Le immagini splendide e struggenti del documentario "Anthropocene-L'epoca umana" da settembre al Cinema

Il falò delle zanne. Film Still

Il falò delle zanne. Film Still

Per girarlo ci sono voluti 4 anni. Ma i numeri sorprendenti di “Anthropocene- L’epoca umana”., firmato dai registi Jennifer Baichwal e Nicholas de Pencier insieme al fotografo Edward Burtynsky, non finiscono qui. Sono ben 6 dei 7 continenti, infatti, quelli toccati dagli autori durante le riprese, che si sono svolte in 20 paesi, per un totale di 43 luoghi diversi.

“Anthropocene- L’epoca umana” è un documentario in bilico tra arte e scienza. I registi, ispirati dallo stile impeccabile e dallo sguardo limpido e maestoso delle fotografie di Edward Burtynsky, hanno cercato di raccontare con distacco i fatti che hanno portato un gruppo di scienziati a sostenere che dalla metà del XX secolo siamo entrati in una nuova epoca geologica. L’Antropocene, secondo questi ultimi, avrebbe preso il posto dell’Olocene iniziato 11mila e 700 anni fa. Decretando il dominio indiscusso e potenzialmente fatale dell’uomo sul Pianeta.

Ma la bellezza e l’accuratezza tecnica delle riprese trasporta il lavoro sul terreno fertile dell’arte. Così come i colori che, anche in mezzo al degrado, catturano lo sguardo col loro vivo contrapporsi.

"Le fotografie di Burtynsky - dicono Baichwal e de Pencier- e gli straordinari luoghi che mostravano, così come il modo non didattico con cui venivano descritte, erano il punto di partenza. Il film ha cercato di tradurre in modo intelligente un mezzo in un altro, il che significava nella maggior parte dei casi cercare di trasmettere la scala nel tempo".

Lo sguardo maestoso nel documentario, girato in 16 millimetri dai due canadesi, si scontra con i momenti di intimità che cattura. E che fanno apparire vuota e distopica la grandezza degli spazi in cui le persone si trovano.

"Il vasto pavimento della fabbrica Eupa non avrebbe significato tanto senza alzare gli sguardi dagli operai mentre il carrello passava sopra, o la persona che dormiva al suo posto dopo che tutti erano andati a pranzo; il massiccio reinsediamento di persone e città per la diga delle Tre Gole non avrebbe avuto lo stesso impatto senza che la donna cucisse nel cantiere."

Terzo della trilogia composta da “Manufactured Landscapes” e “Watermark”, “Anthropocene- L’epoca umana”, sarà nelle sale italiane dal 19 settembre 2019. Ma è già possibile guardarlo nell’omonima mostra ad alto grado di tecnologia in corso alla Fondazione MAST di Bologna (fino al 5 gennaio 2020).

Grande Barriera Corallina in Australia. Film Still

Grande Barriera Corallina in Australia. Film Still

Grande Barriera Corallina in Australia. Film Still

Grande Barriera Corallina in Australia. Film Still

la baraccopoli di Makoko alla periferia di Lagos in Nigeria. image: Burtynsky

la baraccopoli di Makoko alla periferia di Lagos in Nigeria. image: Burtynsky

Chiesa a Lagos. Film Still

Chiesa a Lagos. Film Still

La città industriale Norilsk nel Territorio di Krasnojarsk, nella Siberia settentrionale. Film Still

La città industriale Norilsk nel Territorio di Krasnojarsk, nella Siberia settentrionale. Film Still

