Cai Guo Qiang ha dipinto con gli esplosivi un enorme e coloratissimo fungo atomico nel cielo di Chicago

cai guo quiang, color moshroom cloud, photo by zoheyr doctor and reed essick, courtesy cai studio

cai guo quiang, color moshroom cloud, photo by zoheyr doctor and reed essick, courtesy cai studio

L’artista cinese Cai Guo-Qiang (di cui ho già parlato qui) ha recentemente realizzato l’installazione effimera ‘Color Mushroom Cloud’. Cioè un coloratissimo fungo atomico a grandezza naturale. Dipinto con gli esplosivi nel cielo di Chicago.

‘Color Mushroom Cloud’ di Cai Guo Qiang ha concluso ‘reactions: new perspectives on our nuclear legacy’, una serie di eventi pubblici organizzati dall’Università di Chicago per il settantacinquesimo anniversario della prima reazione nucleare a catena artificiale. 

L’esperimento si svolse nel 1942, sotto la supervisione di Enrico Fermi,  ed ebbe luogo nel campo da racquets (sport simile allo squash), situato proprio sotto le tribune dello stadio dell’Università di Chicago. Fermi era sicuro di avere tutto sotto controllo ma, come gli storici ufficiali della Commissione per l'Energia Atomica avrebbero commentato più tardi, il rischio di condurre un esperimento potenzialmente catastrofico in una delle aree più densamente popolate della nazione non era affatto  scongiurato.

L’opera di Cai Guo Qiang è stata vista dal vivo da centinaia di persone e da molte di piu’ durante la diretta video online. Lo scopo dell’installazione era indurre a riflettere su come quel momento abbia cambiato la nostra Storia.

'Siamo di fronte a incessanti violenza e terrore in tutto il mondo ', ha spiegato Cai Guo-Qiang. "Gli esseri umani hanno creato un potente mezzo per la devastazione su vasta scala, eppure c'è ancora qualcuno che usa questo potere per creare la bellezza, e questo, di per sé, dà all'umanità un po 'di speranza".

La realizzazione dell’opera, com’è abitudine del famoso artista, ha richiesto una lunga preparazione. Il tempo in cui è stato possibile vedere ‘Color Mushroom Cloud’ invece è stato poco: una volta raggiunta l’altezza massima del fusto, i proiettili esplosivi in vari colori (in cui era installato un microchip) l’hanno sovrastato e sono scoppiati all’unisono formando il cappello. I colori si sono dissolti dopo solo 10 secondi.
L’installazione ha raggiunto un’altezza complessiva di 75 metri (alludendo al 75esimo anniversario). Lo spettacolo si è tenuto alle 15 e 25 esattamente lo stesso orario in cui Fermi cominciò il suo esperimento.

Non è la prima volta che Cai Guo-Qiang entra nel merito di quest’argomento con le sue spettacolari installazioni. La prima è stata nel ‘94 con ‘Earth has its black hole too: project for extraterrestrials no. 16’ realizzata ad Hiroshima in Giappone e che gli è valsa il premio Hiroshima in onore del contributo alla pace umana. In fondo a quest’articolo trovate il video di un’altra installazione di Cai Guo-Qiang svoltasi a Hiroshima più recentemente. (via designboom)

photo by jean lachat, courtesy cai studio

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photo by zoheyr doctor and reed essick, courtesy cai studio

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photo by wen-you cai, courtesy cai studio

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photo by john zich, courtesy cai studio

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‘The Prada Double Club Miami’: Carsten Höller traforma degli antichi studi cinematografici di Miami in un night club esclusivo

Carsten Höller, The Prada Double Club; Image Courtesy of Fondazione Prada

Carsten Höller, The Prada Double Club; Image Courtesy of Fondazione Prada

L’artista concettuale di origine tedesca Carsten Höller sarà a Miami in occasione della fiera-evento Art Basel con un installazione importante e un po’ matta. Anzi “schizofrenica”, come specifica lo stesso Höller. Realizzata in collaborazione con Fondazione Prada, si intitola ‘The Prada Double Club Miami’ ed è un vero e proprio night club. Che da domani sera alle 22 e 30 aprirà al pubblico (fino al 7 dicembre).

