Jeff Koons sarà il primo artista a creare due BMW Art Cars

JEFF KOONS 8X BMW. Tutte le  immagini di Enes Kucevic, © Jeff Koons e BMW AG

JEFF KOONS 8X BMW. Tutte le immagini di Enes Kucevic, © Jeff Koons e BMW AG

Il famosissimo statunitense Jeff Koons sarà il primo artista nella storia delle BMW Art Cars a collaborare per la seconda volta con la casa automobilistica tedesca. Protagonista da domenica della mostra-evento “Jeff Koons. Shine” (Palazzo Strozzi, Firenze), a 10 anni di distanza dalla presentazione della sua coloratissima BMW M3 GT2, Koons firmerà, infatti, un altro modello. Il progetto si chiama “The 8x Jeff Koons” e porterà alla creazione della ventesima vettura d’artista. made in Baviera.

“The 8x Jeff Koons” è stato annunciato durante un evento esclusivo tenutosi recentemente alla Pinakothek der Moderne di Monaco (a margine del salone internazionale della mobilità IAA MOBILITY 2021). Ma alla nuova auto si lavora, per ora, in gran segreto nello stabilimento bavarese di Dingolfing. In attesa della prima mondiale fissata per il prossimo febbraio a Los Angeles durante la fiera d’arte contemporanea Frieze.

Un immagine della nuova creazione di Jeff Koons per BMW ancora non c’è. Sono stati distribuiti solo degli scatti che immortalano alcuni particolari della vettura. Si sa che sarà una Gran Coupé della Serie 8 luxury prodotta in edizione limitata e che dopo la presentazione potrà essere acquistata dai collezionisti . Sulla carrozzeria ci saranno particolari Pop e "undici diversi colori, dal blu all'argento e dal giallo al nero", applicati con vernice multistrato (che “richede 285 ore” di lavoro). All’interno di nuovo colore, pelle e la firma dell’artista. Saranno prodotte solo due auto alla settimana.

La storia delle BMW Art Cars comincia nel 1975 quando il pilota francese Hervé Poulain sogna di partecipare alla 24 Ore di Le Mans a bordo di un’opera d’arte a quattro ruote. La prima vettura porterà la firma dello scultore americano Alexander Calder. Negli anni a venire l’incarico verrà affidato, tra gli altri, ad Andy Warhol, Frank Stella e Roy Lichtenstein e più recentemente a Olafur Eliasson, David Hockney e John Baldessari. Un solo italiano ha avuto questo onore: Sandro Chia. Tre, invece, le artiste donne (la sudafricana Esther Mahlangu, l'americana Jenny Holzer e la cinese Cao Fei).

La presentazione della seconda collaborazione di Jeff Koons con BMW (The 8x Jeff Koons) avverà a poco tempo dalla conclusione dell’importante mostra italiana dell’artista statunitense: “Jeff Koons. Shine”. Che verrà presentata alla stampa giovedì prossimo ma aprirà al pubblico solo domenica (2 ottobre 2021I e che fino al 30 gennaio 2022 occuperà Palazzo Strozzi a Firenze. (via Designboom, Adnkronos)

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la BMW M3 GT2 creata da Jeff Koons nel 2010. Immagine via Designboom

la BMW M3 GT2 creata da Jeff Koons nel 2010. Immagine via Designboom

Spugne e coralli d'argilla scolpiti da Marguerita Hagan, tanto realisti da richiedere mesi di lavoro

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Di Philadelphia Marguerita Hagan, è appasssionata di vita sottomarina. Gli organismi che popolano le profondità oceaniche, anche i più minuti, quelli che non si vedono a occhio nudo, la affascinano e nel tempo sono diventati il centro della sua pratica artistica.

La Hagan li osserva, li studia, e poi da loro trae ispirazione per le sue sculture d’argilla dipinta. Non si può dire che li riproduca, perchè la maggior parte delle volte li rielabora in creazioni che, però, mantengono inalterato lo stupore che l’artista prova di fronte alla quasi miracolosa visione di queste creature.

