L’ idea è venuta al designer Jun Aizaki e, già selezionata tra i finalisti di due importanti concorsi, ha avuro un discreto successo. Perchè invece della plastica non usare le zucche? Magari coltivandole in stampi che durante la crescita le modellino fino a fargli assumere la forma di bicchieri, tazze o persino vasi. Detto Fatto è nato Gourd Project (Progetto Zucca) che si avvia a portare una rivoluzione verde nel mondo dei contenitori di bevande da asporto. O forse no.
Originario del Giappone, Jun Aizaki vive a New York, dove ha fondato l’agenzia di architettura e design CRÈME. Ma non ha mai dimenticato l’invenzione brevettata dal designer Tomoyuki Ono nel 1978: le angurie cubiche (per vederle c’è un video in fondo a questo post).
“In Giappone- spiega il sito di Gourds Project- le angurie vengono coltivate in piccole scatole in modo che diventino quadrate. Sembra strano e originale, ma le rende facili da impilare e trasportare. L'idea è quella di dare alla natura un po di spinta per trasformarla in forme più funzionali. ”
Effettivamente le angurie cubiche mantengono tutt’ora una loro fetta di mercato nella terra del sol levante ma si dice che abbiano un cattivo sapore e soprattutto sono carissime (tra i 100 e i 200 dollari circa!). Questo perchè la coltivazione è laboriosa e i raccolti spesso scarsi. Un rischio che corrono anche le zucche di Aizaki ma che il designer conta di minimizzare sperimentando la coltivazione in ambiente controllato (indoor ovviamente).
Jun Aizaki dice "di aver esplorato l'arte secolare di essiccare le piante per creare contenitori, al fine di trovare un modo per ridurre la plastica e contribuire al ciclo naturale attraverso la progettazione". La scelta della zucca come vegetale adatto allo scopo è nata di conseguenza.
La zucca infatti ha una scorza solida, leggera e fibrosa, ma soprattutto nel corso dei secoli è stata spesso utilizzata come contenitore. E’ ovviamente del tutto biodegradabile e secondo Aizaki una volta trasformata in bicchiere garantisce dai 3 ai 6 utilizzi per poi essere gettata nei rifiuti.
Attualmente le zucche-stoviglie sono coltivate in una fattoria della Pensylvania. Crescono in 6 settimane e le piante garantiscono 6 raccolti all’anno. Insomma un po’ poco per sostituire la plastica che, nonostante le ben note controindicazioni, durante la pandemia ha ricordare i suoi molteplici pregi. Tanto che alcuni locali pubblici per tutelare la salute dei loro clienti, in questo periodo hanno deciso non usare piatti e bicchieri riutilizzabili.