Il progetto di Banksy che risolve la diatriba sulle statue "razziste"

Image Courtesy Banksy

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A Bristol in Inghilterra i manifestanti hanno abbattuto il monumento del controverso Edward Colston (filantropo e mercante di schiavi)., lasciando un piedistallo vuoto. Ma Banksy con un progetto pubblicato ieri su Instagram propone una soluzione che salva capra e cavoli . E che volendo si potrebbe realizzare anche altrove. Nel frattempo in Italia è stato recuperato il murale dipinto dal misterioso artista a Parigi in onore delle vittime del Bataclan.

I manifestati che in tutto il mondo, ispirati dal movimento Black Lives Matter, si scagliano contro il razzismo, da qualche giorno hanno preso di mira i monumenti. Simboli di colonialismo e schiavitù, dicono, omaggi immeritati a persone che sullo sfruttamento dei neri hanno costruirono il loro benessere. Qualcuno li difende come testimonianze storiche, mentre altri passano direttamente alle vie di fatto deturpandoli e, quando possibile, eliminandoli.

E così l’ondata iconoclasta si è abbattuta anche su Bristol, la città di Banksy, e a farne le spese è stata la statua di Edward Colston, che è stata buttata a mare.

Abile mercante vissuto tra il ‘600 e il ‘700, Edward Colston, fino agli anni ‘90 era considerato un filantropo e basta, perchè grazie alle sue generose donazioni vennero costruite scuole e ricoveri per i poveri. Negli anni ‘90 un gruppo di cittadini di origini caraibiche però, contestarono il suo ruolo nel commercio degli schiavi. Da allora la sua figura è rimasta controversa, anche se ai tempi il commercio degli schiavi era la maggior fonte di ricchezza per l’intera città e non si può dire che Colstron, impegnato in altri affari, abbia fatto fortuna grazie a quell’attività in particolare.

Senza entrare nel merito, Banksy ieri ha pubblicato sul suo account instagram uno schizzo corredato da spiegazione che suona come un vero e proprio progetto e risolve la questione.

Il disegno rappresenta i manifestanti nell’atto di abbattere il monumento di Colston. Accanto Banksy ha scritto: “ Cosa dovremmo fare adesso con il piedistallo vuoto nel mezzo di Bristol? Ecco un'idea che si rivolge sia a chi sente la mancanza della statua di Colston sia a chi non la rimpiange. Lo trasciniamo fuori dall'acqua, lo rimettiamo sul basamento, gli mettiamo un cavo attorno al collo e commissioniamo alcune statue di bronzo a grandezza naturale di manifestanti nell'atto di tirarlo giù. Tutti contenti. Un giorno famoso commemorato.”

Il progetto di Banksy per il munumento di Bristol segue a stretto giro la pubblicazione di Flag che l’artista ha realizzato per rendere omaggio a George Floyd.

Sempre ieri Banksy è stato al centro di un’altra notizia. La porta dell’uscita d’energenza del Bataclan infatti, dove l’artista aveva dipinto una figura velata per commemorare le vittime dell’attentato terroristico del 2015, è stata ritrovata. In Italia. In una casa colonica di Teramo. L’opera era stata rubata poco dopo la sua realizzazione lasciando amarezza nei parigini.

"Flag" la nuova opera di Banksy per George Floyd e a sostegno del movimento Black Lives Matter

All images Courtesy of Banksy

All images Courtesy of Banksy

Banksy ha appena condiviso sulla sua pagina Instagram una nuova opera per onorare George Floyd (l’uomo afroamericano ucciso da un agente di polizia bianco il 25 maggio scorso). Il dipinto, che rappresenta una bandiera americana che sta per essere bruciata da una candela accesa in memoria di qualcuno, supporta ovviamente il movimento Black Lives Matter.

L’opera di Banksy segue a stretto giro i tributi e le prese di posizione di altri artisti. Come l’amico statunitense dello street-artist britannico, Shepard Fairey.

Il lavoro parte da una semplice composizione frontale e da una grafica delicata, disinvolta e vagamente femminile. Ovviamente dal gusto retrò. (come tutte le opere di Banksy del resto). Ma l’atmosfera evocativa e gli elementi simbolici qui prendono il sopravvento.

Il colore dello sfondo crea una cornice cupa ed immobile alla bandiera degli Stati Uniti (unico elemento a non tedere affatto alla monocromia). Mentre in basso, il piccolo altare creato nell’angolo di una casa sembra ricoperto di polvere. Si intuisce che è un po’ di tempo che qualcuno porta fiori e lumi votivi. Ma la parte destra svela che qualcosa sta cambiando (ci sono fiori freschi e una caandela accesa che lambisce con la sua fiammella la bandiera)

Banksy ha pubblicato su Instagram anche un testo che chiarisce il suo punto di vista:

" All'inizio pensavo che avrei dovuto tacere e ascoltare le persone di colore su questo problema -scrive.- Ma perché dovrei farlo? non è un loro problema. è mio.

Le persone di colore sono state tradite dal sistema. Il sistema bianco. come un tubo rotto che inonda l'appartamento delle persone che vivono al piano di sotto. questo sistema guasto sta rendendo la loro vita una sofferenza, ma non è compito loro aggisutarlo. Non possono - nessuno li lascerà entrare nell'appartamento al piano di sopra.

