La grande installazione “Where are we going?”, realizzata dall’artista giapponese Chiharu Shiota per i grandi magazzini di Parigi “Le Bon Marche Rive Gauche”, sembra un enorme dipinto tridimensionale. Un pastello tracciato velocemente da una mano ferma ed aggraziata. O un’apparizione degna del miglior film di fantasmi nipponico.
E invece sono fili, una moltitudine di fili bianchi annodati su se stessi e sull’intelaiatura di metallo scuro delle barche che compongono la grande installazione verticale.
Fili intrecciati a mano ad uno ad uno s’intende, da Chiharu Shiota stessa e dal suo team.
Sembra un operazione impossibile se si pensa che “Where are we going?”, che occupa interamente l’enorme corpo centrale dei grandi magazzini parigini, è composta da una moltitudine di barche a grandezza naturale o quasi (che nella poetica della Shiota rappresentano sia un mezzo di trasporto materiale e metaforico che delle mani). E non finisce qui, perché Chiharu Shiota ha tessuto anche un tunnel.
L’installazione composita e immersiva si può paragonare ad un enorme quadro scultoreo contemporaneo che si dipana sia in verticale che in orizzontale e, come dice il titolo (“Where are we going?”), parla di temi intramontabili. I fili, che l’artista tira e intreccia tra loro a mano, rappresentano in modo magico e impeccabile il tessuto della memoria. O i neuroni che dir si voglia.
“Il titolo rinvia all’incertezza del viaggio che è la nostra vita- dice Chiharu Shiota al magazine di “Le Bon Marche“- Siamo pronti alla partenza ma non sappiamo esattamente dove stiamo andando. Ogni giorno noi siamo il bersaglio di una quantità incredibile di informazioni, tutto è a portata di mano sempre più facilmente, sempre più rapidamente. Ma il corpo umano non si adatta e non si evolve alla stessa velocità, e questo rende le cose più complicate al momento di trovare il vero significato della vita”.