Come nuvole impiccione, le surreali invasioni di palloncini bianchi del fotografo Charles Pétillon

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L’artista francese Charles Pétillon, crea delle complesse installazioni site-specific con i palloncini. bianchi. Centinaia di palloncini bianchi. Sembrano grandi nuvole irriverenti, che non sanno stare al loro posto.

Le composizioni di Pétillon sono surreali ed ironiche. Ricordano quelle della statunitense Geronimo. Il loro legame con lo spazio e quindi con l’architettura è evidente. Consistono in gruppi di palloncini, gonfiati in modo diverso, e legati tra loro, fino a creare una massa dinamica e debordante. Non a caso le sue installazioni si chiamano: ‘Invasions’. Sono ovviamente effimere, ma la fotografia le cattura rendendole permanenti

L’artista usa i palloncini perchè sono leggeri e fragili ma anche per il loro legame con l’infanzia e il cielo. Simboleggiano sensazioni, idee, pensieri, ricordi, ma soprattutto immagini che ci attraversano nel corso della giornata senza che ce ne rendiamo conto.

"Le invasioni di palloncini che creo sono metafore- spiega-.Il loro obiettivo è cambiare il modo in cui vediamo ogni giorno le cose con cui entriamo in contatto senza rendercene conto. "

L’opera più famosa di Charles Pétillon è ‘Heartbeat’. L’istallazione, che è stata creata al Covent Garden di Londra, era composta da ben 100mila palloncini bianchi. Attualmente l’artista è in mostra nella sede di Shanghai della galleria Magda Danysz.

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Suzanne Jongmans ricrea i ricchi costumi dei dipinti fiamminghi con vecchi materiali da imballaggio

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L’artista olandese Suzanne Jongmans crea degli elaboratissimi ritratti fotografici che ricalcano i capolavori nord-europei del XV, XVI e XVII secolo. Ricostruisce tutto in modo minuzioso, anche e soprattutto i ricchi abiti dell’epoca ma anziché usare merletti e stoffe pregiate la Jongmans si serve di materiali riciclati e tessuti improbabili come fogli di plastica, polistirolo e scampoli di spessa pellicola

Così i protagonisti delle tele di Rembrandt, Holbein il Giovane e Rogier van der Weyden rivivono in un mondo in bilico tra passato e presente, dove la bellezza chiede nuovi spazi, l’eleganza percorre sentieri fatti di transitorietà e leggerezza. Da una parte l’artista sembra recuperare le icone della Storia dell’Arte dall’altra usa il loro splendore senza tempo per esemplificare il suo sguardo sulle piccole cose della nostra epoca.

"Un pezzo di plastica con un testo stampato- spiega sul suo sito web- utilizzato per impacchettare una macchina da caffè o la televisione può somigliare a un drappo di seta. E il coperchio di una lattina di purea di pomodoro può sembrare un anello. "

Suzanne Jongmans è scultrice, costumista e fotografa. La sua abilità con ago e filo è un retaggio della sua storia familiare. E il recupero di materiali da imballaggio (leggeri e flessibili ma rigidi) è entrato a far parte della sua pratica abituale perchè le consente di fonderla con la scultura.

"Una volta- ha detto- volevo fare un mantello medievale senza costruzione e quando l'ho cucito, è rimasto in piedi . Allo stesso tempo era una scultura!"

Per vedere altre fotografie di Suzanne Jongmans si può dare uno sguardo al suo sito internet o sbirciare la sua pagina Facebook. (via Colossal)

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Fotografato nell'Artico un iceberg a forma di rettangolo che sembra disegnato col righello

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Una serie di fotografie scattate a inizio mese dalla divisione di ricerca sulla criosfera della NASA (NASA Ice) nei pressi della Piattaforma di ghiaccio Larsen ha suscitato molto stupore. Le immagini ritraggono, infatti, un iceberg di forma perfettamente rettangolare.

Per quanto la forma dell’iceberg-montagna sia talmente radicata nel nostro immaginario da diventare un metro di paragone, gli iceberg tabulari (di cui quello immortalato dagli studiosi della NASA fa parte) sono i più comuni. Questi ultimi, infatti, si formano dividendosi dalla banchisa artica quando quest’ultima diventa troppo fragile. Nel 2017 se ne è formato uno che raggiungeva più o meno le dimensioni della Liguria.

Le fotografie dell’iceberg rettangolare sono state scattate dalla NASA nell’ambito dell’operazione IceBridge . Cioè un’ampia indagine dell’agenzia governativa statunitense sulle calotte polari, sulle piattaforme di ghiaccio e sul ghiaccio marino. (via Colossal)

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