uno schermo alto oltre sette metri, L’installazione fa parte della serie Machine Hallucination, che Anadol, con Renaissance Dream, ha portato a Palazzo Strozzi di Firenze l’estate scorsa.

Refik Anadol, infatti, comincia la sua ricerca tentando di dare una risposta a queste domande: una macchina può imparare? Può sognare? Può avere allucinazioni? L’idea di mettere l’Intelligenza Artificiale al lavoro su vasti archivi di dati gli è venuta poco dopo, scoprendo che gli algoritimi, se debitamente addestrati riuscivano a crere forme originali, mutevoli e inaspettate,

Non a caso Unsupervisited non si ferma un attimo. Restituisce dinamismo che ruba alle composizioni di migliaia di opere, e colore, scandito in infinite tonalità digitali, frutto dell’osservazione e poi dell’accostamento o della sovrapposizione di altrettanti dipinti.

Le opere di Refik Anadol sono uno spettacolo per il cadenzato moto d’onde (colorate) che si produce sui monitor. La materia che si muove, sembra più densa dell’acqua, ma agitata da moti simili a quelli del mare. Anche se non c’è violenza nel lavoro di Anadol, più simile a una danza d’onde che alla forza incontrollata di una tempesta nell’oceano.

Refik Anadol: Unsupervised è curata da Michelle Kuo e dall’italiana Paola Antonelli.

"Questo progetto- ha detto Michelle Kuo- rimodella la relazione tra il fisico e il virtuale, il reale e l'irreale. Spesso, l'intelligenza artificiale viene utilizzata per classificare, elaborare e generare rappresentazioni realistiche del mondo. Il lavoro di Anadol, al contrario, è visionario: esplora i sogni, le allucinazioni e l'irrazionalità, proponendo una comprensione alternativa dell'arte moderna e del fare arte stesso”.

L’installazione, Unsupervisited, di Refik Anadol, che condensa e reinventa 200 anni di Storia dell’Arte attraverso l’Inteligenza Atificiale, rimarrà al Moma di New York fino al 5 marzo 2023.

Installation view of Refik Anadol: Unsupervised, The Museum of Modern Art, New York, November 19, 2022 – March 5, 2023. © 2022 The Museum of Modern Art. Photo: Robert Gerhardt

Installation view of Refik Anadol: Unsupervised, The Museum of Modern Art, New York, November 19, 2022 – March 5, 2023. © 2022 The Museum of Modern Art. Photo: Robert Gerhardt

Rendering of Refik Anadol: Unsupervised. November 19, 2022 – March 5, 2023. The Museum of Modern Art, New York. © Refik Anadol Studio

Rendering of Refik Anadol: Unsupervised. November 19, 2022 – March 5, 2023. The Museum of Modern Art, New York. © Refik Anadol Studio

Refik Anadol. Sample data visualization of Unsupervised — Machine Hallucinations — MoMA, 2022. Data sculpture: custom software, generative algorithm with artificial intelligence (AI), real time digital animation on LED screen, sound. Dimensions variable. The Museum of Modern Art, New York. © Refik Anadol Studio

Refik Anadol. Sample data visualization of Unsupervised — Machine Hallucinations — MoMA, 2022. Data sculpture: custom software, generative algorithm with artificial intelligence (AI), real time digital animation on LED screen, sound. Dimensions variable. The Museum of Modern Art, New York. © Refik Anadol Studio

Refik Anadol. Sample data visualization of Unsupervised — Machine Hallucinations — MoMA, 2022. Data sculpture: custom software, generative algorithm with artificial intelligence (AI), real time digital animation on LED screen, sound. Dimensions variable. The Museum of Modern Art, New York. © Refik Anadol Studio

Refik Anadol. Sample data visualization of Unsupervised — Machine Hallucinations — MoMA — Fluid Dreams, 2022. Data sculpture: custom software, generative algorithm with artificial intelligence (AI), real time digital animation on LED screen, sound. Dimensions variable. The Museum of Modern Art, New York. © Refik Anadol Studio

Installation view of Refik Anadol: Unsupervised, The Museum of Modern Art, New York, November 19, 2022 – March 5, 2023. © 2022 The Museum of Modern Art. Photo: Robert Gerhardt