Short-Circuits | Piu' di 20 grandi opere di Chen Zhen, da oggi, all'Hangar Bicocca. Guarda le foto della mostra!

Chen Zhen Jardin-Lavoir, 2000 Veduta dell’installazione, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2020 © ADAGP, Parigi Courtesy Pirelli HangarBicocca, Milano, e GALLERIA CONTINUA Foto: Agostino Osio

Chen Zhen Jardin-Lavoir, 2000 Veduta dell’installazione, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2020 © ADAGP, Parigi Courtesy Pirelli HangarBicocca, Milano, e GALLERIA CONTINUA Foto: Agostino Osio

Da oggi, il Pirelli Hangar Bicocca (Milano) ospita l’importante retrospettiva “Short-Circuits” (ne ho già parlato qui). dedicata a Chen Zhen. La mostra, curata da Vicente Todoli, esplora il lavoro dell’artista di origini cinesi negli ultimi dieci anni della sua vita (fino a 2000, anno in cui scompare prematuramente). E lo fa in grande stile e in grande scala: attraverso oltre venti installazioni molto ingombranti e altrettanto scenografiche.

Chi è Chen Zhen in sintesi: Nasce a Shangia in Cina nel ‘55 da una famiglia di medici. Da adolescente supera il buio periodo della Rivoluzione Culturale. Inizia a dedicarsi alla pittura. Presto scopre di soffrire di una forma di anemia emolitica. Nell’86 si trasferisce Parigi e il suo linguaggio cambia: abbandonata la pittura e si dedica soprattutto a grandi installazioni, che mantengono tuttavia un sapore pittorico, nella grazia degli elementi che le compongono e nel colore..

Chen Zhen, cerca durante tutta la sua produzione di trovare una sintesi visiva che unisca gli elementi estetici del suo paese d’origine, con i luoghi con cui entra in contatto. Anche la malattia influisce sulla sua percezione del valore del tempo e dello spazio, e gli regale una nuova sensibilità verso il corpo mano, e le parti che lo compongono. Vedrà anche l’arte come un percorso di guarigione e di cura. Infatti, una volta ha dichiarato: “Come artista, il mio sogno è di diventare un medico. ”

Gli aspetti che rendono la sua opera importante, li spiegano così all’Hangar Bicocca: "l’artista ha saputo superare il divario tra l’espressività orientale e quella occidentale, attraverso opere di grande potenza visiva che anticipano la complessità socio-politica del mondo di oggi, analizzando temi come la globalizzazione, il consumismo e il loro rapporto con la tradizione."

La mostra Short-Curcuits: Gli spazi espositivi del Pirelli Hangar Bicocca sono tanto belli quanto difficili da gestire: soffitti altissimi, un open space enorme. Per risolvere il problema gli organizzatori hanno giocato in attacco anzichè in difesa. Sono partiti dal metodo creativo sviluppato dall’artista, il “fenomeno del cortocircuito”, cioè l’abitudine di Chen Zhen di trovare significati nascosti, che l’opera, secondo lui, lasciava individuare solo dopo essere stata spostata dal contesto originale per cui era stata concepita in un luogo diverso.

Così le instalazioni, posizionate negli spazi privi di privacy dell’Hangar e accostate a dialogare tra loro, causano una moltitudine di “corto circuiti”. "La concezione della mostra riflette questa pratica, creando accostamenti inediti tra le opere esposte e mettendo in luce i numerosi rimandi e le connessioni presenti nel lavorodell’artista in aperto dialogo con diversi temi: la globalizzazione e il consumismo, ilsuperamento dell’egemonia dei valori occidentali e l’incontro tra differenti culture."

La mostra “Short-Circuits” dedicata a Chen Zhen , rimarrà al Pirelli Hangar Bicocca fino al 21 febbraio 2021. L’ingresso è gratuito ma lo spazio espositivo apre solo dal giovedì alla domenica (dalle 10 e mezza alle 20 e 30).

