The Horseman e le altre nuove sculture di Hans Op de Beeck sono in mostra sul sito di Galleria Continua

Hans Op de Beeck. The Boatman

Hans Op de Beeck. The Boatman

Iperrealiste e spettacolari come sempre, le nuove sculture dell’artista belga Hans Op de Beeck (ne ho già parlato qui), in mostra (virtuale) sul sito di Galleria Continua (“Hans Op de Beeck The Horseman and other stories”) affrontano il tema del tempo.

Il tempo che scorre sereno, come un cane che dorme a casa, presumibilmente vicino alla sua famiglia (“Dog”), o sospeso nel diorama di un paesaggio minuscolo ed incantato (“The Hideout “). Fino al tempo inquieto di chi si sposta per fuggire dal proprio passato o per cercare un altro futuro. Forse si tratta di un solo viaggio (“The Boatman”?) o di un peregrinare permanente (“The Horseman”?) Ma poco importa,. quel che conta è che in questo caso il tempo perde familiarità e sicurezza., diventa inconsueto ma anche minaccioso.

Hans Op de Beeck, per rendere ancora più chiaro il tema di questa serie, inserisce anche due sculture simboliche. Nella prima una coppia di giovanissimi innamorati (“The Cliff”), si appresta a superare la soglia che separa l’infanzia dalla vita adulta. Nell’altra un’anziana coppia guarda l’orizzonte (“Mum and Dad”).

Hans Op de Beeck, che oltre ad essere un’artista visivo è anche regista teatrale, compositore e drammaturgo, generalmente scolpisce i suoi personaggi dopo aver fatto posare dei modelli, Ma spesso (come d’altra parte, in questo caso) affigia delle figure metaforiche

In generale- ha detto- cerco di evocare un mondo artificiale, una versione condensata della realtà che parla di noi come esseri umani e che spesso mette in scena goffamente la nostra vita, i nostri rapporti con gli altri, il nostro ambiente e la nostra mortalità (…) Al di là del supporto che utilizzo, spero che le mie opere siano come una mano consolatoria sulla spalla, un abbraccio caldo e un’oasi mentale per la pace e la tranquillità”.

La serie completa delle nuove sculture di Hans Op de Beeck è in mostra sul sito di Galleria Continua. Ma per vedere i corti d’animazione dell’artista è ncessario dare uno sguardo al suo sito web.

The Horseman , 2020, polyestere, acciaio, poliammide, ottone, rivestimento 194 x 92 x 243 cm Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA Photo by: Studio Hans Op de Beeck

The Horseman , 2020, polyestere, acciaio, poliammide, ottone, rivestimento 194 x 92 x 243 cm Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA Photo by: Studio Hans Op de Beeck

The Horseman , 2020, polyestere, acciaio, poliammide, ottone, rivestimento 194 x 92 x 243 cm (particolare) Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA Photo by: Studio Hans Op de Beeck

The Horseman , 2020, polyestere, acciaio, poliammide, ottone, rivestimento 194 x 92 x 243 cm (particolare) Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA Photo by: Studio Hans Op de Beeck

The Horseman , 2020, polyestere, acciaio, poliammide, ottone, rivestimento 194 x 92 x 243 cm (particolare) Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA Photo by: Studio Hans Op de Beeck

The Horseman , 2020, polyestere, acciaio, poliammide, ottone, rivestimento 194 x 92 x 243 cm (particolare) Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA Photo by: Studio Hans Op de Beeck

The Boatman 2020 poliestere, acciaio, legno, MDF, resina epossidica, fibra di vetro, poliammide, gesso sintetico, rivestimento, canna, vetro, PA, gomma, bambù 400 x 400 x 180 cm (particolare) Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA Photo by: Stud…

The Boatman 2020 poliestere, acciaio, legno, MDF, resina epossidica, fibra di vetro, poliammide, gesso sintetico, rivestimento, canna, vetro, PA, gomma, bambù 400 x 400 x 180 cm (particolare) Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA Photo by: Studio Hans Op de Beeck

The Boatman 2020 poliestere, acciaio, legno, MDF, resina epossidica, fibra di vetro, poliammide, gesso sintetico, rivestimento, canna, vetro, PA, gomma, bambù 400 x 400 x 180 cm (particolare) Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA Photo by: Stud…

