"Non Plus Ultra" di Gonzalo Borondo tratteggia figure mutevoli al Palacio de la Salina di Salamanca

Gonzalo Borondo, Non Plus Ultra, Palacio de la Salina. All images © Roberto Conte. Courtesy the artist

Gonzalo Borondo, Non Plus Ultra, Palacio de la Salina. All images © Roberto Conte. Courtesy the artist

Non Plus Ultra”, l’ultima installazione dell’artista spagnolo Gonzalo Borondo (di cui ho già parlato, ad esempio, qui), è un labirinto di vetro serigrafato, costruito all’interno del Palacio de la Salina a Salamanca (Castiglia e León), in occasione del Facyl Festival (Il festival internazionale di Arte e Cultura di Castilla e Leon). Fatta di immagini mutevoli, che confondono chi decide di attraversarla, l’opera, è un monumento all’inganno e al superamento del limite.

Sospesa tra passato e presente, tra fermezza e fragilità, “Non Plus Ultra” va ammirata per la compessità del processo serigrafico (di cui alcuni passaggi sono riportati nel video in fondo a questo post), che Borondo ha realizzato in collaborazione con lo studio spacializzato 56Fili.

E’ composta da 56 lastre di vetro di due metri e cinquanta centimetri per ottanta centimetri, ognuna delle quali stampata fronte retro. Da una parte c’è un uomo in una posizione che ricorda sia la crocifissione che una danza, e dall’altra una colonna. Le immagini guardate da deteminati punti di vista si sovrappongono, si moltiplicano, sono più o meno definite, Insomma cambiano, illudendo, un po’ come in un poema omerico, chi sta attraversando il labirinto, di essere dei punti di riferimento capaci di orientarne il cammino.

“Non Plus Ultra” è prima di tutto un'esperienza, una sensazione- spiega Gonzalo Borondo- Lo spettatore si trova continuamente a confronto con dei limiti spaziali, dati dalle lastre di vetro, respingenti ma anche trasparenti. Limiti che potresti rompere, attraversare, scegliendo di rischiare. Rompere i limiti fa paura. Viviamo con la paura di andare oltre il limite, sempre accompagnati da una sensazione d’incertezza. Ma penso che l'artista all’interno della società ha proprio questo ruolo, trasgredire i limiti imposti dalla norma.”

Tuttavia, come spiega l’artista, l’opera vive soprattutto nelle sensazioni di chi l’attraversa. Mettendosi alla prova, superando la sensazione di poter confondere il vetro con il vuoto, o il punto del labirinto a cui è arrivato con un altro.

Borondo, come al solito gioca col paesaggio, intrappolando e conducenso lo sguardo, alludenso all’architettura che circonda l’installazione e al palpitare della Storia in cui è immerso il presente delle città europee. Ma anche ricordandoci che il passato a volte si piega all’oggi per essere reinventato, in attesa del futuro

Non Plus Ultra” di Gonzalo Borondo, curata da Chiara Pietropaoli e realizzata con il supporto organizzativo di STUDIO STUDIO STUDIO, è installata nel cortile del Palacio de la Salina di Salamanca, e potrà essere visitata fino al 31 ottobre. Numerose immagini delle installazioni precedenti si possono, invece, vedere sull’account Instagram dell’artista.

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Banksy dipinge ratti che giocano con mascherine e gel igienizzanti nella metropolitana di Londra

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Mentre la porta del Bataclan tornava a Parigi durante la festa nazionale francese, mentre le sue mostre non autorizzate facevano tutto esaurito, e mentre “naugrago bambino” a Venezia veniva zittito con del nastro adesivo sulla bocca, Banksy è tornato in azione.

Ieri, infatti, il misterioso artista originario di Bristol ha pubblicato sul suo account Instagram un nuovo lavoro ispirato al COVID. Dopo l’opera di street-art nel bagno di casa per condividere con un sorriso l’esperienza della quarantena e il quadro in omaggio al personale sanitario britannico, Banksy, si è dedicato alle regole per prevenire il contagio (mascherine e gel igienizzati).

Lo ha fatto con un video che mostra lo street-artist vestito da esperto nella sanificazione salire sulla metropolitana di Londra. Inutile dire che l’intenzione di Banksy non era pulire. Così ecco una nuova informata dei suoi famosi ratti. Uno starnutice fragorosamente mandando una nuvola di goccioline su tutto il finestrino. Tre giocano con le mascherine (due la usa come paracadute, l’altro rimane intrappolato sotto la sua). Una coppia litiga sulle porte della metro. Mentre l’ultimo usa il gel igienizzate per fare sgocciolanti graffiti.

Infine Banksy esprime un incoraggiante messaggio tratto dalla canzone Tubthumping dei Chumbawamba: “I get lockdown- But I get up again” (Sono stato confinato- Ma sono di nuovo in piedi). L’artista ha anche scritto accanto al video "If you don't mask, you don't get" che probabilmente è il titolo dell’opera.

