L'artista Motoi Yamamoto ha disegnato 100mila petali di ciliegio col sale marino per il Setouchi City Art Museum

All images © Motoi Yamamoto, 2021

All images © Motoi Yamamoto, 2021

L’installazione si chiama semplicemente "Sakura Shibefuru" ("Petali di Ciliegio che Cadono"). Realizzata dall’artista originario di Hiroshima, Motoi Yamamoto, per il Setouchi City Art Museum, rappresenta 100mila petali di ciliegio quasi identici. Creati con cristalli di sale marino.

Il lavoro di Motoi Yamamoto, quasi incredibile nella pazienza e precisione che comporta, ha da sempre a che fare con la circolarità e la transitorietà del tempo e della vita. Ma quest’installazione, quasi scolpita sul pavimento dello spazio espositivo, sottolinea i concetti che si dipanano poi come cerchi concentrici ad altre idee correlate, nel paradosso di trattenere i ricordi perduti esorcizzandoli.

"Sakura Shibefuru" ("Petali di Ciliegio che Cadono") ha comportato circa nove giorni di lavoro velocissimo a Yamamoto, che, per portarlo a termine, si è fabbricato uno strumento adeguato.

L’artista, che in questa mostra espone anche lavori bidimensionali della metà degli anni ‘90 (“Quando tutto è cominciato”), voleva che l’arte di osservare gli alberi di ciliegio in fiore, il cosidetto hanami, tanto praticato ed amato dal popolo del sol levante, arrivasse all’estremo limite nel suo culmine e compimento. Quando cioè i petali dei sakura cadono a terra. Per permettere agli spettatori di contemplare l’istante che divide esperienza e ricordo, in un processo di scambio e sovrapposzione tra personale e collettivo.

Il lavoro di Motoi Yamamoto prende le mosse da due esperienze traumatiche: la morte della sorellina ventiquatrenne per un tumore al cervello e la perdita successiva della giovane moglie di un tumore al seno. Di lì l’artista ha trovato nel sale, nel suo candore e nel suo potere di purificazione (sottolineato nei funerali shintoisti), un alleato capace di salvare le sue memorie familiari mettendole in scena in mandala sempre uguali e sempre diversi.

Il sale, tuttavia, presente più o meno ovunque, per Yamamoto è anche un simbolo collettivo che congiunge tutte le culture e le epoche storiche.

L’installazione "Sakura Shibefuru" ("Petali di Ciliegio che Cadono") rimarrà in mostra al Setouchi City Art Museum fino al 5 maggio 2021 (dal 9 marzo). L’ultimo giorno, come sempre succede, l’artista insieme agli spettatori cancellerà i petali di ciliegio che compongono l’opera e ributterà in mare i cristalli di sale dai quali sono disegnati. Per seguire il lavoro di Motoi Yamamoto, oltre a fare riferimento al sito internet, si può scegliere di seguire la sua pagina Instagram. (via Designboom)

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Motoi Yamamoto durante la creazione dell’opera

Motoi Yamamoto durante la creazione dell’opera

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Motoi Yamamoto durante la creazione dell’opera

Motoi Yamamoto durante la creazione dell’opera

"Snow Pallet 13" di Toshihiko Shibuya: il cambiamento climatico nel diario di un paesaggio, dalla neve al disgelo

“Snow Pallet 13”, Toshihiko Shibuya. All images © Toshihiko Shibuya

“Snow Pallet 13”, Toshihiko Shibuya. All images © Toshihiko Shibuya

Si chiama semplicemente “Snow Pallet 13”, il tredicesimo capitolo della serie di arte invernale, squisitamente effimera, che l’artista giapponese Toshihiko Shibuya (ne ho parlato spesso) regala alla sua città (Sapporo) e al resto del mondo ogni anno. Quasi un diario personale e collettivo per immagini dell’impatto delle mutazioni del clima sull’ecosistema dell’estremo nord (l’Isola di Hokkaido confina con la Russia ed ha inverni lunghi e rigidi).