Galleria Continua che seguiva l’artista quando ancora era in vita, in occasione di questa mostra gli ha dedicato un corposo approdondimento virtuale.

In coda a questo post tutte le foto della mostra.

Chen Zhen . Jue Chang, Dancing Body – Drumming Mind (The Last Song), 2000 Veduta dell’installazione e performance, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2020 PINAULT COLLECTION © ADAGP, Parigi Courtesy Pirelli HangarBicocca, Milano Foto: Francesco Margaroli

Chen Zhen . Jue Chang, Dancing Body – Drumming Mind (The Last Song), 2000 Veduta dell’installazione e performance, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2020 PINAULT COLLECTION © ADAGP, Parigi Courtesy Pirelli HangarBicocca, Milano Foto: Francesco Margaroli

Chen Zhen Round Table, 1995 Veduta della mostra, Short-circuits, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2020 © ADAGP, Parigi Courtesy Pirelli HangarBicocca, Milano Foto: Agostino Osio

Chen Zhen Round Table, 1995 Veduta della mostra, Short-circuits, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2020 © ADAGP, Parigi Courtesy Pirelli HangarBicocca, Milano Foto: Agostino Osio

Chen Zhen . Jue Chang, Dancing Body – Drumming Mind (The Last Song), 2000 (detail) Installation view, Pirelli HangarBicocca, Milan, 2020 PINAULT COLLECTION © ADAGP, Paris Courtesy Pirelli HangarBicocca, Milan Photo: Agostino Osio

Chen Zhen . Jue Chang, Dancing Body – Drumming Mind (The Last Song), 2000 (detail) Installation view, Pirelli HangarBicocca, Milan, 2020 PINAULT COLLECTION © ADAGP, Paris Courtesy Pirelli HangarBicocca, Milan Photo: Agostino Osio

Chen Zhen Six Roots Enfance / Garçon - Childhood / Boy, 2000 Veduta dell’installazione, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2020 © ADAGP, Parigi Courtesy Pirelli HangarBicocca, Milano, e GALLERIA CONTINUA Foto: Agostino Osio

Chen Zhen Six Roots Enfance / Garçon - Childhood / Boy, 2000 Veduta dell’installazione, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2020 © ADAGP, Parigi Courtesy Pirelli HangarBicocca, Milano, e GALLERIA CONTINUA Foto: Agostino Osio

Chen Zhen Six Roots Enfance / Garçon - Childhood / Boy, 2000 (dettaglio) Veduta dell’installazione, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2020 © ADAGP, Parigi Courtesy Pirelli HangarBicocca, Milano, e GALLERIA CONTINUA Foto: Agostino Osio

Chen Zhen Six Roots Enfance / Garçon - Childhood / Boy, 2000 (dettaglio) Veduta dell’installazione, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2020 © ADAGP, Parigi Courtesy Pirelli HangarBicocca, Milano, e GALLERIA CONTINUA Foto: Agostino Osio

Chen Zhen The Voice of Migrators, 1995 Veduta dell’installazione, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2020 PINAULT COLLECTION © ADAGP, Parigi Courtesy Pirelli HangarBicocca, Milano Foto: Agostino Osio

Chen Zhen The Voice of Migrators, 1995 Veduta dell’installazione, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2020 PINAULT COLLECTION © ADAGP, Parigi Courtesy Pirelli HangarBicocca, Milano Foto: Agostino Osio

Chen Zhen Veduta della mostra, Short-circuits, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2020 © ADAGP, Parigi Courtesy Pirelli HangarBicocca, Milano Foto: Agostino Osio

Chen Zhen Veduta della mostra, Short-circuits, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2020 © ADAGP, Parigi Courtesy Pirelli HangarBicocca, Milano Foto: Agostino Osio

Chen Zhen Purification Room, 2000 Veduta dell’installazione, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2020 © ADAGP, Parigi Courtesy Pirelli HangarBicocca, Milano, e GALLERIA CONTINUA Foto: Agostino Osio