The Boatman 2020 poliestere, acciaio, legno, MDF, resina epossidica, fibra di vetro, poliammide, gesso sintetico, rivestimento, canna, vetro, PA, gomma, bambù 400 x 400 x 180 cm (particolare) Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA Photo by: Studio Hans Op de Beeck

The Cliff (wall piece) ,2019, poliestere, acciaio, rivestimento 230 x 116 x 212 cm. Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA Photo by: Studio Hans Op de Beeck

The Cliff (wall piece) ,2019, poliestere, acciaio, rivestimento 230 x 116 x 212 cm. Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA Photo by: Studio Hans Op de Beeck

The Cliff (wall piece) ,2019, poliestere, acciaio, rivestimento 230 x 116 x 212 cm.(particolare) Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA Photo by: Studio Hans Op de Beeck

The Cliff (wall piece) ,2019, poliestere, acciaio, rivestimento 230 x 116 x 212 cm.(particolare) Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA Photo by: Studio Hans Op de Beeck

Mum and Dad , 2019 Scultura: poliestere, legno, rivestimento,165 x 42 x 42 cm. Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA Photo by: Studio Hans Op de Beeck

Mum and Dad , 2019 Scultura: poliestere, legno, rivestimento,165 x 42 x 42 cm. Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA Photo by: Studio Hans Op de Beeck

Mum and Dad , 2019 Scultura: poliestere, legno, rivestimento,165 x 42 x 42 cm (particolare) Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA Photo by: Studio Hans Op de Beeck

Mum and Dad , 2019 Scultura: poliestere, legno, rivestimento,165 x 42 x 42 cm (particolare) Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA Photo by: Studio Hans Op de Beeck

The Hideout ,2020 ,legno, vetro, acciaio, poliammide, rivestimento, materiali misti 120 x 41 x 216,5 cm  Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA Photo by: Studio Hans Op de Beeck

The Hideout ,2020 ,legno, vetro, acciaio, poliammide, rivestimento, materiali misti 120 x 41 x 216,5 cm Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA Photo by: Studio Hans Op de Beeck

The Hideout ,2020 ,legno, vetro, acciaio, poliammide, rivestimento, materiali misti 120 x 41 x 216,5 cm. (particolare) Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA Photo by: Studio Hans Op de Beeck

The Hideout ,2020 ,legno, vetro, acciaio, poliammide, rivestimento, materiali misti 120 x 41 x 216,5 cm. (particolare) Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA Photo by: Studio Hans Op de Beeck

Dog (bronze) , 2019 Scultura: bronzo, rivestimento 37 x 62 x 13 cm. Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA Photo by: Studio Hans Op de Beeck

Dog (bronze) , 2019 Scultura: bronzo, rivestimento 37 x 62 x 13 cm. Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA Photo by: Studio Hans Op de Beeck

Alex Chinneck fa il nodo alla scultura di un idrante rosso fiamma

ALEX CHINNECK, FIRE IN THE JELLY , 2020. PHOTOGRAPHY: CHARLES EMERSON

ALEX CHINNECK, FIRE IN THE JELLY , 2020. PHOTOGRAPHY: CHARLES EMERSON

A guardarla sembra fatta di vari materiali anche se si tratta di semplice bronzo, patinato e cerato. La nuova scultura, iperrealista e surreale, presentata dall’artista inglese Alex Chinneck rispetta la fama da alchimista del suo autore, capace di far cambiare natura e consistenza agli elementi che passano per il suo studio.

Si tratta di un idrante che Alex Chinneck, con il consueto humor, ha rappresentato annodato. Come aveva già fatto in passato con cassette della posta e orologi a pendolo. Un trucco, che non ha forse lo stesso impatto delle monumentali opere di arte pubblica in cui appplica zip alle facciate degli efifici (come ad esempio era successo a Milano). ma è ugualmente capace di stupire.

In bilico tra diverse discipline confinanti (arte e scenografia in primis) , il lavoro di Chinneck mira infatti, a rendere straordinario l’ordinario. Creando un atmosfera surreale che, insinuandosi nelle città e nei quartieri che le persone percepiscono come familiari e immutabili, spinge a riscoprire e ripensare i paesaggi della quotidianità.

L’idrante annodato di Alex Chinneck si intitola Fire in the Jelly ed è fatto interamente in bronzo. Dipinto in vari modi, fino a simulare con abilità i materiali di cui si compone il modello dell’opera, affonda le radici nell’antica tradizione della scultura brozea.