Carsten Höller, che solo lo scorso anno era a Milano con una personale all’Angar Bicocca, è solito invitare il pubblico a partecipare all’opera d’arte in ambienti familiari ma modificati ad hoc; un po’ come se il visitatore fosse un topo da laboratorio. Lo scopo è quello di spingerlo a interrogarsi sull’affidabilità dei suoi sensi e sulla sua conseguente lettura della realtà. 

‘The Prada Double Club Miami’ è stato realizzato in un complesso di studi cinematografici degli anni ‘20 e non è il primo night club di Höller. L’artista, infatti, ne aveva già creato uno a Londra nel 2008 (‘Double Club’). Ma gli organizzatori assicurano che questa seconda versione dell’installazione non sarà una replica.
"The Prada Double Club Miami” offre un approccio innovativo alle nozioni di divertimento e ospitalità- è scritto sul sito di Fondazione Prada- creando allo stesso tempo un dialogo tra arte contemporanea, musica, lifestyle e design. L’iconico progetto di Carsten Höller, tenutosi a Londra nel 2008 per una durata di otto mesi, è proposto a Miami in una seconda e inedita versione.”

E Carsten Höller aggiunge in un' intervista rilasciata a designboom: "il concetto è di due luoghi diversi che sono uno accanto all'altro e condividono tempo e spazio, ma non si mescolano. E' ancora più un progetto artistico rispetto a quello di Londra, perché riguarda i colori. Quando lo vedi di notte, fuori ci sono colori folli. Invece, quando entri, non è solo bianco e nero, ma al 100% bianco e nero, inclusi il bar, le bevande e le persone che lavorano lì. Che avranno tutti la faccia dipinta e gli occhiali da sole in modo da non mostrare gli occhi."

Il locale notturno, infatti, disporrà di due spazi: uno interno e un giardino tropicale esterno. Non a caso l’opera intende indagare il tema del doppio. Al chiuso il club sarà quasi monocromatico mentre fuori i colori saranno incredibilmente vividi: “ Voglio che gli ospiti si sentano come se fossero l'unico elemento di colore nel lato monocromatico che ha solo grigi, neri e bianchi, come se fossero un elemento estraneo in un film in bianco e nero- ha spiegato Höller - e che abbiano l’impressione di essere pallidi nell'altro iper-policromatico lato, dove i tropici colpiscono un po' troppo forte.” 

Performance live e dj di fama internazionale all’interno e musica caraibica all’esterno, faranno il resto. Peccato che l’installazione di Carsten Höller ad Art Basel Miami Beach, per nulla democraticamente, sarà riservata a “un gruppo selezionato di ospiti”. (via Designboom)

All Images Courtesy of Fondazione Prada

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Cai Guo-Quiang l’artista che dipinge con la polvere da sparo fa scintille al Museo del Prado

accensione della pittura a polvere da sparo, "spirit of paiting" di cai guo-quiang al salón de reinos, madrid, 2017  immagine © museo nacional del prado

accensione della pittura a polvere da sparo, "spirit of paiting" di cai guo-quiang al salón de reinos, madrid, 2017  immagine © museo nacional del prado

Le opere dell’artista Cai Guo-Quiang sono come spettacoli pirotecnici. Anzi a volte sono proprio spettacoli pirotecnici. Perché Cai Guo-Quiang da trent’anni racconta il mondo di oggi e di ieri, le contraddizioni e i dilemmi filosofici dell’uomo contemporaneo, con gli esplosivi. 
Il suo preferito è la polvere da sparo con cui riesce a produrre enormi dipinti ricchi di particolari, spesso citando i grandi maestri del passato.

E’ il caso della sua ultima mostra ‘Spirit of paiting’, in corso al Museo del Prado (fino al 4 marzo 2018), in cui Cai Guo-Quiang ha creato otto dipinti ispirandosi alla collezione madrilena e in particolare a El Greco, per cui Cai nutre una passione di vecchia data.

cai guo-quiang durante l'accensione della polvere da sparo al salón de reinos, madrid, 2017; immagine © museo nacional del prado

cai guo-quiang durante l'accensione della polvere da sparo al salón de reinos, madrid, 2017; immagine © museo nacional del prado

Per quanto i dipinti con la polvere da sparo siano il suo marchio di fabbrica, Cai Guo-Quiang usa una vasta rosa di medium espressivi (installazioni, video, performance) con cui realizza delle opere semplici e spettacolari. Si serve dell’aiuto di decine di assistenti (esperti di calligrafia, scultori cinesi, pescatori giapponesi, scalatori di roccia) e riesce sempre a conquistare il pubblico. 