Una documentazione, ad un tempo minimale e poetica, che rende evidente come la salvaguardia dell’ambiente anche all’interno di un’area densamente urbanizzata sia tuttavia possibile.

"Quando la neve non è troppo profonda- racconta l’artista- la volpe del nord cammina qui ogni notte. La mattina dopo, possiamo trovare le sue impronte."

Quest’inverno Toshihiko Shibuya ha moltiplicato gli elementi (semplici, in metallo, colorati vivacemente nella parte inferiore per meglio riflettersi sulla neve) che, come di consueto, compongono l’installazione fino a raggiungere i settanta pezzi. Rendendo lo spazio labirintico, inaspettatamente stimolante eppure meditativo. D’altra parte, il cortile del Sapporo Park Hotel, con i suoi 2mila metri quadri di verde curatissimo, lo consentiva.

"Di questo questo Snow Pallet- spiega - resta l'immagine dell'ombra lunga delle sculture sulla superficieie della neve con i colori luminosi riflessi. L'immagine dell'ombra di figure geometriche ritmiche che appare sulla neve. Possiamo guardare tutto questo dalle finestre a sud-ovest, dal terzo al decimo piano dell'hotel".

A metà strada tra il design, la Land Art e la scultura in genere, la longeva serie Snow Pallet, intende sottolineare con grazia i mutamenti dell’ambiente all’interno della quale viene installata, in concomitanza con le viarie ore del giorno, con i cambiamenti meteo e col procedere della stagione. Riducendo al minimo le modifiche. E’ per questo che gli elementi metallici, pur di varie forme, sono più dei supporti per la neve che dei commenti visivi. Unica concessione alla richezza sono i colori, vivi, a tratti decisamente artificiali, fatti per colare sotto forma di luce sulla coltre bianca, trasmettendo allegria a chi li osserva.

“Mi sforzo di creare opere d'arte che risuonino con la natura- continua - La mia arte simboleggia ed esprime il clima unico del nord di Hokkaido, con le sue abbondanti nevicate. L'arte nel contesto naturale dipende tutta dal tempo, ma penso che sia come dovrebbe essere. Non c'è nulla che possiamo fare per domare Madre Natura. Non miro a controllare la natura, ma a rannicchiarmi vicino ad essa, e ad usarla in modo intelligente".

La serie Snow Pallet di Toshihiko Shibuya, con il passare del tempo ha finito per diventare un appuntamento fisso che documenta il trascorrere della stagione fredda. Il livello di neve, la lunghezza dei periodi di clima rigido, l’abbassarsi della temperatura, tramutandosi in un indicatore dei macrocambiamenti cui nostro malgrado siamo testimoni. Allo stesso tempo però mantiene una vibrazione intima, come di stupore infantile che si rinnova e memoria personale che trapela senza mai venire svelata. Fondendo più piani d’interpretazione in un solo riflesso.

Snow Pallet 13” di Toshihiko Shibuya conclude il suo periodo d’installazione nel cortile del Sapporo Park Hotel (dal primo dicembre 2021) con marzo. Il mese del disgelo.

Per vedere altre edizioni di quest’amata opera di Shibuya clicca qui o consulta il suo account Instagram per seguirla momento per momento.

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"Scène de rue à Montmartre" di Vincent Van Gogh sarà visibile al pubblico per la prima volta da quando fu dipinto nel 1887

“Scène de rue à Montmartre Impasse des Deux Frères et le Moulin à Poivre)” (1887), olio su tela, 46,1 x 61,3 centimetri. Immagine per gentile concessione di Sotheby's

“Scène de rue à Montmartre Impasse des Deux Frères et le Moulin à Poivre)” (1887), olio su tela, 46,1 x 61,3 centimetri. Immagine per gentile concessione di Sotheby's

Quando verrà battuto all’asta il prossimo 25 marzo “Scène de rue à Montmartre (Impasse des Deux Frères et le Moulin à Poivre)” (“Scena di strada a Montmartre”) di Vincent Van Gogh, uscirà per la terza volta dalla casa che lo ha ospitato per oltre 100 anni. E anche le immagini a colori e particolarggiate, sono una novità per quest’opera dipinta nel 1887 dal famosissimo pittore olandese, che era stata riprodotta solo una volta non in bianco e nero ma in dimensioni minuscole.

