La monumentale installazione “Dreams and Memories” della matematica e artista lettone, Daina Taimina, composta da centinaia e centinaia di elementi fatti all’uncinetto Forme iperboliche, in realtà, (capaci cioè di illustrare visivamente lo spazio iperbolico). Non meraviglia solo per la richezza cromatica ma anche perchè è stata realizzata lavorando, oltre alle fibre: sacchetti di plastica, vecchi fogli di carta, magliette, collant, nastri audio e VHS
Nata nel ‘54 a Riga in Lettonia, Daina Taimina, è diventata famosa alla fine degli anni ‘90, mentre era docente alla Cornell University nello stato di New York, per aver inventato i modelli all’uncinetto dei piani iperbolici. Fino a quel momento la geometria iperbolica, infatti, era difficile da esplorare con gli occhi e da toccare. Gli insegnanti mostravano agli studenti delle forme di carta poco intuitive ed impossibili da manipolare. Taimina cambiò tutto questo. Da allora esiste il termine uncinetto iperbolico e la matematica lettone è stata invitata in tutto il mondo a parlare del suo approccio didattico e ad esporre i suoi oggetti come opere d’arte.
L’installazione “Dreams and Memories” è stata realizzata per la seconda edizione della Riga International Biennial of Contemporary Art (o Riboca). Cioè la Biennale d’Arte Contemporanea di Riga. E mai resa visibile al pubblico per l’interruzione dell’evento causa COVID.
Ma cos’è la geometria iperbolica? “Fu scoperta nel diciannovesimo secolo-spiega il catalogo della biennale- come la terza possibilità di geometrie su superfici bidimensionali, insieme a geometrie piane e sferiche. Viene utilizzato per descrivere superfici con curvatura negativa costante. Alcune di queste forme si possono trovare in natura, come nei coralli, nell'agrifoglio,nelle foglie di cavolo e nelle lumache di mare. Lo spazio iperbolico rappresenta una grande rivoluzione nella storia della matematica e della percezione umana, poiché ha sfidato il monopolio della geometria euclidea(...)basato su simmetria e ordine perfetti, la geometria iperbolica ha permesso la formalizzazione di sistemi caotici e disordinati.”
Dall’invenzione dei modelli iperbolici all’uncinetto derivano altre esplorazioni dell’uso di questa antica tecnica (come la mappatura dei coralli) e in generale nuova linfa alle arti tessili, da poco libere di muoversi al di fuori del consueto recinto dell’artigianato.
L’installazione “Dreams and Memories” ricorda un colorato arcipelago, ma fa anche pensare a un collage di territori immortalati dalla fotografia aerea e alla biodiversità. Oltre ad evocare la quotidianità e una serie di memorie personali che le lavorazioni artiginali portano immancabilmente con se. Ma fondamentalmente è un’opera astratta. Nonostante le fibre interamente riciclate (dagli acrilici alla lana riciclata, fino a materiali più inconsueti come i nastri delle vecchie audio e video cassette) ci parlino di ecologia.
Ogni pezzo di cui si compone la grande scultura è stato fatto a mano. Per costruirla è stato necesssario il contributo di molti volontari: singole persone ma anche intere comunità.
"L'approccio pedagogico sviluppato da Daina Taimiņa, che coinvolge la popolare tecnica dell'uncinetto nella produzione dei suoi modelli, è per molti versi sovversivo. L'uncinetto è tradizionalmente considerato un passatempo riservato alle donne, praticato all'interno della casa e dedito alla creazione di abiti per la famiglia o accessori.(...) L'installazione di Daina Taimiņa per la Biennale consiste in centinaia di forme iperboliche, variazioni ed espansioni di quelle che in precedenza aveva usato come modelli pedagogici con i suoi studenti."