Ma anche la critica che, per esempio, nel 1999 l’ha premiato  con  il leone d’oro alla Biennale di Venezia.

'salon de reinos', cai guo-qiang, polvere da sparo su tela, 360 x 600 cm 2017; courtesy © museo nacional del prado

'salon de reinos', cai guo-qiang, polvere da sparo su tela, 360 x 600 cm 2017; courtesy © museo nacional del prado

‘Spirit of paiting’ però focalizza la sua attenzione sul solo percorso pittorico dell’artista cinese attualmente residente a New York. Ci sono dipinti ad olio e acrilico su tela creati da Guo-Quiang  all’inizio della sua carriera. Ma anche schizzi rari e disegni su scatole di fiammiferi del padre Cai Ruiqin, maestro di calligrafia e pittore tradizionale, che guidò il figlio nei primi anni della carriera.
Cai Guo-Quiang  ha anche creato otto opere in esclusiva per la mostra al Museo del Prado. Per farlo è rimasto qualche settimana a Madrid e ha usato la ‘Sala dei Regni(Salón de Reinos) o ‘Sala Grande’ (che in realtà è un edificio a parte, recentemente acquisito dal Prado) come studio. La residenza dell’artista cinese si è conclusa con la realizzazione-performance (si è svolta davanti al pubblico) del monumentale dipinto ‘Spirit of paiting’ (18 metri di lunghezza per 3 di altezza).

immagine delle gallerie espositive "spirit of paiting. cai guo-qiang at the prado '; photo by wen-you cai, courtesy cai studio

immagine delle gallerie espositive "spirit of paiting. cai guo-qiang at the prado '; photo by wen-you cai, courtesy cai studio

Il corpo di lavori dipinti con la polvere da sparo, come dice il titolo, è ispirato allo spirito dei pittori che occupano il museo con la loro opera senza tempo. Ma il vero obbiettivo della mostra (come nel caso di ‘Ai Weiwei: Libero’ a Palazzo Strozzi) era creare un dialogo tra il lavoro di Cai Guo-Quiang  e il patrimonio conservato nel museo madrileno.

Una sala della personale è stata dedicata alla proiezione del documentario della regista spagnola Isabel Coixet (girato proprio in occasione dell’evento) che spiegherà ai visitatori come fa Cai Guo-Quiang  a dipingere con la polvere da sparo e perché lo fa. Per chi non andrà a vederla ho inserito un breve video (in fondo) in cui l’artista parla dei suoi dipinti con la polvere da sparo. (via Designboom

‘the distant clouds’, cai guo-qiang, polvere da sparo su tele, 240 x 200 cm, 2017; courtesy © museo nacional del prado

‘the distant clouds’, cai guo-qiang, polvere da sparo su tele, 240 x 200 cm, 2017; courtesy © museo nacional del prado

imagine delle galllerie espositive della mostra ‘the spirit of painting. cai guo-qiang at the prado’; photo by wen-you cai, courtesy cai studio

imagine delle galllerie espositive della mostra ‘the spirit of painting. cai guo-qiang at the prado’; photo by wen-you cai, courtesy cai studio

'day and night in toledo', cai guo-qiang polvere da sparo su tele, 260 x 600 cm 2017; courtesy © museo nacional del prado

'day and night in toledo', cai guo-qiang polvere da sparo su tele, 260 x 600 cm 2017; courtesy © museo nacional del prado

cai guo-qiang durante la creazione del dipinto a polvere da sparo 'day and night in toledo' al salón de reinos, madrid, 2017; © museo nacional del prado

cai guo-qiang durante la creazione del dipinto a polvere da sparo 'day and night in toledo' al salón de reinos, madrid, 2017; © museo nacional del prado

‘alchemist’, cai guo-qiang, polvere da sparo su tela, 240 x 200 cm, 2017; courtesy © museo nacional del prado

‘alchemist’, cai guo-qiang, polvere da sparo su tela, 240 x 200 cm, 2017; courtesy © museo nacional del prado

cai guo-qiang e i volontari posizionano gli stencils per il dipinto a polvere da sparo 'day and night in toledo' al salón de reinos, madrid, 2017; © museo nacional del prado

cai guo-qiang e i volontari posizionano gli stencils per il dipinto a polvere da sparo 'day and night in toledo' al salón de reinos, madrid, 2017; © museo nacional del prado