ALEX CHINNECK, FIRE IN THE JELLY , 2020. PHOTOGRAPHY: CHARLES EMERSON

ALEX CHINNECK, FIRE IN THE JELLY , 2020. PHOTOGRAPHY: CHARLES EMERSON

ALEX CHINNECK, FIRE IN THE JELLY , 2020. PHOTOGRAPHY: CHARLES EMERSON

ALEX CHINNECK, FIRE IN THE JELLY , 2020. PHOTOGRAPHY: CHARLES EMERSON

ALEX CHINNECK, FIRE IN THE JELLY , 2020. PHOTOGRAPHY: CHARLES EMERSON

ALEX CHINNECK, FIRE IN THE JELLY , 2020. PHOTOGRAPHY: CHARLES EMERSON

ALEX CHINNECK, FIRE IN THE JELLY , 2020. PHOTOGRAPHY: CHARLES EMERSON

ALEX CHINNECK, FIRE IN THE JELLY , 2020. PHOTOGRAPHY: CHARLES EMERSON

ALEX CHINNECK, FIRE IN THE JELLY , 2020. PHOTOGRAPHY: CHARLES EMERSON

ALEX CHINNECK, FIRE IN THE JELLY , 2020. PHOTOGRAPHY: CHARLES EMERSON

L'artista Liu Ruowang porta 100 lupi feroci nella piazza principale di Napoli

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Da domani Piazza del Municipio di Napoli ospiterà il scenografico gruppo scultoreo Wolves Coming dell’artista cinese Liu Ruowang. L’opera è composta da 100 lupi di ferro, che si radunano con fare poco amichevole intorno alla statua di un uomo armato. Ogni lupo pesa ben 280 chili

Wolves Coming è già stata installata in Italia in occasione della Biennale di Venezia del 2015 e poco più tardi all'Università di Torino. Ma continua a suscitare stupore per il suo taglio cinematografico. In bilico tra il racconto epico e la fiaba gotica. D’altra parte l’opera si basa proprio su un antica storia tragica cinese: ‘狼来了’ (I lupi stanno arrivando). E rappresenta in modo archetipico una minaccia incombente. Oltre, naturalmente, a parlarci di un eroe (o forse no) solitario che intende vendere a caro prezzo la pellaccia.

Liu Ruowang ha al suo attivo un vero e proprio bestiario. Ha rappresentato animali di ogni genere sia in grandi dipinti dai colori accesi e stridenti, che nelle monumentali sculture bronzee. Ha modellato persino dei dodo. Le sue creature però sono allegorie e compaiono di fronte ai nostri occhi spoglie del peso sfaccettato della realtà.

Liu Ruowang fa scultura classica senza concessioni a mezzi espressivi meno tradizionali. Anche dal punto di vista della forma è un conservatore. Riunisce i suoi personaggi in grandi gruppi, evocando immediatamente l’esercito di terracotta. E le loro fattezze richiamano immediatamente la storia dell’arte cinese ma a ben vedere anche quella occidentale. Come organismi mutanti in cui le epoche e i luoghi si fondono.

"I miei lavori sono presentati in gruppi – spiega Liu Ruowang - perché la 'pluralità' è il tipo di forma e di forza di cui ho bisogno quando sono intento ad esplorare la relazione tra l’essere umano e l’ambiente, anche alla luce del fatto che la Cina è da tempo un paese che porta avanti uno spirito collettivista. Creare i miei lavori in serie o gruppi corrisponde per me a un linguaggio strutturale del mio fare artistico che supera il linguaggio scultoreo."

I lupi di Wolves Coming rappresentano un pericolo imminente e potenzialmente letale. Un attacco all’arte, alla cultura ma anche la rivolta di una natura bistrattata. Macchiati qua e là di rosso, vorrebbero avere un aspetto temibile. Tuttavia alcuni assomigliano più a dei cagnoloni stupiti. E, infatti, la collocazione delle sculture invita i passanti ad avvicinarsi, costeggiarle, toccarle e usarle come panchine.

Liu Ruowang. Wolves Coming è stata organizzata da Matteo Lorenzelli (della galleria Lorenzelli Arte di Milano) in collaborazione all’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli. Rimarrà in Piazza del Municipio fino al 31 marzo 2020.

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