Le psichedeliche installazioni di capelli colorati dell'artista Shoplifter

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“Hyperlings” at the Art Gallery of Alberta. All images courtesy of Shoplifter

L’artista islandese Hrafnhildur Arnardóttir, o più semplicemente Shoplifter come si fa chiamare, crea coloratissime installazioni di capelli.

Più spesso li usa artificiali. L’idea è che i capelli hanno un valore metafisico (continuano a crescere dopo la morte), tattile, estetico, psicologico, pratico (proteggono la testa) e metaforico (hanno a che vedere col concetto di vanità). Le tinte vivaci poi, sono cromoterapiche.

Poco conosciuta in Italia, anche se il suo più grande successo l’ha riscosso nel 2019 proprio quando ha rappresentato l’Islanda alla Biennale di Venezia. Adesso stà cercando di autofinanziare (attraverso una campagna di crowdfunding) l’installazione permanente di Chromo Sapiens (l’opera che espose alla Giudecca) nella sua città natale, Reykjavik.

Quando il progetto si realizzerà, Shoplifter, sarà la prima donna islandese a possedere un museo tutto suo in cui esporre le proprie opere. Il centro, che si chiamerà Höfuðstöðin, disporrà anche di una caffetteria, una sala conferenze e un negozio di articoli da regalo. E sarà ovviamente immerso nella natura.

Anche se Shoplifter vuole preservare il suo lavoro nel Paese in cui è nata, risiede da anni negli Stati Uniti. Ed è lì che ha avviato importanti collaborazioni professionali nel campo della musica (ha creato una sorta di parrucca-cappello-scultura per Björk) e della moda (tra gli altri ha lavorato per Moncler e Comme des Garçons).

Le sue installazioni sono una versione psichedelica e monumentale dei codini che facevano tirare ai bambini nei Luna Park. Fanno pensare alle luci colorate di una discoteca ma anche ad uno spazio caldo ed avvolgente in cui fuggire dal freddo interiore ed esteriore. Un mondo fantastico in versione nordica insomma. Ma fatto di capelli.

Attualmente una grande installazione di Shoplifter (Hyperlings) è esposta alla Art Gallery of Alberta in Canada (fino a gennaio 2022). Ma il suo lavoro si può sempre seguire attraverso l’account Instagram.

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Biennale di Venezia 2019| Il Padiglione Islanda di Shoplifter, tra caverne di capelli dai colori psichedelici e musica metal

image © elisabet davidsdottir

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L’artista Shoplifter, che all’anagrafe fa Hrafnhildur Arnardóttir, ha creato una grande installazione ambientale per il Padiglione islanda della ciquantottesima edizione della Biennale d’arte di Venezia 2019. Realizzata in un magazzino dell’isola della Giudecca, la mostra si intitola Sapiens Chromo e consiste in tre grandi caverne di coloratissimi capelli sintetici.

.”Shoplifter ha sviluppato un modo unico di lavorare con i tessuti (...)- ha detto la curatrice Birta Guðjónsdóttir- È davvero emozionante vedere la nostra continua collaborazione portarci a Venezia dove lei monta la sua più grande installazione fino ad oggi, un'esperienza site-specific emotiva e contemplativa. Si entra nel padiglione come homo sapiens e si esce come chromo sapiens.

Ogni stanza ha un nome. La prima si chiama Opus Primordiali ed è buia. Prevalgono i toni delle terre vulcaniche e la sensazione di attesa è sottolineata dalla musica metal della band islandese HAM. Basta passare alla seconda (Gloria Astrali) però, perchè un’esplosione di colore vivo travolga il visitatore, fino a mandarlo in confusione sensoriale. Secondo la curatrice e l’artista, la ricchezza cromatica della caverna indurrebbe attività ed euforia. L’esposizione si conclude con Opium Natura in cui prevale il bianco, appena ravvivato da lievi toni pastello. Quest’ultima caverna è stata pensata come un ambiente rilassante, capace di rimettere in sesto il visitatore, più o meno consapevolmente turbato, dai capelli psichedelici che fino a poco prima lo avvolgevano.

Shoplifter è islandese ma vive a New York. Sarà possibile vedere l’esposizione Sapiens Chromo del Padiglione Islanda della Biennale di Venezia 2019 fino al 24 novembre.

image © ugo carmeni

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