Da oggi, il Pirelli Hangar Bicocca (Milano) ospita l’importante retrospettiva “Short-Circuits” (ne ho già parlato qui). dedicata a Chen Zhen. La mostra, curata da Vicente Todoli, esplora il lavoro dell’artista di origini cinesi negli ultimi dieci anni della sua vita (fino a 2000, anno in cui scompare prematuramente). E lo fa in grande stile e in grande scala: attraverso oltre venti installazioni molto ingombranti e altrettanto scenografiche.
Chi è Chen Zhen in sintesi: Nasce a Shangia in Cina nel ‘55 da una famiglia di medici. Da adolescente supera il buio periodo della Rivoluzione Culturale. Inizia a dedicarsi alla pittura. Presto scopre di soffrire di una forma di anemia emolitica. Nell’86 si trasferisce Parigi e il suo linguaggio cambia: abbandonata la pittura e si dedica soprattutto a grandi installazioni, che mantengono tuttavia un sapore pittorico, nella grazia degli elementi che le compongono e nel colore..
Chen Zhen, cerca durante tutta la sua produzione di trovare una sintesi visiva che unisca gli elementi estetici del suo paese d’origine, con i luoghi con cui entra in contatto. Anche la malattia influisce sulla sua percezione del valore del tempo e dello spazio, e gli regale una nuova sensibilità verso il corpo mano, e le parti che lo compongono. Vedrà anche l’arte come un percorso di guarigione e di cura. Infatti, una volta ha dichiarato: “Come artista, il mio sogno è di diventare un medico. ”
Gli aspetti che rendono la sua opera importante, li spiegano così all’Hangar Bicocca: "l’artista ha saputo superare il divario tra l’espressività orientale e quella occidentale, attraverso opere di grande potenza visiva che anticipano la complessità socio-politica del mondo di oggi, analizzando temi come la globalizzazione, il consumismo e il loro rapporto con la tradizione."
La mostra Short-Curcuits: Gli spazi espositivi del Pirelli Hangar Bicocca sono tanto belli quanto difficili da gestire: soffitti altissimi, un open space enorme. Per risolvere il problema gli organizzatori hanno giocato in attacco anzichè in difesa. Sono partiti dal metodo creativo sviluppato dall’artista, il “fenomeno del cortocircuito”, cioè l’abitudine di Chen Zhen di trovare significati nascosti, che l’opera, secondo lui, lasciava individuare solo dopo essere stata spostata dal contesto originale per cui era stata concepita in un luogo diverso.
Così le instalazioni, posizionate negli spazi privi di privacy dell’Hangar e accostate a dialogare tra loro, causano una moltitudine di “corto circuiti”. "La concezione della mostra riflette questa pratica, creando accostamenti inediti tra le opere esposte e mettendo in luce i numerosi rimandi e le connessioni presenti nel lavorodell’artista in aperto dialogo con diversi temi: la globalizzazione e il consumismo, ilsuperamento dell’egemonia dei valori occidentali e l’incontro tra differenti culture."
La mostra “Short-Circuits” dedicata a Chen Zhen , rimarrà al Pirelli Hangar Bicocca fino al 21 febbraio 2021. L’ingresso è gratuito ma lo spazio espositivo apre solo dal giovedì alla domenica (dalle 10 e mezza alle 20 e 30).
Galleria Continua che seguiva l’artista quando ancora era in vita, in occasione di questa mostra gli ha dedicato un corposo approdondimento virtuale.
In coda a questo post tutte le foto della mostra.