Chen Zhen Purification Room, 2000 Veduta dell’installazione, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2020 © ADAGP, Parigi Courtesy Pirelli HangarBicocca, Milano, e GALLERIA CONTINUA Foto: Agostino Osio

Chen Zhen Purification Room, 2000 (dettaglio) Veduta dell’installazione, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2020 © ADAGP, Parigi Courtesy Pirelli HangarBicocca, Milano, e e GALLERIA CONTINUA Foto: Agostino Osio

Chen Zhen Purification Room, 2000 (dettaglio) Veduta dell’installazione, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2020 © ADAGP, Parigi Courtesy Pirelli HangarBicocca, Milano, e e GALLERIA CONTINUA Foto: Agostino Osio

Chen Zhen Round Table, 1995 Veduta della mostra, Short-circuits, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2020 © ADAGP, Parigi Courtesy Pirelli HangarBicocca, Milano Foto: Agostino Osio

Chen Zhen Round Table, 1995 Veduta della mostra, Short-circuits, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2020 © ADAGP, Parigi Courtesy Pirelli HangarBicocca, Milano Foto: Agostino Osio

Chen Zhen Obsession de longévité,1995 Veduta dell’installazione, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2020 © ADAGP, Parigi Courtesy Pirelli HangarBicocca, Milano Foto: Agostino Osio

Chen Zhen Obsession de longévité,1995 Veduta dell’installazione, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2020 © ADAGP, Parigi Courtesy Pirelli HangarBicocca, Milano Foto: Agostino Osio

Chen Zhen Le bureau de change, 1996-2004 Veduta dell’installazione, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2020 © ADAGP, Parigi Courtesy Pirelli HangarBicocca, Milano, e GALLERIA CONTINUA Foto: Agostino Osio

Chen Zhen Le bureau de change, 1996-2004 Veduta dell’installazione, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2020 © ADAGP, Parigi Courtesy Pirelli HangarBicocca, Milano, e GALLERIA CONTINUA Foto: Agostino Osio

Chen Zhen Le Rite suspendu / mouillé, 1991 Veduta dell’installazione, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2020 © ADAGP, Parigi Courtesy Pirelli HangarBicocca, Milano, e de Sarthe Gallery, Hong Kong Foto: Agostino Osio

Chen Zhen Le Rite suspendu / mouillé, 1991 Veduta dell’installazione, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2020 © ADAGP, Parigi Courtesy Pirelli HangarBicocca, Milano, e de Sarthe Gallery, Hong Kong Foto: Agostino Osio

Chen Zhen Jardin-Lavoir, 2000 Veduta dell’installazione, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2020 © ADAGP, Parigi Courtesy Pirelli HangarBicocca, Milano, e GALLERIA CONTINUA Foto: Agostino Osio

Chen Zhen Jardin-Lavoir, 2000 Veduta dell’installazione, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2020 © ADAGP, Parigi Courtesy Pirelli HangarBicocca, Milano, e GALLERIA CONTINUA Foto: Agostino Osio

Chen Zhen, l'artista che trasformava in vibranti poesie sedie e vasi da notte. Da non perdere all'Hangar Bicocca

Chen Zhen Jue Chang, Dancing Body – Drumming Mind (The Last Song), 2000 Veduta dell’installazione, Kunsthalle Wien, Vienna, 2007 Collezione Pinault Courtesy GALLERIA CONTINUA © ADAGP, Parigi Foto: Ela Bialkowska

Chen Zhen Jue Chang, Dancing Body – Drumming Mind (The Last Song), 2000 Veduta dell’installazione, Kunsthalle Wien, Vienna, 2007 Collezione Pinault Courtesy GALLERIA CONTINUA © ADAGP, Parigi Foto: Ela Bialkowska

Morto a soli 45 anni per uno scherzo del destino (le conseguenze di un banale intervento chirurgico), l’artista cinese Chen Zhen, con l’idea di malattia e lo spettro della fine aveva convissuto tutta la vita. Era malato di anemia emolitica. E questa consapevolezza si ritrova nelle sue opere. Come d’altra parte tutte le altre esperienze cardine della sua esistenza. Perché quando si guarda una scultura di Chen Zhen, sembra di sentire parlare Chen Zhen.

