Il magico mini-film animato di Azuma Makoto nato per spiegare alla figlia la vita dei fiori

Tempo fa l'artista Azuma Makoto ha cercato di spiegare alla figlia di 5 anni il ciclo di vita delle piante. Ma, ne le parole, ne il disegno, erano adatti a far cogliere completamente il concetto alla bambina.

Così nasce il mini-film d'animazione "Story of flowers" (Storia dei fiori).

Un gioiello di appena 3 minuti e mezzo, diretto da Azuma Makoto, illustrato da Katie Scott e animato da James Paulley.

Il video, poetico senza dimenticare la sintesi, descrive in modo veloce e circolare la vta dei fiori: lo svilupparsi del seme, la fioritura, il ruolo degli insetti nella riproduzione, gli eventi metereologici, lo spargeri dei semi e il ricominciare del ciclo.

L'illustratrice inglese Katie Scott, che già si era cimentata in progetti simili (come il libro "Botanicum") per "Story of flowers" ha, a tratti, abbandonato il suo stile bidimensionale per intervallare la narrazione con immagini profonde e composite. Il risultato è poetico e delicato.

James Paulley ha fatto perfettamente la sua parte. D'altronde aveva già lavorato con la Scott e proprio per preparare una "carta da parati animata" partendo dai disegnii a tema botanico dell'illustratrice inglese.

Azuma Makoto, ben conosciuto per le sue performance ed installazioni in cui riscrive l'antica arte giapponese dell'ikebana con ironia e gusto cinematografico, in "Story of flowers" si è abbandonato al piacere della narrazione e a una delicatezza che di solito non è proprio la sua cifra distintiva.

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“Spring” l’elegante time-lapse di Jamie Scott in cui i fiori non smettono mai di sbocciare

Dopo aver avuto un grande successo con il breve video Fall (2012) il giovane film maker statunitense Jamie Scott è tornato con un nuovo lavoro in time-lapse. Questa volta si intitola “Spring” e ha richiesto 3 anni di lavoro.

Nell’elegante filmato, Jamie Scott, ha ripreso una carrellata di fiori diversi nel momento in cui si stavano per schiudere. Senza un inizio e una fine, “Spring” è un aggraziato e piacevole succedersi di petali colorati e corolle. Girato quasi interamente in un minuscolo set allestito nel guardaroba della casa newyorkese di Scott, il time-lapse ha dovuto tener conto della stagionalità, spesso rigida, delle fioriture.

Una parte del video, invece, è stata ripresa nelle aiuole di Central Park.

Il visual e le musiche di “Spring” sono stati creati in tandem con il compositore Jim Perkins. (via Colossal)

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Azuma Makoto trasforma i ciclisti nipponici in “messaggeri dei fiori” e li manda in giro sulle biciclette-origami a donare margherite ai passanti

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L’artista giapponese Azuma Makoto conosciuto in tutto il mondo per le opere ironiche, fuori dall’ordinario, sempre, rigorosamente, glamour e a tema botanico, questa volta si è inventato i “messaggeri dei fiori”.
Cioè un gruppo di persone, di origini giapponesi, che fino a maggio sono andate in giro per San Paolo del Brasile su delle biciclette-origami. Donando fiori ai passanti.

L’opera di Azuma Makoto si intitola “Flower Messages” e mischia installazione e performance, tradizione e contemporaneità. Il tutto irrorato di un’allure da colossal hollywoodiano dei vecchi tempi, con il suo esercito di 30 messaggeri-ciclisti. Oltre, ovviamente, a introdurre una nota partecipativa e a mettere due culture diverse a confronto.

“Flower Messages”, che può anche essere letta come un insieme di “sculture botaniche” in movimento, firmate da Azuma Makoto, mira a enfatizzare gli scorci di paesaggio cittadino con cui entrerà in contatto.

‘Il messaggero dei fiori è un’interruzione nel flusso nervoso della città, con un messaggio ispiratore completamente d’intrattenimento,’ dice Marcello Dantas, direttore di programmazione della Japan House ‘Improvvisamente quel posto che ieri era vuoto, oggi è pieno di fiori. Presto spariranno, ma rimarranno nel ricordo.’

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Con quest’opera Azuma Makoto ha anche voluto celebrare l’inaugurazione della “Japan House Sao Paolo" (un’istituzione dedicata al mostrare tutto il meglio del Giappone del XXI secolo alla comunità internazionale). E’ per questo che i ciclisti sono tutti di origini nipponiche. E intende porre l’accento sul modo speciale che il popolo del sol levante ha di intendere la natura.

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Non è la prima volta che Azuma Makoto trasforma i mezzi di trasporto in contenitori per le sue “sculture botaniche”. Un esempio è l’Ape Piaggio che ha realizzato per Fendi.
Per vedere altre originali performance ed installazioni con le piante come protagoniste oltre al sito di Azuma Makoto c’è il suo account di Instagram.

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