La giungla in porcellana di Limoges di Juliette Clovis in una serie di nuove sculture

All Images Courtesy Juliette Clovis

All Images Courtesy Juliette Clovis

L’artista francese Juliette Clovis (di cui ho già parlato qui e qui) ha appena terminato la sua ultima serie di lavori. Ancora una volta uova in porcellana di Limoges riccamente decorate.

Ci sono serpenti tracciati in punta di pennello e poi decine e decine di piccole sculture di uccelli e farfalle che posate sul corpo principale delle opere le ricoprono quasi per intero.

Come in una scena ispirata a Hitchcock- è scritto sul sito della Clovis- possiamo quasi sentire il rumore della giungla: il battito delle ali di un uccello, lo scivolare di un serpente strisciante o il gracidare di una rana. Affascinata dalla bellezza selvaggia della natura, scoperta durante i suoi diversi viaggi, l'artista trae ispirazione da essa per creare le sue giungle (…)”.

Si tratta di lavori grandi (alti oltre 30 centimetri e mezzo) che secondo la Clovis evocano “scene della giungla” e si riferiscono al “ciclo della vita”. Ma lo fanno in  modo metaforico, senza essere crudi. Più attenti a una grazia avida che al declino.

Le porcellane di Juliette Clovis a loro modo ci parlano di biodiversità e tradizione. Entrambe, inutile dirlo, minacciate dal pesante incedere del progresso. 
Ci sono gli animaletti che si assiepano sulle sue sculture dopo essere stati rapiti alla Storia dell’Arte e aver fatto una pausa nella fotografia di moda e nella scenografia cinematografica, ma c’è anche la lavorazione della porcellana dura per cui la città di Limoges è diventata famosa e l’uso di un soggetto classico come l’uovo. Insomma una manciata di elementi di antica memoria che suonano come riscoperte e reinvenzioni.

Per vedere altre opere di Juliette Clovis oltre al suo sito internet si può ricorrere ai suoi account Instagram e Facebook.

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Le intricatissime porcellane di Katsuyo Aoki fatte solo di ornamenti e decori

Katsuyo Aoki, "Maniera I", 2009, porcellana

Katsuyo Aoki, "Maniera I", 2009, porcellana

Ci sono volute e onde, foglie e fiori, ma anche parti di conchiglie e rami di corallo. Non c’è limite ai motivi decorativi che si ripetono e si intersecano nelle porcellane dell’artista giapponese Katsuyo Aoki.

Opere di fronte alle quali parlare di Barocco è riduttivo. Perché le sculture di Katsuyo Aoki sono fatte solo ed esclusivamente di ornamenti uniti tra loro senza soluzione di continuità. Intricatissimi. E che, per giunta, via via si fanno sempre più minuti.
“Attualmente, uso la ceramica (…) - scrive sul suo sito Katsuyo Aoki -incorporando vari stili decorativi, patterns e forme simboliche come principale asse nella creazione del mio lavoro”.

In alcune serie, i motivi si compongono a formare, corone, cornici e lampadari. Oggetti che per tradizione non si fanno con la ceramica ma che nelle opere dell’artista giapponese dimostrano grazia e naturalezza (come se la porcellana potesse essere lavorata allo stesso modo di metallo o legno). Tuttavia il materiale scelto da Aoki ha una lunga tradizione legata alla piacevolezza visiva e ai motivi ornamentali.
“Ogni stile decorativo e forma, cui alludo e che incorporo nel mio lavoro, contiene una storia basata su background storico e idee, miti e allegorie- continua - La loro esistenza al giorno d’oggi ci fa provare varie cose; adorazione, una sorta di emozione romantica, un senso di sterilità, languore (…) e volgarità”.

A volte l’artista usa anche il colore ma più spesso no. Di solito si serve di decori classici ma cerca di mixarli con elementi più inusuali per l’estetica ornamentale. Tra i motivi che ha incorporato c’è quello del teschio che potrebbe sembrare dissonante ma non lo è. Perché, come la stessa artista ha spiegato in alcune interviste, la moda lo ha già usato in questo senso da molto prima.