A ottobre l’Hangar Bicocca gli dedicherà la mostra “Short Circuits” (“Cortocircuiti” a cura di Vicente Todoli ). In cui riunirà alcune tra le sue opere più significative realizzate tra il 1991 e il 2000. Insomma più o meno da quando abbandona la pittura fino alla sua scomparsa.

Nato a Shangai, Chen Zhen abbandona la Cina nell’86 per trasferirsi a Parigi. Dove il suo lavoro si evolverà abbracciando le 3 dimensioni. Ma l’animo da pittore un po’ gli resta, per esempio nell’amore per l’equilibrio un tantino civettuolo delle composizioni, o nel moltiplicarsi delle linee che si riversano come ornamenti indisciplinati alla base delle sculture.

Ma che cosa si deve aspettare chi il lavoro di Chen Zhen non l’ha mai visto? Sculture monumentali, grandi nelle dimensioni, potenti nello sviluppo e affilate nel massaggio. Fatte con oggetti d’uso quotidiano. Come sedie, tavoli, letti e persino vasi da notte. Colorati con lacche rosse e nere o lasciati del colore naturale del legno. Infatti, gli oggetti d’uso quotidiano di Chen Zhen in linea di massima non sono quelli che si trovano nelle case contemporanee. Vengono da Oriente e da Occidente e sono spesso antichi. Ma tanto diffusi in un luogo o nell’altro, in un periodo o nell’altro, da diventare simboli di purificazione del popolo di un continente o addirittura di un Paese. Ma anche metafore ed elementi compositivi.

Gli argomenti ricorrenti (tutt’oggi molto attuali) sono: il potere di guarigione dell’arte, la globalizzazione, la sintesi tra pensiero orientale e pensiero occidentale, il consumismo. La spiritualità e una buona dose di biografia dell’artista si insinuano in ognuna di queste riflessioni.

Chen Zhen è celebrato come uno dei più importanti artisti della contemporaneità. Le sue opere sono state esposte alla Biennale di Venezia per 3 volte. Diverse sono conservate in importanti musei come il Centre Pompidou, la Pinault Collection o il MAXXI di Roma.

Chen Zhen Short-Circuits” al Pirelli Hangar Bicocca di Milano inaugurerà il prossimo dal 15 ottobre (2020) e si chiuderà al 21 febbraio 2021. Un appuntamento assolutamente da non perdere.

Chen Zhen Le Rite suspendu / mouillé, 1991 Courtesy GALLERIA CONTINUA © ADAGP, Parigi Foto: Ela Bialkowska

Chen Zhen Le Rite suspendu / mouillé, 1991 Courtesy GALLERIA CONTINUA © ADAGP, Parigi Foto: Ela Bialkowska

Chen Zhen Jue Chang, Dancing Body – Drumming Mind (The Last Song), 2000 Veduta dell’installazione, Kunsthalle Wien, Vienna, 2007 Collezione Pinault Courtesy GALLERIA CONTINUA © ADAGP, Parigi Foto: Ela Bialkowska

Chen Zhen Jue Chang, Dancing Body – Drumming Mind (The Last Song), 2000 Veduta dell’installazione, Kunsthalle Wien, Vienna, 2007 Collezione Pinault Courtesy GALLERIA CONTINUA © ADAGP, Parigi Foto: Ela Bialkowska

Chen Zhen Round Table, 1995 Veduta dell’installazione, Palazzo delle Nazioni , Ginevra, 1995 Centre national des arts plastiques, inv.: FNAC 02-532 entrusted to Centre Pompidou, Musée national d’art moderne – Centre de Création industrielle, 2003 Co…

