"Scène de rue à Montmartre" di Vincent Van Gogh sarà visibile al pubblico per la prima volta da quando fu dipinto nel 1887

“Scène de rue à Montmartre Impasse des Deux Frères et le Moulin à Poivre)” (1887), olio su tela, 46,1 x 61,3 centimetri. Immagine per gentile concessione di Sotheby's

“Scène de rue à Montmartre Impasse des Deux Frères et le Moulin à Poivre)” (1887), olio su tela, 46,1 x 61,3 centimetri. Immagine per gentile concessione di Sotheby's

Quando verrà battuto all’asta il prossimo 25 marzo “Scène de rue à Montmartre (Impasse des Deux Frères et le Moulin à Poivre)” (“Scena di strada a Montmartre”) di Vincent Van Gogh, uscirà per la terza volta dalla casa che lo ha ospitato per oltre 100 anni. E anche le immagini a colori e particolarggiate, sono una novità per quest’opera dipinta nel 1887 dal famosissimo pittore olandese, che era stata riprodotta solo una volta non in bianco e nero ma in dimensioni minuscole.

D’altra parte quando Sotherby’s batterà quest’opera, stimata tra i 5 e gli 8 milioni di euro, si ritiene che la famiglia che l’ha posseduta ininterrottamente almeno dal 1920, aumenterà considerevolmente le proprie ricchezze. Se come osserva The Art Newspaper, sulla base dei dati forniti dall’Art Institute of Chicago, il prezzo originale di quest’opera, si può comparare a "Terrasse et pont d'observation au Moulin de Blute-Fin, Montmartre" (dipinto quasi contemporaneamente nel 1887). Quest’ultimo, infatti, che raffigura il punto d’osservazione dei mulini sulla collina, pur essendo molto più piccolo di “Scena di strada a Montmartre”, fu venduto acuni anni più tardi, quando i prezzi delle opere di Van Gogh erano cresciuti, per sole 300 sterline (circa 1200 euro al cambio attuale). Il prezzo, sempre secondo le foti citate sopra, sarebbe paragonabile a 15mila sterline di oggi (circa 17mila euro).

Tuttavia Sotherby’s non ha reso noto alcun particolare sulla famiglia che per ora possiede l’opera. Se non che è francese.

“Scène de rue à Montmartre (Impasse des Deux Frères et le Moulin à Poivre)” di Vincent Van Gogh è una tra le opere che segnano il passaggio dell’artista al suo caratteristico stile. E’ increspata da una tensione vivace che fa sentiree all’osservatore i clima di Parigi di quel giorno se non un sotterraneo alone di mistero quasi mistico. Descrivendo allo stesso tempo uno scorcio del quartiere della capitale francese, dove all’epoca abitava lo stesso Van Gogh.

Scène de rue à Montmartre (Impasse des Deux Frères et le Moulin à Poivre)” (“Scena di strada a Montmartre”) di Vincent Van Gogh, dopo l’asta da Sotheby’s, verrà esposto al pubblico per la primma volta ad Amsterdam (1-3 marzo 2021), Hong Kong (9-12 marzo 2021) e infine Parigi (16-23 marzo 2021, Drouot e Sotheby's). Restrizioni COVID-19 permettendo. (via Colossal)

“Scène de rue à Montmartre Impasse des Deux Frères et le Moulin à Poivre)”, particolare, (1887), olio su tela, 46,1 x 61,3 centimetri. Immagine per gentile concessione di Sotheby's

“Scène de rue à Montmartre Impasse des Deux Frères et le Moulin à Poivre)”, particolare, (1887), olio su tela, 46,1 x 61,3 centimetri. Immagine per gentile concessione di Sotheby's

“Scène de rue à Montmartre Impasse des Deux Frères et le Moulin à Poivre)”, particolare, (1887), olio su tela, 46,1 x 61,3 centimetri. Immagine per gentile concessione di Sotheby's

“Scène de rue à Montmartre Impasse des Deux Frères et le Moulin à Poivre)”, particolare, (1887), olio su tela, 46,1 x 61,3 centimetri. Immagine per gentile concessione di Sotheby's

“Scène de rue à Montmartre Impasse des Deux Frères et le Moulin à Poivre)”, particolare, (1887), olio su tela, 46,1 x 61,3 centimetri. Immagine per gentile concessione di Sotheby's

“Scène de rue à Montmartre Impasse des Deux Frères et le Moulin à Poivre)”, particolare, (1887), olio su tela, 46,1 x 61,3 centimetri. Immagine per gentile concessione di Sotheby's

Trovato un messaggio scritto da Edvard Munch su un angolo de "L'Urlo"

Immagini del Museo Nazionale della Norvegia

Immagini del Museo Nazionale della Norvegia

Sono anni che una minuscola annotazione scritta sulla versione del 1893 de “L’Urlo “ di Edvard Munch non fa dormire gli storici dell’arte. Recita: “Potrebbe essere stato dipinto solo da un pazzo!” E si pensava potesse essere stata scritta da un vandalo. Ma ora, un monumentale studio del Museo Nazionale della Norvegia ha fatto luce sulla faccenda. Chiarendo definitivamante che a vergare quelle parole fu l’artista stesso.

