Jeff Koons collabora con Snapchat e le sue sculture in realtà aumentata si trasformano in adesivi 3d pronti ad appiccicarsi dentro le foto di tutti noi

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Se dovesse capitarvi di vedere la fotografia di una scultura di Jeff Koons proprio sotto casa vostra non dovete agitarvi. Purtroppo il vostro quartiere non ha fatto un improvviso salto di qualità ma non avete neppure le allucinazioni.

Si tratta invece di un progetto di realtà aumentata realizzato dal famoso artista statunitense Jeff Koons  in collaborazione con Snapchat. Che inaugura una sezione dedicata all’arte dalla nota app (art.snapchat.com).

La collaborazione tra i due in realtà doveva essere una sorpresa presentata in grande stile dopo un periodo di sufficiente attesa. Ma lunedì  un ingegnere informatico (Jonah Grant) ha messo avanti l’orologio del suo computer confondendo il sistema e il segreto è stato svelato in anticipo.

Adesso alcune sculture di Koons, oltre a stagliarsi virtualmente in una selezione di location iconiche in cui non sono installate nella realtà, sono diventate degli adesivi 3d che gli utenti potranno inserire nelle loro fotografie o nei video. Diffondendo il lavoro di Koons come un virus nei paesaggi immortalati dagli utenti Snapchat di tutto il mondo.

Questo progetto arriva dopo che l’artista ha disegnato una collezione di borsette per Louis Vuitton (recentemente ha anche realizzato una ballerina gonfiabile gigante di cui ho parlato qui) e rappresenta un ulteriore passo nella democratizzazione del lavoro di Jeff Koons. Dimostrando ancora una volta, semmai ce ne fosse stato bisogno, la sua abilità negli affari (via NewYorkTimes, Designboom).

ERRATA CORRIGE: E' possibile girare video o farsi serfies insime alla sculture in realtà aumentata di Jeff Koons solo in un ristrettissimo numero di locations scelte dall'artista e consultabili sul sito della app. Da tutte le altre parti la "lente" con le sculture di Koons non apparirà tra le opzioni.

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UPDATE: La scultura di Jeff Koons passerà alla storia come la prima opera d'arte virtuale vandalizzata. Il 'Balon Dog' in realtà aumentata posizionato a Central Park è stato, infatti, ricoperto di tag dall'artista cileno Sebastian Errazuriz.

Che sul suo Instagram ha scritto: "Le aziende dovrebbero avere un'autorizzazione per collocare ciò che vogliono nel nostro spazio pubblico digitale. Sappiamo che con questi espedienti ci ricavano un profitto e ci bombardano con la pubblicità . Ma Central Park appartiene alla città di New York, è un luogo di tutti e le società dovrebbero almeno pagare l'affitto per inserirvi le loro cose. Noi, invece, dovremmo poter scegliere ciò che può essere geo-contrassegnato nel nostro spazio digitale pubblico e privato".

Per rovinare l'opera di Koons, Errazuriz si è fatto aiutare dallo studio Cross Lab, e non ha nemmeno dovuto hackerare Snapchat, gli è bastato sovrapporre un duplicato dell'opera modificato all'originale.

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Jeff Koons installa una gigantesca ballerina gonfiabile al Rockefeller Center per aiutare i bambini scomparsi

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La “Ballerina Seduta” (“Seated Ballerina”) di Jeff Koons è alta quasi 14 metri e in caso di pioggia verrà sgonfiata.
Dopo aver collaborato con Louis Vuitton per creare la collezione di borse e accessori “Masters” (ne ho scritto qui), l’artista statunitense torna a far parlare di se per un importante progetto realizzato al Rockefeller Center di New York.

Si tratta di un’enorme scultura di nylon gonfiabile (come i palloncini), ispirata ad una statuetta di porcellana ritrovata in una fabbrica russa. L’opera monumentale fa parte della serie “Antiquity” e non è la prima “Ballerina seduta” firmata Koons ma è la più grande. Non è neppure la prima installazione posizionata al Rockefeller Center, l’hanno preceduta le sculture di fiori Puppy (1992) e “Split-Rocker” (2000).

“Seated Ballerina”, ospitata dalla società finanziaria Tishman Speyer, è stata creata da Jeff Koons e presenta dalla no-profit Art Production Fund insieme alla cosmetica Kiehl’s, per sostenere il Centro Internazionale per i Bambini Scomparsi e Maltrattati.

“Spero che l’installazione della Ballerina Seduta al Rockefeller Center- ha detto Jeff Koons- regali un senso di affermazione ed eccitazione a chi la vedrà arricchendo il loro potenziale. L’aspetto di riflettività emula l’energia vitale; parla di contemplazione e di cosa significa essere umani. E’ un pezzo veramente pieno di speranza.”

Seated Ballerina” di Jeff Koons resterà al Rockefeller Center fino al 2 giugno ma per vedere altre opere del famosissimo artista statunitense (che quest’anno non è a Venezia in occasione della “Biennale d’arte 2017”) si può anche seguire il suo account Instagram. (via Streetartnews)

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Jeff Koons riproduce la copia della Monna Lisa sulle borsette di Louis Vuitton

Si tratta di un gioco di specchi tra vero e falso, ironia e serietà, arte e vita. Sembra una noia? Macchè è “Masters”, la nuova collezione di borse create da Jeff Koons per Luis Vuitton, fresca di presentazione nella cornice del Louvre.

E bellissima, of course. Per celebrare un po’ le opere degli antichi maestri e un po’ Jeff Koons.  

C’è Leonardo con la Gioconda, ma anche Rubens con “La caccia alla tigre”, Van Gogh con il “Campo di grano con cipressi”, Fragoard con “La Gimblette” e Tiziano con “Marte Venere e Cupido”. Tutti capolavori iconici, rigorosamente riprodotti su un emblema popolare (si fa per dire) dello stile, come la borsa Luis Vuitton. Ma l’artista americano non si è limitato a scegliere di stampare le opere degli antichi maestri sugli accessori: le ha prima copiate lui steso. Si tratta, insomma, di riproduzioni delle copie dei capolavori firmate Jeff Koons.

“Masters” diventa così una continuazione della serie “Gazing Ball” di Koons, in cui l’artista ricalca le opere del passato inserendo al centro della composizione ad olio una sfera riflettente blu. Nelle tele che fanno parte di “Gazing Ball”, insomma, chi guarda si può specchiare.

Allo stesso modo nella collezione di borse creata per Vuitton, l’artista ha inserito il nome del pittore del passato, le sue iniziali e quelle della ditta in metallo dorato. Riflettente a sua volta,

La fashion house francese ha dichiarato: "Ripresentando questi celebrati pezzi sulle borse di Louis Vuitton, Koons una volta ancora, invita gli osservatori a considerare questi lavori nuovamente, aprendo il museo al mondo e incoraggiandoci a sperimentare gli antichi maestri in un modo nuovo."

All’interno di ogni borsetta sono stampate la biografia dell’artista del passato cui è ispirata e quella di Koons. La targhetta a forma coniglietto stilizzato evoca “Rabbit”, opera-simbolo e soggetto ricorrente dell’americano.

Non è la prima volta che la Luis Vuitton collabora con un artista per creare una collezione-accessori, già ci sono passati Cindy Sherman,  James Turrel e Olafur Eliasson. Anche se la sinergia più nota resta quella tra il marchio francese e Yayoi Kusama. (via Dezeen, Wallpaper)

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