Chen Zhen Round Table, 1995 Veduta dell’installazione, Palazzo delle Nazioni , Ginevra, 1995 Centre national des arts plastiques, inv.: FNAC 02-532 entrusted to Centre Pompidou, Musée national d’art moderne – Centre de Création industrielle, 2003 Courtesy GALLERIA CONTINUA © ADAGP, Parigi Foto: Chen Zhen

Chen Zhen Daily Incantations, 1996 Veduta dell’installazione, Deitch Projects, New York, 1996 Courtesy GALLERIA CONTINUA © ADAGP, Parigi Foto: Tom Powell

Chen Zhen Daily Incantations, 1996 Veduta dell’installazione, Deitch Projects, New York, 1996 Courtesy GALLERIA CONTINUA © ADAGP, Parigi Foto: Tom Powell

Chen Zhen Fu Dao / Fu Dao, Upside-down Buddha / Arrival at Good Fortune, 1997 Veduta dell’installazione, CCA – Center for Contemporary Art, Kitakyushu, , 1997 Courtesy GALLERIA CONTINUA © ADAGP, Parigi Foto: Chen Zhen

Chen Zhen Fu Dao / Fu Dao, Upside-down Buddha / Arrival at Good Fortune, 1997 Veduta dell’installazione, CCA – Center for Contemporary Art, Kitakyushu, , 1997 Courtesy GALLERIA CONTINUA © ADAGP, Parigi Foto: Chen Zhen

Chen Zhen Prayer Wheel – “Money makes the Mare Go” (Chinese slang), 1997 (dettaglio)  Veduta dell’installazione, P.S.1 Contemporary Art Center, New York, 1997-1998 Collezione PinaultCourtesy GALLERIA CONTINUA © ADAGP, Parigi Foto: Chen Zhen

Chen Zhen Prayer Wheel – “Money makes the Mare Go” (Chinese slang), 1997 (dettaglio) Veduta dell’installazione, P.S.1 Contemporary Art Center, New York, 1997-1998 Collezione PinaultCourtesy GALLERIA CONTINUA © ADAGP, Parigi Foto: Chen Zhen

Chen Zhen Purification Room, 2000 (dettaglio) Courtesy GALLERIA CONTINUA © ADAGP, Parigi Foto: Sebastiano Pellion di Persano

Chen Zhen Purification Room, 2000 (dettaglio) Courtesy GALLERIA CONTINUA © ADAGP, Parigi Foto: Sebastiano Pellion di Persano

Chen Zhen Jardin-Lavoir, 2000 (dettaglio) Veduta dell’installazione, Galleria Continua, Boissy-le Châtel, 2016 Courtesy GALLERIA CONTINUA © ADAGP, Parigi Foto: Oak Taylor-Smith

Chen Zhen Jardin-Lavoir, 2000 (dettaglio) Veduta dell’installazione, Galleria Continua, Boissy-le Châtel, 2016 Courtesy GALLERIA CONTINUA © ADAGP, Parigi Foto: Oak Taylor-Smith

Chen Zhen Jardin-Lavoir, 2000 Veduta dell’installazione, Galleria Continua, L'Avana, 2017-2018 Courtesy GALLERIA CONTINUA © ADAGP, Parigi Foto: Nestor Kim

Chen Zhen Jardin-Lavoir, 2000 Veduta dell’installazione, Galleria Continua, L'Avana, 2017-2018 Courtesy GALLERIA CONTINUA © ADAGP, Parigi Foto: Nestor Kim

Chen Zhen Jardin-Lavoir, 2000 (dettaglio) Veduta dell’installazione, Galleria Continua, L'Avana, 2017-2018 Courtesy GALLERIA CONTINUA © ADAGP, Parigi Foto: Nestor Kim

Chen Zhen Jardin-Lavoir, 2000 (dettaglio) Veduta dell’installazione, Galleria Continua, L'Avana, 2017-2018 Courtesy GALLERIA CONTINUA © ADAGP, Parigi Foto: Nestor Kim