La fusione del metallo a Norilsk. Film still

La fusione del metallo a Norilsk. Film still

Miniere di potassio a Beresniki negli Urali russi. Film Still

Miniere di potassio a Beresniki negli Urali russi. Film Still

Miniere di potassio a Beresniki negli Urali russi

Miniere di potassio a Beresniki negli Urali russi

Fosfato in Florida. Film Still

Fosfato in Florida. Film Still

Fosforo. Image: Burtynsky

Fosforo. Image: Burtynsky

Cave del marmo a Carrara. Image: Burtynsky

Cave del marmo a Carrara. Image: Burtynsky

Lavorazione del marmo a Carrara. Film Still

Lavorazione del marmo a Carrara. Film Still

Tunnel del Gottardo. Film Still

Tunnel del Gottardo. Film Still

Lo zoo di Londra. Film Still

Lo zoo di Londra. Film Still

Rinoceronte bianco nella riserva keniota di Ol pejeta. Film Still

Rinoceronte bianco nella riserva keniota di Ol pejeta. Film Still

Il muro sulla costa cinese. Film Still

Il muro sulla costa cinese. Film Still

Acqua alta a Venezia. Film Still

Acqua alta a Venezia. Film Still

I registi Jennifer Baichwal e Nicholas de Pencier

I registi Jennifer Baichwal e Nicholas de Pencier

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I vigili del fuoco salgono sul tetto di Notre Dame, in un video del 1934. Guarda questa raccolta di riprese d'epoca della cattedrale di Parigi!

Notre Dame di Parigi è andata a fuoco ieri di fronte agli occhi attoniti del mondo. Guglia e tetto sono perduti, sulle opere d’arte conservate all’interno si saprà di più oggi . Il presidente francese Emmanuel Macron ha detto: “Ricostruremo Notre Dame!”

La possibilità di restaurare ciò che è stato danneggiato e costruire nuovamente le parti crollate si deve allo sconfinato patrimonio di immagini e testimonianze della cattedrale francese di cui disponiamo.

Questa collezione di video d’epoca ne è un esempio. Per lo più di British Pathé (un produttore inglese di documentari dal 1910 fino agli anni ‘70), mostra Notre Dame, e la vita intorno alla cattedrale, tra gli albori del secolo scorso e il 1963.

Quasi profetiche le immagini che riguardano i vigili del fuoco. Nel video The Super Ladder del 1934, ad esempio, mostrano la capacità di salire sul tetto di Notre Dame in tempi rapidissimi. Mentre in Beau Jet! (1933) riforniscono gli idranti nella Senna per poi annaffiare con il potente getto la zona retrostante la cattedrale. In un video degli anni ‘20 della Reuters , poi, i vigili del fuoco puliscono la facciata con gli idranti.

La guglia è, invece protagonista delle riprese di Reuters nel 1969, quando un gruppo di contestatori riesce a introdursi nottetempo nel punto più alto e appendere una bandiera dei Viet Cong.

Sempre British Pathé in un video del ‘29 (Gothic! A Paris Cameo) ci illustra la moltitudine di gargoyle che adornano l’iconica chiesa madre parigina. Mentre il restauratore Guy Jones (di cui ho parlato qui) restituisce alla vita il traffico del piazzale antistante nel ‘28. In coda il documentario di British Pathé (il più lungo della serie, gli altri sono brevissimi) che illustra le celebrazioni per l’ottocentesimo anniversario di vita di Notre Dame (1963).

Lost & Found, un corto d'animazione in stop motion su amore e altruismo da vedere a San Valentino

Lost & Found è un pluri-premiato cortometraggio d’animazione in stop motion che ha il solo difetto di avere il nome in comune a diversi altri lungometraggi e mini-film. Il che ne limita un po’ la diffusione su internet ma non diminuisce la sua capacità d’intenerire. E’ storia ingenua e romantica: parla dell’altruismo del vero amore. I protagonisti sono due giocattoli fatti all’uncinetto che vivono in un ristorante giapponese. Sono innamoratissimi e felici ma una mattina lei scivola in una fontana…

Lost & Found dura più o meno sette minuti ma non per questo non riesce a mancare di coinvolgere lo spettatore. D’altra parte è stato curato in ogni minimo particolare (ho inserito il video con il dietro le quinte in coda a questo post). Iintenerisce, commuove e fa sorridere.

E’ un lavoro australiano diretto da Andrew Goldsmith e Bradley Slabe e prodotto da Lucy J. Hayes. (via Colossal)

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