La fotografa autodidatta Alison Pollack cattura le forme curiose e inaspettate dei funghi e delle muffe che si nascondono nelle foreste californiane

All photographs by Alison Pollack

All photographs by Alison Pollack

Hanno forme inaspettate e colori di una sorprendente vivacità. Solo un ristretto gruppo di iniziati sospetterebbe la loro natura. Sono i funghi e le muffe melmose che la fotografa autodidatta Alison Pollack cattura durante le sue escursioni nelle foreste della California settentrionale.

Con fattezze che li fanno somigliare a ciliege sotto spirito, spugne, girasoli e fiori secchi, infatti, a tutto fanno pensare tranne che al regno di organismi dove dimorano gli gnomi. Eppure i funghi non smettono di stupire. E le muffe non sono da meno.

"Adoro la varietà di funghi, ma le muffe melmose mi fanno impazzire- ha detto Alison Pollack in un'intervista- Le ho scoperte circa un anno fa. Stavo camminando su un sentiero con un amico e ho scattato la foto di una di loro. Non avevo idea di cosa fosse (...) Non sapevo che queste cose esistessero e tuttavia erano tutte intorno a me nella foresta.”

Un minuscolo universo che prolifera spesso sotto i nostri occhi senza che noi ce ne rendiamo conto. Quello dei funghi è un mondo a parte, in gran parte inesplorato. Basti pensare che i biologi stimano che sulla terra ne esistano 3 milioni e 200 mila specie ma solo 120 mila sono note alla scienza. La maggior parte si trova ai tropici ma se pure le foreste californiane, soprattutto durante i periodi umidi, sono così ricche di sorprese, probabilmente anche i boschi italiani sarebbero in grado di stupire se guardati con più attenzione.

Spesso mi siedo per terra-spiega la fotografa- Indosso sempre pantaloni da pioggia, così non mi bagno e cerco minuscoli punti di colore.”

Alison Pollack condivide poi le fotografie di muffe e funghi su instagram, per il semplice piacere di mostrare le sue scoperte ma anche per cercare di dare un nome agli organismi più rari. (via Colossal)

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Happy #SlimeMoldSunday to all slime mold lovers! Today I am happy to share three photos that show a Comatricha slime mold in three different stages of its life cycle. My friend @dejaklberk took a small piece of wood home from Pt Reyes. After discarding it into a flower pot she found new slime mold growth on it some days later, and brought it to me to photograph with my extreme macro lens. After a few days at my home even more new growth appeared, and I was able to photograph this lovely slime mold in three different stages. I believe this is either Comatricha nigra of Comatricha elegans. The fruiting bodies start out white, then turn a pale pink as in the first photo. Next the pink darkens into a reddish/brown as in the second photo, still with the outer surface smooth. The last photo shows the brown mature fruiting bodies with the outer surface dissolved and the brown spores ready to be dispersed. It is the amazing color and shape transformations in the brief life cycle of slime molds that really fascinate me! At some point I hope to graduate to time lapse photography, so I can better show how wondrous slime molds are! These three images were taken using an extreme macro lens. They are focus stacked from 77, 39, and 147 images, respectively. ______________________________________________ #mycophile #mycology #fungi #mushrooms #hongos #fungifreak #fungiphotography #mushroomphotography #fantasticfungi #mushroomsofinstagram #macro_perfection #allthemushroomhashtags #fungifanatic #forestfinds #slimemold #slimemould #myxomycetes #macro_brilliance #igbest_macros #macrophotography #Macro_vision #macro_of_our_world #macronature #naturenerd #focusstacking #macroworld #macro_spotlight #macrolens #SlimeMoldSunday

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I have been getting more and more interested in the very tiny fungi in the forest, and this one is for me my most amazing find yet. I saw a tiny spot of yellow, and I took out my handy dandy 10x magnifying glass, and was amazed to see the incredibly bright color. But it was too small to see any of the details. I cut out a very small piece from the decaying log and took it home to photograph with my extreme macro lens. Even then I had to go to the highest magnification, and crop the image to see the amazing beauty of this very tiny cup fungus. I couldn't find it in my Ascomycetes of North America book so I sent it to the extremely knowledgeable and always helpful @leah_mycelia , and to my amazement she immediately identified it as Trichopeziza sulphurea. The disc is only about 0.1mm in diameter! First photo is the closest crop so you can see the amazing hairs. Swipe for other crops. This photo was chosen by iNaturalist as their photo of the day! The photo is a focus stack of 61 shots taken with the Laowa extreme macro lens on a Sony a7rII camera. _____________________________________________ #ascomycota #cupfungi #mycology #champignon #hongos #fungus #fungusamongus #mushroomhunting #forestfloor #pilz #paddestoel #mycophile #mushroomlover #fungifreaks #fungiphotography #mushroomphotography #fantasticfungi #fungiaffair #mushroomspotting #mushroomhunters #fungusporn #mushroomsofinstagram #MushLove #forestfinds #fungifanatic #fungiofinstagram #Macro_vision #macroworld #macro_of_our_world #macronature