E’ il caso della recente serie “Marine Abstracts” in cui il nome stesso rende evidente la volontà di Marguerita Hagan di reinventare le architetture marine organiche in forme ripetitive fino ai limiti dell’astrazione. Come nel capitolo dedicato alle spugne di mare (“Cayman Crush” perchè l’artista, in questo caso, ha osservato organismi delle isole britanniche situate nel Mar dei Caraibi), che Hagan sceglie per il loro importante valore all’interno dell’escosistema degli oceani (ma anche come simbolico in termini di cura umana). E che modella con maniacale precisione in migliaia di protuberaze, buchetti e volute.

"Le spugne sono il sistema di filtraggio dell'oceano che elimina oltre il 90% dei suoi batteri-scrive sul suo sito- producendo anche ossigeno. Il primo trattamento per l'HIV è stato modellato sui composti di una specifica spugna marina e il primo farmaco per il cancro di origine marina proveniva dalle spugne di mare. L'elenco continua a rendere la protezione del più grande ecosistema del nostro pianeta, l'oceano, un investimento cruciale."

A stupire tuttavia è la tecnica scelta da Hagan. Un processo talmente lungo e scrupoloso (eseguito totalmente a mano), tanto che alcune sculture possono richiedere mesi di lavoro prima di essere completate. D’altra parte, una volta lavorata la ceramica viene cotta dalle otto alle dieci volte. E poi dipinta con smalti: bianchi, rosa e lilla.

Per vedere altre creature marine, studiate e reinventate da Marguerita Hagan nelle sue impressionanti opere ceramiche d’arte applicata, il sito internet dell’artista e il suo account instagram potranno essere d’aiuto. (via Colossal)

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Teamlab Architects progetta una scuola materna per forgiare la mente degli adulti di domani attraverso una nuova idea di spazio

Images by Vincent Hecht

Teamlab Architects, lo studio di progettazione architettonica del collettivo artistico Temalab conosciuto in tutto il mondo per l’uso massiccio di nuove tecnologie, ha creato una scuola materna a Nagareyama (prefettura di Chiba). L’edificio, questa volta però, non si distingue per le innovazioni digitali ma per un uso dello spazio fuori dagli schemi.

Pensato per la formazione della mente di una comunità di domani, capace di adattars ai cambiamenti di vita e al lavoro in team, il complesso a forma poligonale, si distingue per l’assenza di un centro e la capacità di far sviluppare ai bambini il concetto di spazio attraverso tutti i sensi.

"Una capacità necessaria nella società dell'informazione-spiegano- è la consapevolezza spaziale, che si dice venga allenata utilizzando il cervello e il corpo contemporaneamente in spazi tridimensionali. Le città sono piene di pianure a causa dello sviluppo di strade che favoriscono le ruote (...) Nel cortile della scuola ci sono solo montagne, sabbia e acqua."

Nella scuola materna di Temlab le finestre si discostano dai muri, lucernari e stratagemmi architettonci vari, affermano la varietà spaziale e suggeriscono che la curiosità verrà ripagata da continue scoperte. I bambini, ad esempio, possono raggiungere i libri e sedersi sugli scaffali della biblioteca. Così come camminare su delle reti nel cortile interno al piano superiore vedenedo contemporaneamente i loro compagni che giocano nella sabbia in quello inferiore o nel giardino. Grandi vetrate fanno il resto

Tutti gli spazi, infatti, sono concepiti per essere aperti e condivisi.

"Nella contemporanea società dell'informazione, il modo in cui lavoriamo continua a cambiare drasticamente. Piuttosto che continuare a operare nella stessa posizione o ambito dall'inizio fino alla pensione, come avveniva prima della società dell'informazione, ora è necessario cambiare la propria funzione lavorativa e collaborare con persone di diversi settori (co- creare) per realizzare qualcosa".

Viene da se che la diversità viene vissuta come un valore e incoraggiata. Secondo Teamlab Architects, l’edificio così com’è concepito (sia per la varietà spaziale che per i forti colori a contrasto mixati) creerebbe nei bambini l’idea di preservarla e farne tesoro.

La scuola materna di Temlab Architects, infine, nasce in un nuovo quartiere residenziale ed è ideato per integrarsi con le strutture architettoniche della zona. Il progetto si chiama Kidslabo Minami-Nagareyama Nursery. Le drammmatiche e innovative installazioni del collettivo si possono, invece, seguire sul loro account instagram. (via Designboom)

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