Tra le serie più importanti di Katsuyo Aoki ci sono “Predictive Dream” (con i teschi) e “Trolldom. Le sue sculture in porcellana sono state esposte in diversi musei (tra cui il museo Ariana di Ginevra). Altre immagini delle sue affascinanti opere si possono trovare anche su Artsy.

"Trolldom, 2015, porcellana

"Trolldom, 2015, porcellana

"Trolldom, 2015, porcellana (particolare)

"Trolldom, 2015, porcellana (particolare)

"Predictive dream", 2011, porcellana

"Predictive dream", 2011, porcellana

"Mirror, mirror", 2006, porcellana

"Mirror, mirror", 2006, porcellana

"Loom", 2014, porcellana

"Loom", 2014, porcellana

"Loom", 2014, porcellana (particolare)

"Loom", 2014, porcellana (particolare)

Le uova in porcellana di Limoges di Juliette Clovis decorate con un tripudio di fiori, uccelli ed ornamenti vari

“Habu Kiku,” 2017. 21x20x20 cm. Porcellana di Limoges, smalto, sovrasmalto rosso e oro dipinto a mano.

“Habu Kiku,” 2017. 21x20x20 cm. Porcellana di Limoges, smalto, sovrasmalto rosso e oro dipinto a mano.

La francese Juliette Clovis (di cui ho già parlato qui) continua a lavorare con la famosa porcellana di Limoges. Ma nella sua nuova serie ha deciso di mettere da parte i busti di donna in favore di un altro soggetto classico: l’uovo.

Reinventato naturalmente, secondo il canovaccio a cui Juliette Clovis ha abituato i suoi estimatori. Ci sono motivi della tradizione orientale ed occidentale fusi insieme, per dare un effetto di ricchezza decorativa.

A volte l’artista francese interviene con il pennello disegnando fiori, dragoni o uccelli. Ma più spesso applica delle piccole sculture sulle uova, che movimentano la perfezione della forma di partenza, e possono arrivare a ricoprirla interamente.

Ogni pezzo è fatto a mano da Juliette Clovis a La Manufacture La Seynie, che è la più antica manifattura di porcellana di Limoges di tutta la Francia.
Le uova di porcellana di Limoges di Juliette Clovis sono attualmente in mostra alla Galerie Mondapart di Boulogne-Billancourt (nella regione dell’Île-de-France). L’esposizione continuerà fino al 4 maggio, 2017, ma per chi non avesse in programma di andare oltralpe, pur desiderando vedere altri suoi lavori, ci sono il sito internet della Clovis e il suo account Instagram. (via Colossal)

“White splendeur,” 2017. 13x11x11 cm. Porcellana di Limoges, smalto e biscuit.

“White splendeur,” 2017. 13x11x11 cm. Porcellana di Limoges, smalto e biscuit.

“Anser Cygnoides,” 2017. Porcellana di Limoges, smalto e biscuit. Sovrasmalto blu cobalto dipinto a mano.

“Anser Cygnoides,” 2017. Porcellana di Limoges, smalto e biscuit. Sovrasmalto blu cobalto dipinto a mano.

“Mamba,” 2017. 20x16x16 cm. Porcellana di Limoges, smalto, sovrasmalto nero dipinto a mano.

“Mamba,” 2017. 20x16x16 cm. Porcellana di Limoges, smalto, sovrasmalto nero dipinto a mano.

“Ceropégia,” 2017. 16x21x14 cm. Porcellana di Limoges, smalto e biscuit, sovrasmalto verde dipinto a mano.

“Ceropégia,” 2017. 16x21x14 cm. Porcellana di Limoges, smalto e biscuit, sovrasmalto verde dipinto a mano.

“Grus Japonensis,” 2017. 21x17x17 cm. Porcellana di Limoges, smalto e biscuit, sovrasmalto nero dipinto a mano.

“Grus Japonensis,” 2017. 21x17x17 cm. Porcellana di Limoges, smalto e biscuit, sovrasmalto nero dipinto a mano.

vista dello studio di Juliette Clovis

vista dello studio di Juliette Clovis