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Biennale di Venezia 2017| Tra apocalisse e poesia il Padiglione Israele di Gal Weinstein fatto con muffa, caffè e paglietta metallica

gal weistein, "sun stand still". padiglione di israele, biennale di venezia 2017, photo © artbooms

gal weistein, "sun stand still". padiglione di israele, biennale di venezia 2017, photo © artbooms

Il Padiglione Israele della Biennale di Venezia ospita una grande installazione dell’artista Gal Weinsten. L’opera, intitolata “Sun stand still” è una riflessione sugli effetti dello scorrere del tempo e sul deteriorarsi della memoria collettiva. Ma a lasciare a bocca aperta è la bellezza fantasiosa e la meticolosa precisione, ottenute da Gal Weinsten con materiali di uso comune. A volte addirittura improbabili, come muffa, fondi di caffè, acqua zuccherata, paglietta metallica e fibra acrilica.

gal weistein, "sun stand still". padiglione di israele, biennale di venezia 2017, photo © artbooms

gal weistein, "sun stand still". padiglione di israele, biennale di venezia 2017, photo © artbooms

“Sun stand still” è un’installazione site-specific (cioè concepita proprio per il Padiglione di Israele) che si sviluppa tra i 3 livelli dell’edificio primonovecentesco e il cortile. Composta da 6 opere distinte che insieme creano una narrazione; una sorta di scenario post-apocalittico.
Si comincia con un lavoro in marmo sul pavimento del cortile. Appena entrati ci si trova davanti a un monumentale disegno sui toni dell’ocra, realizzato con paglietta metallica e feltro. Il pavimento è ricoperto di muffe che sembrano un motivo ornamentale tono su tono. Anche i muri sono segnati, come se fossero stati esposti alle intemperie per molto tempo.
Al piano superiore c’è una grande scultura che sembra una nuvola annerita, illuminata qua e là da macchie dorate. Le forme sono leggere ma anche piene, come si trattasse dell’effetto di un’esplosione. E infatti da un lato emerge la bocca di un’arma o qualcosa di simile e ugualmente minaccioso. Il tutto è fatto in fibra acrilica (come quella che si usa per le maglie).
Mentre al piano intermedio sono stati rappresentati degli appezzamenti agricoli visti dall’alto. Accostati come tessere di un puzzle, sono divisi soltanto da delle linee dorate e hanno un aria preziosa, piacevole a vedersi (ricordano vagamente delle ceramiche orientali unite con la tecnica del kintsugi). Poi si scopre che sono muffe di acqua zuccherata e fondi di caffè. Perché Gal Weinsten usa materiali semplici e, se appena può, naturali.
Un video completa l’installazione.

gal weistein, "sun stand still". padiglione di israele, biennale di venezia 2017, photo © artbooms

gal weistein, "sun stand still". padiglione di israele, biennale di venezia 2017, photo © artbooms

Il Padiglione di Israele di Gal Weinsten (curato da Tami Katz-Freiman) si potrà visitare ai Giardini per tutta la durata della Biennale di Venezia (“57. Esposizione internazionale d’arte”, fino al 26 novembre). Mentre per vedere altre opere del fantasioso artista di Tel Aviv basta consultare il suo sito internet.

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gal weistein, "sun stand still". padiglione di israele, biennale di venezia 2017, photo © artbooms

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gal weistein, "sun stand still". padiglione di israele, biennale di venezia 2017, photo © artbooms

gal weistein, "sun stand still". padiglione di israele, biennale di venezia 2017, photo © artbooms

gal weistein, "sun stand still". padiglione di israele, biennale di venezia 2017, photo © artbooms

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gal weistein, "sun stand still". padiglione di israele, biennale di venezia 2017, photo © artbooms

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