Questo è un problema bianco. E se i bianchi non lo riparano, qualcuno dovrà venire di sopra e dare un calcio alla porta. "

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Le opere più belle d’Europa di Shepard Fairey (Obey), amico di Banksy e famoso per aver ritratto Obama

“Knowledge+Action=Power”, PLACE IGOR STRAVINSKY, 2 RUE BRISEMICHE, PARIS, FRANCE

Knowledge+Action=Power”, PLACE IGOR STRAVINSKY, 2 RUE BRISEMICHE, PARIS, FRANCE

Le opere dell’artista statunitense Shepard Fairey (in arte Obey), attraversano la cultura in modo democratico. Spaziando dall’alto al basso, dall’accessibile all’esclusivo. Amico di Banksy, famoso per aver ritratto Obama, è autore di manifesti, dipinti, poster, adesivi, pioniere dell’abbigliamento ispirato alla street-art. Attivista (recentemente ha per esempio reso omaggio a George Floyd), i suoi lavori sono effigiati persino su degli orologi di lusso. Sono al centro del lavoro della neonata galleria online The Strip Gallery e della mostra “Shepard Fairey. 3 Decades of dissent alla Galleria d’Arte Moderna di Roma. Ma i murali sono forse tra le sue creazioni più amate.

Ce n’è uno molto iconico a Venezia. Nel resto d’Europa, poi, diversi sono degni di una visita. E da qualche giorno fa, con le frontiere riaperte (almeno in teoria), sarà di nuovo possibile immaginare un tour.

La vita (e la carriera) di Shepard Fairey si è incrociata spesso con quella di Banksy. Da quella prima mostra nel 2003, al film “Exit through the Gift Shop” ( in coda a questo post ce n’è una versione a bassa risoluzione). Con Banksy condivide anche la predilezione per il Regno Unito come galleria europea a cielo aperto. Tuttavia i suoi murali si trovano anche in Spagna, Portogallo, Francia, Grecia, Austria, Germania, Danimarca, Norvegia e Paesi Bassi.

Le sue opere sovrappongono manifesti d’epoca di propaganda politica, illustrazioni pubblicitarie vintage, che mixa con elementi rubati alla storia dell’arte. Fairey però vuole veicolare messaggi legati alla consapevolezza sociale, ai diritti civili e alla libertà d’espressione.

Del bellissimo murale di Place Stravinsky a Parigi, intitolato appunto “Knowledge+Action=Power”, per esempio, ha scritto ai tempi della sua realizzazione: “Io e il mio team abbiamo appena finito un grande murale nel centro di Parigi, accanto al Centre Pompidou e di fronte alla Fontana Stravinsky. La posizione è straordinaria perché è una piazza trafficata in cui le persone si radunano adiacente alla Cattedrale di Saint Mary. Il murale Knowledge + Action è ispirato all'Art Nouveau ma con un messaggio molto attuale. L'apatia e l'ignoranza hanno favorito un declino nella civiltà e qualità dell’impegno(…)

Da vedere anche “Make Art- Not War” a Berlino, “Delicate Balance” a Parigi, “Ideal Power” a Vienna, “Rose Girl Mural” a Grenoble, la gran parte dei lavori nord europei e sempre a Parigi “Liberté Egalité Fraternité” (realizzato dall’artista dopo gli attacchi terroristici del 13 novembre 2015; un dipinto identico è stato donato all’Eliseo dov’è esposto). La mappa completa è disponibile sul sito di Fairey.

Se varcare i confini nazionali dovesse essere ancora un problema, le opere di Shepard Fairey (Obey) si possono vedere anche seguendo il suo account Instagram (in buona compagnia, perché l’artista statunitense nel momento in cui scrivo, ha 1 milione e 300mila followers), o ancora consultando il sito della Strip Gallery. Per godersi lo spettacolo dal vivo bisognerà aspettare ancora un po’ invece, visto che “Shepard Fairey. 3 Decades of dissent” sarà alla Galleria d’Arte Moderna di Roma dal 15 settembre al 22 novembre 2020.

“Make Art Not War”, Berlin-Kreuzberg, BERLIN GERMANY. via Street Art Berlin

“Make Art Not War”, Berlin-Kreuzberg, BERLIN GERMANY. via Street Art Berlin

“Ideal Power Doves Vienna” / TERMINAL 1, VIENNA INTERNATIONAL AIRPORT, VIENNA, AUSTRIA

“Ideal Power Doves Vienna” / TERMINAL 1, VIENNA INTERNATIONAL AIRPORT, VIENNA, AUSTRIA

"Delicate Balance" / 60 RUE JEANNE D'ARC, 13TH DISTRICT, PARIS, FRANCE

"Delicate Balance" / 60 RUE JEANNE D'ARC, 13TH DISTRICT, PARIS, FRANCE

"Commanda Mural" / VIENNA, AUSTRIA. ANKER SILO AT ABSBERGGASSE 35, 1100 VIENNA

"Commanda Mural" / VIENNA, AUSTRIA. ANKER SILO AT ABSBERGGASSE 35, 1100 VIENNA

"Rose Girl Mural" / 2 AVENUE GENERAL CHAMPON, GRENOBLE, FRANCE

"Rose Girl Mural" / 2 AVENUE GENERAL CHAMPON, GRENOBLE, FRANCE

"Guns and Roses", COPENHAGEN / COPENHAGEN

"Guns and Roses", COPENHAGEN / COPENHAGEN

“Liberté Egalité Fraternité”, 196 RUE NATIONALE, 13TH DISTRICT,  PARIS, FRANCE

Liberté Egalité Fraternité”, 196 RUE NATIONALE, 13TH DISTRICT, PARIS, FRANCE

Obey (Shepard Fairey) . Liberté Egalité Fraternité, 2019.Offset lithograph on thick cream Speckle Tone paper. Signed by Shepard Fairey. 24 x 36 inches (61 x 91,4 cm). Courtesy The Strip Gallery

Obey (Shepard Fairey) . Liberté Egalité Fraternité, 2019.Offset lithograph on thick cream Speckle Tone paper. Signed by Shepard Fairey. 24 x 36 inches (61 x 91,4 cm). Courtesy The Strip Gallery