D’altra parte quando Sotherby’s batterà quest’opera, stimata tra i 5 e gli 8 milioni di euro, si ritiene che la famiglia che l’ha posseduta ininterrottamente almeno dal 1920, aumenterà considerevolmente le proprie ricchezze. Se come osserva The Art Newspaper, sulla base dei dati forniti dall’Art Institute of Chicago, il prezzo originale di quest’opera, si può comparare a "Terrasse et pont d'observation au Moulin de Blute-Fin, Montmartre" (dipinto quasi contemporaneamente nel 1887). Quest’ultimo, infatti, che raffigura il punto d’osservazione dei mulini sulla collina, pur essendo molto più piccolo di “Scena di strada a Montmartre”, fu venduto acuni anni più tardi, quando i prezzi delle opere di Van Gogh erano cresciuti, per sole 300 sterline (circa 1200 euro al cambio attuale). Il prezzo, sempre secondo le foti citate sopra, sarebbe paragonabile a 15mila sterline di oggi (circa 17mila euro).

Tuttavia Sotherby’s non ha reso noto alcun particolare sulla famiglia che per ora possiede l’opera. Se non che è francese.

“Scène de rue à Montmartre (Impasse des Deux Frères et le Moulin à Poivre)” di Vincent Van Gogh è una tra le opere che segnano il passaggio dell’artista al suo caratteristico stile. E’ increspata da una tensione vivace che fa sentiree all’osservatore i clima di Parigi di quel giorno se non un sotterraneo alone di mistero quasi mistico. Descrivendo allo stesso tempo uno scorcio del quartiere della capitale francese, dove all’epoca abitava lo stesso Van Gogh.

Scène de rue à Montmartre (Impasse des Deux Frères et le Moulin à Poivre)” (“Scena di strada a Montmartre”) di Vincent Van Gogh, dopo l’asta da Sotheby’s, verrà esposto al pubblico per la primma volta ad Amsterdam (1-3 marzo 2021), Hong Kong (9-12 marzo 2021) e infine Parigi (16-23 marzo 2021, Drouot e Sotheby's). Restrizioni COVID-19 permettendo. (via Colossal)

“Scène de rue à Montmartre Impasse des Deux Frères et le Moulin à Poivre)”, particolare, (1887), olio su tela, 46,1 x 61,3 centimetri. Immagine per gentile concessione di Sotheby's

“Scène de rue à Montmartre Impasse des Deux Frères et le Moulin à Poivre)”, particolare, (1887), olio su tela, 46,1 x 61,3 centimetri. Immagine per gentile concessione di Sotheby's

“Scène de rue à Montmartre Impasse des Deux Frères et le Moulin à Poivre)”, particolare, (1887), olio su tela, 46,1 x 61,3 centimetri. Immagine per gentile concessione di Sotheby's

“Scène de rue à Montmartre Impasse des Deux Frères et le Moulin à Poivre)”, particolare, (1887), olio su tela, 46,1 x 61,3 centimetri. Immagine per gentile concessione di Sotheby's

“Scène de rue à Montmartre Impasse des Deux Frères et le Moulin à Poivre)”, particolare, (1887), olio su tela, 46,1 x 61,3 centimetri. Immagine per gentile concessione di Sotheby's

“Scène de rue à Montmartre Impasse des Deux Frères et le Moulin à Poivre)”, particolare, (1887), olio su tela, 46,1 x 61,3 centimetri. Immagine per gentile concessione di Sotheby's