Si tratta di un gioco di specchi tra vero e falso, ironia e serietà, arte e vita. Sembra una noia? Macchè è “Masters”, la nuova collezione di borse create da Jeff Koons per Luis Vuitton, fresca di presentazione nella cornice del Louvre.
E bellissima, of course. Per celebrare un po’ le opere degli antichi maestri e un po’ Jeff Koons.
C’è Leonardo con la Gioconda, ma anche Rubens con “La caccia alla tigre”, Van Gogh con il “Campo di grano con cipressi”, Fragoard con “La Gimblette” e Tiziano con “Marte Venere e Cupido”. Tutti capolavori iconici, rigorosamente riprodotti su un emblema popolare (si fa per dire) dello stile, come la borsa Luis Vuitton. Ma l’artista americano non si è limitato a scegliere di stampare le opere degli antichi maestri sugli accessori: le ha prima copiate lui steso. Si tratta, insomma, di riproduzioni delle copie dei capolavori firmate Jeff Koons.
“Masters” diventa così una continuazione della serie “Gazing Ball” di Koons, in cui l’artista ricalca le opere del passato inserendo al centro della composizione ad olio una sfera riflettente blu. Nelle tele che fanno parte di “Gazing Ball”, insomma, chi guarda si può specchiare.
Allo stesso modo nella collezione di borse creata per Vuitton, l’artista ha inserito il nome del pittore del passato, le sue iniziali e quelle della ditta in metallo dorato. Riflettente a sua volta,
La fashion house francese ha dichiarato: "Ripresentando questi celebrati pezzi sulle borse di Louis Vuitton, Koons una volta ancora, invita gli osservatori a considerare questi lavori nuovamente, aprendo il museo al mondo e incoraggiandoci a sperimentare gli antichi maestri in un modo nuovo."
All’interno di ogni borsetta sono stampate la biografia dell’artista del passato cui è ispirata e quella di Koons. La targhetta a forma coniglietto stilizzato evoca “Rabbit”, opera-simbolo e soggetto ricorrente dell’americano.