Pittore abilissimo, Oscar Oiwa, affianca alla sua produzione delle installazioni sorprendenti, che danno l’impressione di passeggiare dentro un quadro. Le realizza con dei pennarelloni neri all’interno di strutture gonfiabili a cupola, che disegna interamente (e fittamente) dal pavimento al soffitto.
L’anno scorso, per esempio, per completare Oscar Oiwa in Paradise – Drawing the Ephemeral alla Japan House di San Paolo lui e i suoi assistenti hanno avuto bisogno di diversi giorni e 120 pennarelloni per finire il lavoro.
Nato in Brasile da genitori giapponesi, Oscar Oiwa, dopo essere tornato nella terra d’origine dei suoi antenati e aver soggiornato per un periodo a Londra, si è trasferito a New York . La sua opera è influenzata dai fumetti e dai cartoni animati. Nelle sue grandi installazioni immersive l’elemento magico, presente in tutta la sua produzione, si fonde con lo spaesamento del visitatore, repentinamente calato in un ambiente che confonde i sensi.
"Mi è sempre piaciuto disegnare, lo considero il modo più semplice per esprimermi visivamente", ha detto recentemente Oiwa "Una matita e un foglio bianco - non esiste un mezzo più semplice di quello."