L’artista, coreografo, regista e scenografo teatrale belga Jan Fabre (qui) ha realizzato quattro preziose e decoratissime sculture per la Cappella del Pio Monte della Misericordia di Napoli. Le opere, ricche di simboli e di riferimenti agli antichi dipinti che adornano l’edificio seicentesco, sono interamente ricoperte di corallo rosso. A forma di minuscole roselline, perle, mezze perle e corna napoletane.
Alte circa 110 centimetri, le sculture pesano 50 chili l’una. In comune hanno l’elemento cuore, inteso sia in senso fisico che spirituale. E il corallo che fa riferimento alla tradizione, alla storia e al paesaggio della costa campana.
"La Libertà della Compassione" rappresenta una colomba, simbolo dello Spirto Santo, e fa riferimento a "San Paolino Libera uno Schiavo" di Giovan Bernardino Azzolino (1626-1630): "La Rinascita della Vita" con la croce ricoperta d’edera, simboleggia ad un tempo la Cristianità e la vita eterna, oltre ad echeggiare la "Deposizione di Cristo" di Luca Giordano (1771). "Sette Opere di Misericordia" del Caravaggio (1606-1607), invece, trova la sua rappresentazione contemporanea in "La Purezza della Misericordia", dove un giglio con la sua candida purezza evoca la Vergine e la mascella di un asino è metafora dell'atto di "dare da bere agli assetati". “La Liberazione della Passione”, infine, con la torcia a ricordare luce e speranza e con la chiave simbolo di San Pietro che apre le porte del Paradiso, è il corrispettivo plastico di "San Pietro solleva Tabitha" di Fabrizio Santafede (1611).