I vicini portano la Tate Modern in tribunale per violazione della privacy. Sotto accusa la terrazza panoramica di Herzog & de Meuron

Switch House, la nuova ala della Tate Modern progettata da Herzog & de Meuron - Credits: Iwan Baan photo via icondesign

Switch House, la nuova ala della Tate Modern progettata da Herzog & de Meuron - Credits: Iwan Baan photo via icondesign

La terrazza mozzafiato della nuova ala della Tate Modern (Switch House), firmata dal duo di archistar Herzog & de Meuron e inaugurata nel 2016, dopo la soddisfazioni stà portando molti grattacapi al famoso museo londinese. Da lì, infatti, non si gode soltanto di una vista impareggiabile sulla città ma anche di un punto d’osservazione privilegiato sulla vita quotidiana degli abitanti degli attigui edifici di vetro e acciaio. Per di più ad accesso gratuito. Così i proprietari di quattro lussuosi appartamenti del complesso chiamato Neo Bankside hanno fatto causa alla Tate..

Il media riferiscono che secondo i vicini, la terrazza sarebbe fonte di un’”implacabile” violazione della loro privacy. Il loro avvocato, Tom Weekes ha anche spiegato alla stampa che uno dei ricorrenti una volta, per 90 minuti, si è dedicato a contare le persone che fotografavano l’edificio arrivando a un totale di 84 occhi indiscreti intenti a congelare il momento. Ma non solo, perchè il signore in questione "ha scoperto che una sua foto era stata pubblicata su Instagram da un account seguito da 1.027 followers".

I vicini puntano a costringere il museo a limitare i punti d’osservazione della terrazza e a schermare le parti non accessibili per impedire gli sguardi indiscreti. La Tate avrebbe, invece, proposto ai ricorrenti di chiudere le tende.

Il prezzo degli appartamenti in quella zona della City si aggira sui 2 milioni di sterline e l’evoluzione della tecnologia moltiplica per un numero potenzialmente infinito di volte l’indiscrezione volontaria o involontaria degli osservatori. Se si aggiunge che l’accesso alla terrazza è gratuito a differenza delle altre attrazioni panoramiche della città c’è spazio per un ampio dibattito. Che, infatti, è in corso. Sentiremo che ne penserà la giustizia britannica. (via NewYorkTimes, The Guardian)

Terrazza panoramica dellaSwitch House - Credits: Iwan Baan photo via icondesign

Terrazza panoramica dellaSwitch House - Credits: Iwan Baan photo via icondesign

Tate Modern - Credits: Iwan Baan photo via icondesign

Tate Modern - Credits: Iwan Baan photo via icondesign

Il Guggenheim Museum mette a disposizione oltre 200 tra cataloghi e libri d’arte, gratis

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La rivoluzione digitale dei grandi musei americani continua. Questa volta è il Guggenheim Museum a fare un passo importante nella direzione di una cultura accessibile. Per fortuna a beneficiarne non saranno soltanto gli Stati Uniti ma tutto il mondo.

Il Guggenheim Museum di New York, infatti, ha appena messo online oltre 200 tra cataloghi e libri d’arte. Non solo sarà possibile consultarli per intero ma anche scaricarli in formato PDF o ePub. Gratuitamente (sull’Archivio Internet del museo).

Digitalizzare tutto questo materiale cartaceo ha richiesto più di cinque anni di lavoro al personale del Guggenheim. A chiunque voglia avvantaggiarsene invece basteranno pochi click. Non è richiesta registrazione e il numero di filtri rende la cernita dei testi facile e veloce.

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Nell’Archivio è presente anche una ricerca per lingua. Inutile sottolineare che la maggior parte dei libri disponibili è in inglese ma ci sono pure 7 testi in italiano. Un numero di tutto rispetto se paragonato alla disponibilità in altre lingue (3 in tedesco, 2 in spagnolo, 1 in finlandese e 1 in giapponese).

In italiano sono per esempio: “Omaggio a Lucio Fontana”, “Capolavori del Guggenheim: il grande collezionismo da Renoir a Warhol” o ancora “Le eredità sconosciute di Peggy Guggenheim: da Max Ernst a Jackson Pollock”. Sono diversi poi, i cataloghi in inglese che parlano dell’Italia (come “The italian metamorphosis, 1943-1968”) o di personaggi-simbolo del Bel Paese (come “Giorgio Armani” di Germano Celant).

Il materiale presente è vario, dai cataloghi delle retrospettive dedicate a maestri come Paul Klee, Robert Rauschenberg, Max Ernst, Francis Bacon e Mark Rothko. A medium espressivi (come l’Installazione) o movimenti artistici (come l’Espressionismo).

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Come già detto l’intera collezione di cataloghi e libri d’arte del Guggenheim Museum di New York è disponibile sull’Archivio Internet. Prima di lui il MoMa aveva reso possibile visitare virtualmente ogni esposizione ospitata al Museum of Modern Art dal 1929 ai giorni nostri. Ma forse le 375 immagini di capolavori del Met che si possono scaricare gratuitamente senza limitazioni d’uso sono fino adesso il passo più importante fatto da un museo o da un’istituzione (via MyModernMet)

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