Edi Rama non è un politico con attitudini artistiche. E’ il primo artista di professione che abbia raggiunto i vertici del potere. Perché Edi Rama è il premier albanese. E adesso le sue opere sono anche esposte alla Biennale di Venezia 2017, “VIVA ARTE VIVA”, curata da Christine Macel.
Figlio di uno scultore di regime durante il comunismo, Edi Rama, ha avuto una vita piena di successi: giocatore di basket nella squadra nazionale, pittore, professore di arti visive e poi la carriera politica culminata col ruolo di primo ministro.
Ma questo non è bastato a fargli abbandonare la voglia di dipingere e creare. Così, visto che il tempo era poco, Edi Rama ha cominciato a fare degli schizzi durante le riunioni ufficiali della sua agenda governativa. Mentre incontrava i ministri o tentava di risolvere qualche problema politico, lui disegnava. Prima erano dei veri e propri scarabocchi ma poi hanno cominciato a strutturarsi. Adesso sono coloratissimi, compositivamente equilibrati, hanno forme sinuose e sono rigorosamente tracciati su “materiale d’ufficio”: fogli con l’ordine dei lavori delle riunioni, pagine dell’agenda, carta intestata ministeriale.
“(…) Edi Rama, che da artista è diventato uomo politico di primo piano- scrive Christine Macel nell’introduzione al catalogo della 57esima Esposizione Internazione d’Arte- attualmente primo ministro dell’Albania, la cui attività si colloca oggi negli interstizi non più del suo tempo libero ma di quello dedicato al lavoro, realizzando dei ‘doodles’ nel corso delle riunioni, dei disegni che formeranno poi carte da parati, che riaffermano l’abbandonarsi felice al disegno”.