Alcuni di loro hanno usato polvere da sparo, altri sigarette, Coca-Cola o capelli. Non c’è un materiale, anche il più improbabile, che non abbia trovato un artista cinese contemporaneo capace di padroneggiarlo fino al più alto livello di maestria.
La mostra The Allure of Matter: Material Art from China si sofferma proprio su questa caratteristica dell’arte cinese contemporanea, spingendo ad ipotizzare che sia l’importanza attribuita ai materiali utilizzati (anche i più umili) sia la capacità di farne opere monumentali, abbiano impresso una curvatura a tutto il panorama artistico internazionale.
“Le opere introducono un quadro più ampio- dice il co-curatore Wu Hung- per comprendere l'arte contemporanea globale, che io chiamo 'Material Art' o caizhi yishu, in cui il materiale - piuttosto che l'immagine o lo stile - sia il veicolo fondamentale dell'espressione estetica, politica ed emotiva"
“The Allure of Matter” porta ad esempio 48 opere di 26 artisti cinesi diversi. Da Ai Weiwei (altro su di lui) a Cai Guo-Qiang (altro su di lui), da Peng Yu (altro su di lei) a Liu Wei (altro su di lui). I materiali che usano, spesso rubati alla quotidianità, stupiscono per come riescono a trasformarsi in qualcosa di diverso. E’ il caso delle 500mila sigarette di Xu Bing che si trasformano, come per magia, in un tappeto a forma di pelle di tigre. Dei capelli umani di Gu Wenda che si fanno edificio. O della carta Xuan di Zhu Jinshi che prende la forma di una maestosa e monumentale onda.
“Gli artisti continuano a esplorare- spiega il sito della mostra- e sviluppare questa modalità creativa, con alcuni che hanno dedicato decenni della loro pratica a sperimentare un singolo materiale.”
La mostra si tiene allo Smart Museum e al Wrightwood 659 di Chicago (fino al 3 maggio). Poi si sposterà in altri musei degli Stati Uniti.
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