De “L’Urlo” Munch ha creato 4 versioni (due pastelli e due dipinti), nate tra il 1893 e il 1910, cui va aggiunta una lastra da cui hanno preso forma numerose opere grafiche. La scritta compare solo sulla tempera su tavola del ‘93. E’ minuscola, difficile da notare ad occhio nudo. E per poterla analizzare i ricercatori hanno dovuto ingrandirla e renderla più chiara con la fotografia a infrarossi.

"Ora è stata esaminata con molta attenzione- ha detto la curatrice Mai Britt Guleng responsabile della ricerca- Lettera per lettera e parola per parola, ed è identica in tutto e per tutto alla calligrafia di Munch. Quindi non ci sono più dubbi."

Ma perchè? Sembra una cosa strana da scrivere sul proprio dipinto.

Malgrado non ci sia modo di individuare con precisione il momento in cui l’artista norvegese annotò quelle parole. Gli esperti suppongono sia successiva alla mostra tenutasi alla galleria Blomqvist di Oslo e al dibattito che ne seguì, in cui lo studente di medicina, Johan Scharffenberg, disse che il dipito gli aveva fatto dubitare della salute mentale dell’autore e definì Munch “anormale” e un “pazzo”.

In breve, nelle parole di Munch ci sarebbe un misto, di ironia, rabbia e indignazione, che sentiva l’urgenza di rendere pubbliche.

Negli anni, Munch avrebbe più volte ribadito di essere stato profondamente ferito dalle affermazioni del ragazzo.

Per fugare ogni dubbio sulla paternità della frase, i ricercatori del Museo Nazionale norvegese, hanno utilizzato il tempo di chiusura e restauro della struttura, cui seguirà l’inaugurazione di un nuovo spazio espositivo, prevista per il 2022. “L’Urlo” di Edvard Munch è uno dei dipinti più famosi del periodo che dall’Arte Moderna conduce alla contemporaneità.

Immagini del Museo Nazionale della Norvegia

Immagini del Museo Nazionale della Norvegia

Immagini del Museo Nazionale della Norvegia

Immagini del Museo Nazionale della Norvegia

“N'aria 'e primmavera”: La Napoli Liberty tra moda, gioielli, vivacità e sfrontata fiducia nel futuro

Vincenzo Migliaro (Napoli 1858-1938) Seduzioni, 1906 Olio su tela, 62x42 cm Napoli, collezione privata

Vincenzo Migliaro (Napoli 1858-1938) Seduzioni, 1906 Olio su tela, 62x42 cm Napoli, collezione privata

La mostra “Napoli Liberty - N'aria 'e primmavera” in corso a Palazzo Zevallos Stigliano di Intesa San Paolo, tratteggia attraverso una varietà di raffinati oggetti come opere d’arte, lo spirito frizzante e fiducioso della Belle Epoqué napoletana.

Sono oltre settanta, infatti, tra dipinti, sculture ma anche mobili, porcellane, pietre dure, gioielli, manifesti pubblicitari. e manifatture varie, i pezzi presentati nelle sale di Palazzo Stavellos Stigliano (che a sua volta è frutto di quel periodo e di quello spirito). L’obbiettivo è ridare vita alla città che fu, quella che in quel periodo attraversava un momento magico.

"Alla fine dell’Ottocento - spiega il materiale che preseenta la mostra -si vive in Europa la stagione dell’Art Nouveau e il processo di sviluppo avviato dalle grandi Esposizioni nazionali e internazionali, insieme all’affermazione di una borghesia imprenditoriale, trasformano radicalmente le città italiane. La novità del nuovo stile – in Italia detto Liberty – contagia Napoli, città in via di rinnovamento che vuole lasciarsi alle spalle gli anni del colera. Leggi speciali che finanziano l’ampliamento urbano, il risorgimento economico e l’industrializzazione riscattano l’immagine della città: è la Belle Époque e un fiorire di progetti che rese Napoli una metropoli moderna e cosmopolita sin oltre la fine della Grande Guerra."

