La giungla in porcellana di Limoges di Juliette Clovis in una serie di nuove sculture

All Images Courtesy Juliette Clovis

All Images Courtesy Juliette Clovis

L’artista francese Juliette Clovis (di cui ho già parlato qui e qui) ha appena terminato la sua ultima serie di lavori. Ancora una volta uova in porcellana di Limoges riccamente decorate.

Ci sono serpenti tracciati in punta di pennello e poi decine e decine di piccole sculture di uccelli e farfalle che posate sul corpo principale delle opere le ricoprono quasi per intero.

Come in una scena ispirata a Hitchcock- è scritto sul sito della Clovis- possiamo quasi sentire il rumore della giungla: il battito delle ali di un uccello, lo scivolare di un serpente strisciante o il gracidare di una rana. Affascinata dalla bellezza selvaggia della natura, scoperta durante i suoi diversi viaggi, l'artista trae ispirazione da essa per creare le sue giungle (…)”.

Si tratta di lavori grandi (alti oltre 30 centimetri e mezzo) che secondo la Clovis evocano “scene della giungla” e si riferiscono al “ciclo della vita”. Ma lo fanno in  modo metaforico, senza essere crudi. Più attenti a una grazia avida che al declino.

Le porcellane di Juliette Clovis a loro modo ci parlano di biodiversità e tradizione. Entrambe, inutile dirlo, minacciate dal pesante incedere del progresso. 
Ci sono gli animaletti che si assiepano sulle sue sculture dopo essere stati rapiti alla Storia dell’Arte e aver fatto una pausa nella fotografia di moda e nella scenografia cinematografica, ma c’è anche la lavorazione della porcellana dura per cui la città di Limoges è diventata famosa e l’uso di un soggetto classico come l’uovo. Insomma una manciata di elementi di antica memoria che suonano come riscoperte e reinvenzioni.

Per vedere altre opere di Juliette Clovis oltre al suo sito internet si può ricorrere ai suoi account Instagram e Facebook.

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ProBoyNick che disegna animali, fiori e quant’altro sulle macchine sporche di Mosca

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Si chiama Nikita Golubev (alias ProBoyNick) e nella vita fa l’illustratore. E come tutti gli illustratori disegna in modo preciso e ricco di particolari. Una caratteristica che gli abitanti di Mosca di certo avranno modo di riconoscere vedendo il suo stravagante progetto di street-art anzi la sua “Dirty Car Art”.

Perché Nikita Golubev a tempo perso disegna sulle macchine sporche. Usando smog e polvere come fossero pigmenti o grafite.

Cerca le sue vittime a quattro ruote nei parcheggi e trasforma i luridi automezzi in tele su cui creare opere d’arte straordinariamente ricche di particolari. Il che, c’è da credere, spingerà i proprietari a rimandare ancora a lungo il necessario lavaggio.

I soggetti variano ma ProBoyNick ha una particolare predilezione per gli animali (coccodrilli, squali, scimmie ecc).

Con la sua Dirty-art l’artista ironizza sulle condizioni ambientali della capitale russa e abbellisce le strade trafficate dell’ex-unione sovietica con opere effimere.

Per vedere altri lavori di Nikita Golubev o ProBoyNick, che dir si voglia, ci sono i suoi account Instagram e Behance che tiene costantemente aggiornati. (via Twisted Sifter)

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Gli uccellini che si posano sulle mani della fotografa Valerie Derome-Masse come fosse Biancaneve

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La giovane fotografa canadese Valerie Derome-Masse è specializzata in fotografia naturalistica. Una wildlife photographer che ogni tanto scatta qualche immagine di lifestyle ma che in genere si dedica agli animali selvatici.

Ci si aspetterebbero paesaggi esotici e un’atmosfera avventurosa invece nelle immagini di Valerie Derome-Masse non c’è niente di tutto questo. Gli scatti sono, invece, pervasi da una sensazione di fiducia e intimità. Una sorta di quotidianità magica e meravigliosa come nei film di Walt Disney. Tra incontri ravvicinati con cervi dallo sguardo dolce, scoiattoli e uccellini che mangiano tranquillamente dalle mani di Valerie.

Il sogno di ogni birdwatcher, insomma, che secondo la fotografa canadese si realizzerebbe facilmente. Frutto del binomio: cibo e pazienza.

“Una domanda che mi viene posta spesso è come si fa a fare in modo che gli uccellini ti si posino sulle mani anche senza cibo?- spiega- Anche se ho sempre voluto rispondere che sono la vera Biancaneve, ogni sessione di fotografia comincia semplicemente con semi per gli uccelli e un sacco di pazienza. Tuttavia il mio obbiettivo non è fotografare gli uccellini che mangiano nella mia mano.  La sfida è riuscire a creare qualcosa di unico. Con perseveranza, riesco poco a poco a guadagnarmi la fiducia degli animali che alla fine mi si avvicinano anche se non ho cibo. Quando questo avviene sta cominciando qualcosa. E’ la mia occasione di catturare un legame unico con la natura! Con la fotografia naturalistica è tutta una questione di opportunità, ma la pazienza ne è la chiave”.

Le fotografie di Valerie Derome-Masse hanno sempre un’impostazione semplice e danno grande importanza alla luce. Anche se a fare la differenza sono i soggetti che fotografa e il clima di fiducia ed empatia che riesce a stabilire con loro.

Per vedere altri scatti della giovane canadese è possibile consultare il suo sito internet o l’account instagram. (via Boredpanda)

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