Amy Sherald, famosa per aver dipinto Michelle Obama , fa dei ritratti a olio in cui i protagonisti lottano per mantenere la loro identità in un mondo fatto di colori intensi e superficialità.
Originaria di Columbus, in Georgia, Amy Sherald, vive a Baltimora. E’ afroamericana e dipinge sempre e solo afroamericani. Ritratti in sfumature di grigio, campeggiano al centro di composizioni semplici, lineari e per lo più completamente prive di profondità. I loro abiti e lo sfondo hanno colori vivaci ma irreali. Come quelli di coposizioni di design , riviste di moda o più spesso illustrazioni. Le persone che ritrae, nonostante questo attacco di campiture vive e abiti coloratissimi, non si laciano sopraffare. Resistono guardando negli occhi lo spettatore, perchè sono gli unici elementi non effimeri della composizione, gli unici ad avere sfumature, un volume. Gli unici ad avere una consistenza.
La scelta di utilizzare le sole sfumature di grigio per i protagonisti dei suoi ritratti, Sherald la ha spiegata così a Smithsonian Magazine: “Una persona di colore su una tela viene automaticamente letta come radicale. Le mie figure dovevano essere spinte in modo universale nel mondo, dove potevano entrare a far parte della narrativa storica dell'arte tradizionale. Sapevo che non volevo che riguardasse solo l'identità. "
Altro elemento imporante nel lavoro della Sherald sono gli abiti e gli accessori. Che oltre a incorniciare i soggettti, ne definiscono la personalità e le aspirazioni. A prescindere dal colore della pelle. A differenza di quelli, per esempio, delle tele di Keynde Wiley .