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Le opere più belle d’Europa di Shepard Fairey (Obey), amico di Banksy e famoso per aver ritratto Obama

“Knowledge+Action=Power”, PLACE IGOR STRAVINSKY, 2 RUE BRISEMICHE, PARIS, FRANCE

Knowledge+Action=Power”, PLACE IGOR STRAVINSKY, 2 RUE BRISEMICHE, PARIS, FRANCE

Le opere dell’artista statunitense Shepard Fairey (in arte Obey), attraversano la cultura in modo democratico. Spaziando dall’alto al basso, dall’accessibile all’esclusivo. Amico di Banksy, famoso per aver ritratto Obama, è autore di manifesti, dipinti, poster, adesivi, pioniere dell’abbigliamento ispirato alla street-art. Attivista (recentemente ha per esempio reso omaggio a George Floyd), i suoi lavori sono effigiati persino su degli orologi di lusso. Sono al centro del lavoro della neonata galleria online The Strip Gallery e della mostra “Shepard Fairey. 3 Decades of dissent alla Galleria d’Arte Moderna di Roma. Ma i murali sono forse tra le sue creazioni più amate.

Ce n’è uno molto iconico a Venezia. Nel resto d’Europa, poi, diversi sono degni di una visita. E da qualche giorno fa, con le frontiere riaperte (almeno in teoria), sarà di nuovo possibile immaginare un tour.

La vita (e la carriera) di Shepard Fairey si è incrociata spesso con quella di Banksy. Da quella prima mostra nel 2003, al film “Exit through the Gift Shop” ( in coda a questo post ce n’è una versione a bassa risoluzione). Con Banksy condivide anche la predilezione per il Regno Unito come galleria europea a cielo aperto. Tuttavia i suoi murali si trovano anche in Spagna, Portogallo, Francia, Grecia, Austria, Germania, Danimarca, Norvegia e Paesi Bassi.

Le sue opere sovrappongono manifesti d’epoca di propaganda politica, illustrazioni pubblicitarie vintage, che mixa con elementi rubati alla storia dell’arte. Fairey però vuole veicolare messaggi legati alla consapevolezza sociale, ai diritti civili e alla libertà d’espressione.

Del bellissimo murale di Place Stravinsky a Parigi, intitolato appunto “Knowledge+Action=Power”, per esempio, ha scritto ai tempi della sua realizzazione: “Io e il mio team abbiamo appena finito un grande murale nel centro di Parigi, accanto al Centre Pompidou e di fronte alla Fontana Stravinsky. La posizione è straordinaria perché è una piazza trafficata in cui le persone si radunano adiacente alla Cattedrale di Saint Mary. Il murale Knowledge + Action è ispirato all'Art Nouveau ma con un messaggio molto attuale. L'apatia e l'ignoranza hanno favorito un declino nella civiltà e qualità dell’impegno(…)

Da vedere anche “Make Art- Not War” a Berlino, “Delicate Balance” a Parigi, “Ideal Power” a Vienna, “Rose Girl Mural” a Grenoble, la gran parte dei lavori nord europei e sempre a Parigi “Liberté Egalité Fraternité” (realizzato dall’artista dopo gli attacchi terroristici del 13 novembre 2015; un dipinto identico è stato donato all’Eliseo dov’è esposto). La mappa completa è disponibile sul sito di Fairey.

Se varcare i confini nazionali dovesse essere ancora un problema, le opere di Shepard Fairey (Obey) si possono vedere anche seguendo il suo account Instagram (in buona compagnia, perché l’artista statunitense nel momento in cui scrivo, ha 1 milione e 300mila followers), o ancora consultando il sito della Strip Gallery. Per godersi lo spettacolo dal vivo bisognerà aspettare ancora un po’ invece, visto che “Shepard Fairey. 3 Decades of dissent” sarà alla Galleria d’Arte Moderna di Roma dal 15 settembre al 22 novembre 2020.

“Make Art Not War”, Berlin-Kreuzberg, BERLIN GERMANY. via Street Art Berlin

“Make Art Not War”, Berlin-Kreuzberg, BERLIN GERMANY. via Street Art Berlin

“Ideal Power Doves Vienna” / TERMINAL 1, VIENNA INTERNATIONAL AIRPORT, VIENNA, AUSTRIA

“Ideal Power Doves Vienna” / TERMINAL 1, VIENNA INTERNATIONAL AIRPORT, VIENNA, AUSTRIA

"Delicate Balance" / 60 RUE JEANNE D'ARC, 13TH DISTRICT, PARIS, FRANCE

"Delicate Balance" / 60 RUE JEANNE D'ARC, 13TH DISTRICT, PARIS, FRANCE

"Commanda Mural" / VIENNA, AUSTRIA. ANKER SILO AT ABSBERGGASSE 35, 1100 VIENNA

"Commanda Mural" / VIENNA, AUSTRIA. ANKER SILO AT ABSBERGGASSE 35, 1100 VIENNA

"Rose Girl Mural" / 2 AVENUE GENERAL CHAMPON, GRENOBLE, FRANCE

"Rose Girl Mural" / 2 AVENUE GENERAL CHAMPON, GRENOBLE, FRANCE

"Guns and Roses", COPENHAGEN / COPENHAGEN

"Guns and Roses", COPENHAGEN / COPENHAGEN

“Liberté Egalité Fraternité”, 196 RUE NATIONALE, 13TH DISTRICT,  PARIS, FRANCE

Liberté Egalité Fraternité”, 196 RUE NATIONALE, 13TH DISTRICT, PARIS, FRANCE

Obey (Shepard Fairey) . Liberté Egalité Fraternité, 2019.Offset lithograph on thick cream Speckle Tone paper. Signed by Shepard Fairey. 24 x 36 inches (61 x 91,4 cm). Courtesy The Strip Gallery

Obey (Shepard Fairey) . Liberté Egalité Fraternité, 2019.Offset lithograph on thick cream Speckle Tone paper. Signed by Shepard Fairey. 24 x 36 inches (61 x 91,4 cm). Courtesy The Strip Gallery