Insomma Napoli, come e più delle altre grandi città italiane ed europee, si immerge in un’epoca nuova.. Il benessere appena conquistato, modifica la cultura, il costume ma anche la geografia urbana e, di consegunza le abitudini dei cittadini. Oltre a diffondersi sotto forma di panetterie, farmacie e pasticcerie. Librerie, negozi di moda, produzioni teatrali e sale cinematograafiche. Ma anche gioielli, che diventano insieme alla lavorazione delle pietre dure (madreperla, corallo, tartaruga) uno dei punti di forza del commercio all’ombra del Vesuvio.

L’opera “Seduzioni” di Vincenzo Migliaro, infatti, in cui una rragazza guarda rapita le vetrine della gioielleria Jacoangeli, è il cuore dell’esposizione.

“Napoli Liberty”, apre anche una parentesi sul lavoro di Felice Casorati, che in quegli anni frequenta la città partenopea e prende parte alle prime esperienze dell’avanguardia secessionista.

Alcuni capolavori. -scrivono i curatori- ci hanno consentito di rappresentare al meglio il fondamentale soggiorno a Napoli, dal 1908 al 1911, del futuro protagonista del Novecento italiano Felice Casorati. Anche se come sembra ha dimostrato insofferenza per l’atmosfera troppo estroversa della città, ciò non toglie che questi tre anni siano stati decisivi per la sua affermazione, costituendo una sorta di trampolino di lancio per i seguenti successi internazionali.”.

Napoli Liberty - N'aria 'e primmavera” curata da Luisa Martorelli e Fernando Mazzocca e con l’allestimento di Lucia Anna Iovieno, rimarrà alle Gallerie d’Italia – Palazzo Zevallos Stigliano, (sede museale di Intesa Sanpaolo di Napoli) fino al 2 gennaio 2021.

Manifattura Giovanni Ascione & Figlio Collier con pendenti, ante 1906 Corallo mediterraneo, Sciacca, oro filigranato a 18K, lungh. 47 cm Napoli, Museo Ascione

Manifattura Giovanni Ascione & Figlio Collier con pendenti, ante 1906 Corallo mediterraneo, Sciacca, oro filigranato a 18K, lungh. 47 cm Napoli, Museo Ascione

Felice Casorati (Novara 1883 - Torino 1963) Persone, 1910 Olio su tela, 150x177 cm Collezione privata. Courtesy Enrico Gallerie d'arte, Milano

Felice Casorati (Novara 1883 - Torino 1963) Persone, 1910 Olio su tela, 150x177 cm Collezione privata. Courtesy Enrico Gallerie d'arte, Milano

Saverio Gatto (Reggio Calabria 1887 - Napoli 1959) Lo scialle, 1925 Ceramica invetriata, 48x8 cm Napoli, collezione Gargiulo

Saverio Gatto (Reggio Calabria 1887 - Napoli 1959) Lo scialle, 1925 Ceramica invetriata, 48x8 cm Napoli, collezione Gargiulo

Vincenzo Caprile (Napoli 1856-1936) Elena del Montenegro, principessa di Napoli, 1899 Pastello su cartone, 58x52 cm Collezione Intesa Sanpaolo

Vincenzo Caprile (Napoli 1856-1936) Elena del Montenegro, principessa di Napoli, 1899 Pastello su cartone, 58x52 cm Collezione Intesa Sanpaolo

Marcello Dudovich (Trieste 1878 - Milano 1962) E. & A. Mele & C., 1907 ca Manifesto pubblicitario, carta/cromolitografia, 211x150,3 cm Treviso, Museo Nazionale Collezione Salce

Marcello Dudovich (Trieste 1878 - Milano 1962) E. & A. Mele & C., 1907 ca Manifesto pubblicitario, carta/cromolitografia, 211x150,3 cm Treviso, Museo Nazionale Collezione Salce

Leopoldo Metlicovitz (Trieste 1868 - Ponte Lambro, Como 1944) E. & A. Mele & C., 1907 ca Manifesto pubblicitario, carta/cromolitografia, 258x155,5 cm Treviso, Museo Nazionale Collezione Salce

Leopoldo Metlicovitz (Trieste 1868 - Ponte Lambro, Como 1944) E. & A. Mele & C., 1907 ca Manifesto pubblicitario, carta/cromolitografia, 258x155,5 cm Treviso, Museo Nazionale Collezione Salce

Napoli Liberty. Foto Mostra: Egidio Massa

Napoli Liberty. Foto Mostra: Egidio Massa

Napoli Liberty. Foto Mostra: Egidio Massa

Napoli Liberty. Foto Mostra: Egidio Massa

Napoli Liberty. Foto Mostra: Egidio Massa

Napoli Liberty. Foto Mostra: Egidio Massa