Faticosamente, con circospezione, Milano rimette in moto, almeno in parte, la macchina della cultura. Così “Guggenheim La Collezione Thannhauser da Van Gogh a Picasso” che dal 17 ottobre ha portato da New York a Palazzo Reale, circa cinquanta capolavori dei maestri impressionisti (ne avevo già parlato qui), post-impressionisti e di membri delle avanguardie dei primi del Novecento (tra cui Paul Cézanne, Edgar Degas, Paul Gauguin, Édouard Manet, Claude Monet, Pierre-Auguste Renoir, Vincent van Gogh e un nucleo importante di opere di Pablo Picasso), è ripartita. E si protrarrà fino a domenica prossima (8 marzo 2020). Da domani aprendo anche la sera.
Chiusa la settimana scorsa per l’emergenza Coronavirus “Guggenheim La Collezione Thannhauser da Van Gogh a Picasso” è un grande evento. Una prima europea per una parte sostanziosa e importante del patrimonio di opere conservate nel museo progettatto da Frank Lloyd Wrigh. Che dopo una tappa al Guggenheim di Bilbao e una seconda all’Hotel de Caumont di Aix-en-Provence, da Palazzo Reale di Milano ritorneranno direttamente a New York.
Ci sono Davanti allo specchio (è uno dei dipinti più importanti della collezione dove il pittore ritrae una nota cortigiana, l’amante dell’erede al trono olandese), Donna con vestito a righe, che a Milano è riapparsa dopo un restauro, e Palazzo Ducale visto da San Giorgio Maggiore , tutte di di Edouard Manet. Poi le sculture in bronzo di Degas. Due tele di Pierre-Auguste Renoir (Donna con pappagallino e Natura morta: fiori) quattro dipinti di Georges Braque (Paesaggio nei pressi di Anversa , Chitarra, bicchiere e piatto di frutta sopra un buffet, Teiera su fondo giallo e Natura morta). Ovviamente Vincent van Gogh con Strada con sottopasso (anche lei restaurata da poco) Paesaggio con la neve e Montagne a Saint-Rémy. Ma anche: Henri Rousseau (Artiglieri e I giocatori di football), Georges Seurat (Contadine al lavoro, Contadino con zappa e Contadina seduta nell’erba), Robert Delaunay (La città), André Derain (Ritratto di giovane uomo), Juan Gris (Ciliegie), Paul Klee (Aiuola), Franz Marc (Mucca gialla), Henri Matisse (Nudo, paesaggio assolato), Aristide Maillol (Donna con granchio), Paul Gauguin (Haere Mai). E poi Paul Cézanne presente con sei opere di peso (Dintorni del Jas de Bouffan, Bibémus, Natura morta: Fiasco, bicchiere e brocca, e Natura morta: piatto di pesche oltre a Uomo a braccia conserte). E naturalmente Pablo Picasso, che di Thannhauser era amico, presente con un nutrito corpo di lavori.
Insomma un gruppo di capolavori imperdibili, che questi pohi giorni di proroga permetteranno di ammirare sia a chi aveva prenotato durante la serrata, sia a qualche visitatore dell’ultimo minuto. Poche persone alla volta ovviamente. Ma da domani anche la sera (9.30 - 22.30 fino a domenica inclusa).